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GIOVEDÌ 15 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | e rimanere sbigottiti i bambini con una lucida carta colorata che brillava ai raggi del tiepido sole che, data la stagione, filtrava dalle persiane delle finestre e dei balconi. Oltre all'aspetto fanciullesco e ormai nostalgico di questa festa vi è quello religioso che assume certamente un valore diverso perché nella ricorrenza si celebra l'arrivo dei Re Magi al cospetto di Gesù Bambino nella grotta in cui Maria lo aveva dato alla luce. Secondo una leggenda popo- l a r e , i R e M a g i , d i r e t t i a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, avendo perduto la strada che li avrebbe portati da Maria e Giuseppe, incontran- do una vecchia, le chiesero di indicare loro quale percorso seguire per arrivare alla grotta. G a s p a r e , B a l d a s s a r r e e Melchiorre, questi i loro nomi, v o l e v a n o c h e l a v e c c h i a l i seguisse per non sbagliare strada ma la donna non accettò. Poco dopo la donna si pentì di non essere andata e, per farsi perdonare, preparò un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli ma invano. E ad ogni casa che trovava lungo il cam- mino si fermava per donare i dolcetti ai bambini, nella speran- za che uno di essi fosse il picco- l o G e s ù . D a a l l o r a , s e m p r e secondo la leggenda popolare, per farsi perdonare, girerebbe per il mondo facendo regali a tutti i bambini. Ma, come mai i Magi anda- vano in cerca del bambinello Gesù? Avevano visto sorgere la sua stella e volevano adorarlo: era il re dei Giudei. E Gesù si manifestò loro ed è per questa ragione che la ricorrenza si chiama "epifania" (dal greco epifaneja", cioè manifestazione). E i Magi (dal greco "magos", cioè saggio, ovvero astrologo o astronomo poiché allora non esi- steva la distinzione tra le due discipline) giunsero dall'Oriente portando in dono oro, incenso e mirra. Oro, perché era il dono riser- vato ai re, incenso in relazione alla sua natura divina e la mirra per la sua natura terrena e, molto p r o b a b i l m e n t e , p e r c h é n e l l a Bibbia è citata come unguento profumato o, se mescolata con degli oli, aveva proprietà curati- v e m a e r a a n c h e u s a t a n e l l e imbalsamazioni, con probabile riferimento all'unzione di Cristo o alla sua morte. I re Magi sono sempre stati interpretati come messaggeri di positività e di ricerca della luce spirituale ma, proprio perché provenivano dai tre continenti allora conosciuti, l'Asia, l'Africa e l'Europa, ed infatti erano un arabo, un nero e un bianco, sim- boleggiano la universalità del m e s s a g g i o d i C r i s t o , r i v o l t o q u i n d i a t u t t i i p o p o l i s e n z a distinzione di razza e lo si può interpretare come messaggio di pace e di fratellanza tra i popoli. Tornando alla Befana, la vec- chietta che riempie le calze dei bimbi di dolciumi, ha origini più antiche di quella cristiana e, in Sicilia, viene identificata con la " v e c c h i a " , p r e s e n t e a n c h e a Carnevale o, a Natale, "la vec- chia strina". Anche se giunge sempre di notte, il suo arrivo è preceduto da suoni e rumori assordanti pro- vocati da strumenti quali corni, pentole, campanacci, da stru- menti, insomma che facciano più baccano possibile. Il sopranno- me di "strina" che tradotto dal siciliano significa "strenna", le spetta perché insieme ai dolcetti distribuisce anche qualche rega- lino. Data la sua veneranda età rap- presenta, o meglio simboleggia, la fecondità per via dell'elargi- zione di doni e la morte (vec- chia) perché segna la fine del- l ' a n n o v e c c h i o e l ' a r r i v o d e l nuovo, cioè il passaggio tra la vita e la morte in un ciclo che non ha mai fine. Nei paesi in cui permane il rito ortodosso quali Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, Palazzo Adriano, con l'Epifania si celebra il battesimo di Gesù Cristo. I l s u o n o d e l l e c o r n a m u s e chiuderà la festa dell'Epifania e di tutte le altre ricorrenze natali- zie perché, come recita un detto antico: "Epifania, tutte le feste si porta via". Oro, incenso e mirra, i tradizionali doni portati dai tre re Magi bone, / lei la colma con carbone. La befana è già sul tetto / pre- sto bimbi tutti a letto! / Lasciam sola la vecchietta / a riempire la calzetta, / che doman di buon mattino / scopriremo il regali- no!" per l'Epifania, era consentito ai bambini, una volta svegliatisi, cercare le sorprese che, nel caso del 2 novembre avevano portato "i nonni" e la notte tra il 5 e il 6 gennaio "la befana". Bastava poco a fare sorridere Astrologo e astronomo, in antichità non c'era distinzione tra le due discipline Riapre la libreria italiana più antica di New York. La fondò nel 1884 un siciliano di Caltagirone dopo sarebbe divenuto sinonimo della cultura newyorchese. La sua attività si concentrò in particolare sulla vendita di clas- sici delle letteratura italiana, manuali d'inglese e dizionari - tra i quali si annovera un vocabo- lario siculo-italiano, molto utile alle migliaia che provenivano dall'isola - oltre a calendari e a quella miriade di oggetti che oggi troviamo nelle moderne car- tolerie. Anticipando i tempi, Vanni contribuì a creare un lega- me che portò la comunità italo- americana a diventare una delle immigrazioni più influenti dal punto di vis ta culturale nel Nuovo Mondo. S e s i cons idera l'ampiezza della sua attività, la quantità di volumi in circolazione in quegli anni e la mancanza di una rete riferimento intellettuale e lo por- tarono a diventare uno dei mag- giori fornitori di manuali per biblioteche e università america- ne. La sua vita prende una piega tragica nel 1974, quando viene assassinato durante una rapina al suo negozio: la libreria venne ereditata dalle figlie, Olga e Isa, che proseguirono le orme del padre fino alla chiusura, nel 2004. Dopo circa un decennio di inattività, il 30 gennaio prossi- mo Vanni riaprirà per qualche mese nella sua storica sede, in occasione di un progetto cultura- le legato alla figura di Primo Levi e all'ebraismo italiano negli Usa. Un'occasione per non dimenticare la tenacia e le intui- zioni di un pioniere italo-ameri- cano. "La befana vien di notte / con le scarpe tutte rotte… / Vien dal cielo con la scopa / e sui tetti pian si posa, / e poi scende lesta lesta / dai camini con la cesta. La befana è una vecchietta / un po' brutta poveretta, / ma ai bambini poco importa / se la cesta è colma colma / tutta piena di regali, dolci, treni, / bamboli- ne per riempire le calzine. La befana con la cesta / cerca, cerca la calzetta / e soltanto ai bimbi buoni / lei ci mette tanti doni / ma a chi è stato un po' bir- Quando in tutte le case la famiglia si riuniva davanti al camino per riscaldarsi accadeva che la notte tra il 5 e il 6 gennaio i bambini andavano a letto in attesa di svegliarsi presto la mat- tina seguente e svuotare le calze – piene di dolcetti, torroncini e cioccolatini – che la befana, not- tetempo aveva riempito trovan- dole appese al bordo del camino. Ed era una festa perché a quel tempo in Sicilia non era tra- dizione ricevere doni a Natale ma, il 2 novembre per la ricor- renza dei "morti" e il 6 gennaio libraria su larga scala come quel- la odierna, i numeri raggiunti dalla s ua s tamperia fanno impressione: circa 138 titoli, tra cui si contano libri di critica let- teraria e testi scolastici, che tra- s formarono il s uo fervore imprenditoriale in un punto di Il 30 gennaio riapre a Greenwich la storica libreria S.F.Vanni L'ultima festa che porta via tutte le altre TERESA DI FRESCO Sante Fortunato Vanni è stato un pioniere, uno di quegli italiani che ha trasformato il suo corag- gio in un terreno fertile di idee e cultura. Come tutti gli immigrati che partivano per l'America in cerca di una nuova vita, anche questo siciliano di Caltagirone veniva dal nulla, e in tasca aveva solo la voglia di lasciare un'ere- dità al paes e che gli offriva nuove speranze. Nel 1884, quando la maggior parte dei suoi connazionali, brac- cianti analfabeti, lavorava nelle fabbriche e costruiva le vie di comunicazione su cui avrebbero viaggiato velocemente gli ameri- cani, Vanni aprì la prima libreria italiana negli Stati Uniti, sulla dodicesima strada nel Greenwich Village, il quartiere che anni MARCO BRUNA