L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-22-2015

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GIOVEDÌ 22 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | LAURA ROSSI Milano non svela la sua iden- tità completamente a chiunque. Vi potrebbe capitare di girare in un vicolo e trovarvi in una piaz- zetta fuori dal traffico, il cui fascino sembra essere estraneo dal resto del tessuto urbano. Potrebbe capitarvi di imbat- tervi in angoli caratteristici ina- spettati. Luoghi reconditi e giar- dini dal grande fascino sono nascosti dietro i portoni di legno dei palazzi antichi del centro e non si rivelano al grande pubbli- c o , m a m a n t e n g o n o l a l o r o segretezza svelandola a pochi. Se vi capitasse di passeggiare per le vie dalle 8 di mattina fino alle 3 del pomeriggio, noterete che gran parte delle case d'epoca h a n n o i p o r t o n i a p e r t i : e c c o un'occasione unica per intrave- sera? Appuntamento alle 20 a Brera. Caffè domani mattina in San Babila? Meglio un panino in C o r s o B u e n o s A i r e s e p o i appuntamento di lavoro in Città studi. La notte? Feste, quattro salti in discoteca, una birra alla Darsena... quando anche gli ulti- mi nottambuli hanno finito il loro instancabile girovagare da un locale all'altro, alla ricerca della festa perfetta, del diverti- mento senza limiti, poco prima che i primi lavoratori inizino ad incamminarsi verso i luoghi di lavoro, in quelle poche ore fra il b u i o , c h e n o n s e m b r a v o l e r l a s c i a r e l a c i t t à d ' i n v e r n o , Milano si fa silente. Il passo rimbomba sul pavè. Corso Vittorio Emanuele è soli- tario, sentirete quasi il vostro respiro e i vostri pensieri: insoli- ta situazione in una città rumo- faranno compagnia. I portinai spazzano di fronte ai loro porto- ni, salutando il dottore che esce o la famigliola pronta a lasciare i bambini alle rispettive scuole. I tram stridono con rumori quasi invadenti sui binari ancora freddi in queste prime ore del mattino. Come è confortante il primo caffè, sembra ogni volta un'e- sperienza nuova ed inebriante. Pian piano si accendono le luci nei negozi e i commessi aprono scatoloni di merce che entro due ore devono essere in perfetta esposizione. Le persone escono dalla metropolitana con aria assonnata, forse imbronciata per aver lasciato il proprio letto. Le biglietterie delle mostre aprono i battenti accogliendo i primi visi- tatori. O g n i t a n t o q u e s t a c a o t i c a M i l a n o s a e s s e r e s i l e n z i o s a , creando atmosfere quasi irreali: la domenica mattina presto, il primo giorno dell'anno dopo la festa del Capodanno, le prime ore in cui la neve è caduta e crea un effetto insonorizzante per tutta la città che sembra fermarsi a guardare, ammirare e forse b r o n t o l a r e , m a s i c u r a m e n t e o s s e r v a r e c o n u n p i z z i c o d i romanticismo le forme ricoperte dal bianco manto. Guardate la città con uno sguardo insolito, guardatela in attimi particolari, guardatela come se fosse gelosa di ciò che è e dia a voi l'arduo compito di scoprirla fino in fondo. Guardatela alzando gli occhi verso il cielo e scoprendo appar- tamenti abbarbicati sui tetti che puntano verso il sole dal dedalo di vie della vecchia Milano. G u a r d a t e l a p e r s c o p r i r e nuove forme. Non limitatevi al luccichio delle vetrine: guarda- tela con gli occhi di un esplora- tore. Solo così saremo obbligati ad ammettere che effettivamente Milano è diversa e che la prima impressione non è quella che conta. Interno di un palazzo d'epoca. Spesso i portoni nascondono tesori e isole di verde inaspettate nel cuore della città Il fascino discreto di Milano, che si svela a pochi intimi dere alcuni di questi giardini. Ebbene sì, spesso Milano cela i suoi tesori, svelandosi solo ai più attenti e a chi vuole cogliere l'essenza più profonda di questa città. Il suo fascino non è sfac- ciato: i sui tesori sono celati die- tro l'affannoso correre del quoti- diano. L a c i t t à d u r a n t e l ' i n v e r n o nasconde le sue linee in una neb- bia quasi poetica, seppur meno f r e q u e n t e n e g l i u l t i m i a n n i , creando effetti surreali con luci notturne e strade deserte. Il fiato esce dalla bocca. Nella nebbia chiunque può sentirsi anonimo o semplicemente avvolto nei suoi pensieri mentre cammina per le vie. Dalle finestre di casa si può immaginare di vedere, oltre la coltre, un paesaggio diverso da q u e l l o c h e l ' o c c h i o è s o l i t o cogliere. Le luci si specchiano nelle acque dei navigli, tremo- lanti e alla ricerca di un'identità che non sarà reale, ma solo un riflesso. Insolita città. Sempre frenetica, in movi- mento, senza tregua. Mostre, eventi, affari. Aperitivi, feste, cene; dove ci vediamo questa rosa. Dov'è tutto il traffico, il brusio, la frenesia? Milano sembra voltarsi verso di voi e farvi il segno di fare silenzio, perché il silenzio avvol- ge solo per qualche ora la città, la rende speciale, la rende asso- lutamente vostra. Poi, dopo quel- l'attimo unico non sentirete più il vostro passo rimbombare, non sentirete più i vostri pensieri. La nebbia pian piano si diraderà non creando più un effetto nostalgi- co. L'odore del caffè e delle panetterie allora si diffonderà sulle rive dei Navigli, quegli stessi Navigli che Alda Merisi, grande scrittrice amò e sui quali visse fino alla sua morte. Quegli stessi Navigli che non rifletteran- no più le luci tremolanti dei lam- p i o n i , m a i c o l o r i d e l c i e l o . Sarete nuovamente catapultati nel brusio, e poi quel brusio diventerà rumore: clacson, gente che si muove freneticamente, mezzi che inizieranno le loro corse per trasportare i lavoratori, portoni che si aprono, mostran- dovi i loro celati tesori. Di prima mattina solo qualche bar, gli edicolanti e i panettieri vi Una via di prima mattina in zona Sempione. Architetture silenziose e ordinate disegnano il centro di Milano A Milano Tex Willer e il West italiano del fumetto Far West a Milano, anzi, al Wow mus eo del fumetto di Milano. Merito di Tex Willer, uno dei più conosciuti personag- gi dei fumetti italiani di sempre, creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel 1948 e tuttora pubblicato da S ergio Bonelli Editore. Oggi, ad oltre sessant'anni dal- l'esordio, risulta il fumetto italia- no con il più alto numero di ven- dite, oltre ad essere riuscito a sopravvivere alla crisi del genere western da cui aveva tratto ispi- razione. In concomitanza con la chiu- sura della mostra "La leggenda di Tex" un fine settimana specia- le dedicato all'illustrazione e all'immagine animata ha portato grandi e piccoli tra cowboy e indiani a cavallo, ranch e saloon, praterie, bisonti e tepee. Con tanto di autografi e dediche del dis egnatore M aurizio D otti, incontri-dibattiti sul tema "Tex Willer e il West italiano" e la proiezioni di film, tra cui "Tex e il signore degli abissi". Il mitico Texas ranger Tex Willer creato nel 1948 da Gian Luigi Bonelli

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