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THURSDAY, JANUARY 22, 2015 www.italoamericano.com 13 NEVE CERCANSI Alta montagna Inverno 2015 La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani Per fortuna è nevicato lo scorso fine settimana. Lungo tutto l'arco l'alpino, trenta-quaranta centimetri di neve fresca, assoluto ossigeno per il tutto il movimento. Perché albergatori, maestri di sci, ristora- tori hanno passato due mesi buoni, da fine novembre a oggi, col naso all'insù, cercando di andare con lo sguardo al di sopra delle nuvole, provando ad intuire cosa potesse accadere. Niente cime innevate, solo qualche spruzzata di neve. Azionati i cannoni, quelli che sparano neve artificiale, rendendo meno brullo il paesaggio. Non è il paradiso che sognano gli sciatori, macché. Magari serve per alleviare la delusione dei più piccoli, di quelli che salgono in quota per imparare a sciare, ossigenarsi e, nei momenti liberi, costruire il classico pupazzo di neve. Per il resto - a parte la nevicata del fine settimana che, però, stan- do ai metereologici resterà isolata - il quadro è desolante. Molti i maestri di sci, praticamente senza lavoro, hanno fatto i bagagli tor- nandosene in città. Tanti gli albergatori che hanno dovuto registrare le rinunce di molti turisti, appassionati di neve. Inutile raggiungere le località di montagne per poi trascorrere una settimana a fare pas- seggiate, con poca neve in quota, per giunta pure artificiale, sparata dai cannoni. È una ruota, d'altronde: senza neve vanno in crisi le località turistiche, i maestri di sci non guadagnano, gli alberghi non registrano certo il tutto esaurito, restano vuoti ristoranti, bistecche- rie, pizzerie. Pure lo Stato - facendo due conti - non ottimizza i pro- pri conti: col sole che continua a splendere, facendo registrare tem- perature miti, certo non in linea con il periodo invernale, sono meno del solito gli amanti della neve che spendono duecento euro com- plessivi di carburante per raggiungere il Trentino o la Valle d'Aosta. Piangono miseria, nonostante gli aumenti in vigore dal primo gen- naio scorso, pure le società autostradali con migliaia di ticket in meno staccati ai caselli. D'altronde, ormai, il tempo pare essersi assestato in questo modo: inverni miti, più da impermeabile leggero che da cappotto. Commessi a braccia conserte all'interno dei negozi di abbigliamen- to. Ti serve un abito? Meglio acquistarlo leggero e non pesante: ti servirà, in Italia - in quest'Italia non più fredda - almeno otto mesi su dodici. In montagna affari magri pure per coloro che - slittino, sci e scarponi - affittano. Girano pochi euro, con i proprietari degli alberghi che, ormai, stampano e affiggono sulle bacheche degli hotel i bollettini metereologici, con la speranza di fornire belle noti- zie per chi la neve ama. Invece, niente di tutto questo: siamo quasi a febbraio, il bilancio complessivo è largamente deficitario. Sole e temperature primaverili su larga parte dello Stivale: venti gradi al Sud. Addirittura diciotto, lo scorso sabato, a Bologna che, in inver- no, era una delle città italiane più fredde. Lo chiamano Effetto Serra e sta riguardando anche la nostra Penisola, le cui regioni settentrionali, fino a pochi anni fa, erano sovente imbiancate, non mandando in crisi gli operatori del settore. Ora invece regna il caldo, il tepore, con pure i riscaldamenti dome- stici tenuti spenti perché controproducenti. Ridateci l'inverno, ver- rebbe da dire: queste stagioni sottosopra non piacciono granché. L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Il valore superiore della libertà di pensiero Il valore della libertà di pen- siero fu una delle colonne por- tanti della sanguinosa rivoluzio- ne borghese fatta dai francesi contro i privilegi della nobiltà alla fine del 18° secolo. Dopo secoli di guerre sanguinose, rag- giunta finalmente la pace in Europa, nutrita dagli ideali di libertà, eguaglianza e fraternità c h e h a n n o a v u t o o r i g i n e i n Francia, ecco un tragico attacco a Parigi. L a s t r a g e a v v e n u t a n e l l a redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, reo di aver reca- to offesa al profeta, è percepita da tutti come una vera e propria dichiarazione di guerra da parte del terrorismo di matrice islami- ca. L'attacco ha unito a Parigi capi di Stato provenienti da tutta Europa e dal resto del mondo, oltre a due milioni di persone. La più grande manifestazione di tutta la storia francese, ha detto uno storico esperto in materia, una reazione fortissima, sentita e partecipata. Immagine inconsueta quella dei capi di Stato europei e afri- cani sottobraccio, fisicamente u n i t i a m a n i f e s t a r e u n i t à d i intenti nella lotta contro il terro- r i s m o d i m a t r i c e i s l a m i c a . Operazione di comunicazione di forte simbolismo. L'Europa ferita, reagisce. Niente comizi e niente bandiere nella manifestazione dei capi di Stato. Silenzio, per tutti. Invece tante bandiere france- si nella manifestazione della gente. La folla densa, fittissima, sciamava lungo i viali di Parigi e c a n t a v a c o n f o r z a l a Marsigliese in un tripudio di bandiere e striscioni. Lo slogan "Je suis Charlie", scritto anche in arabo, ha largamente e con forza delegittimato la collera e la rabbia dei gruppi violenti di o r i g i n e i s l a m i c a . I l p r e m i e r Matteo Renzi ha rappresentato la speranza dell'Italia in un' Europa unita ed ispirata dai suoi valori fondanti nella lotta contro il terrorismo. Mi sono sentita rappresentata anche io. Sento pure io la speranza che gli ideali della dichiarazione dei diritti e della rivoluzione francese nutra- no ed ispirino il pensiero e l'a- zione dei capi di Stato europei per rafforzare il sistema di sicu- rezza senza limitare la libertà. Mi piace tuttavia passare dal- l'adesione ideale al principio di libertà con lo slogan "Je suis Charlie Hebdo", ad una concreta espressione della mia libertà personale. E dunque, in nome di essa, mi permetto di esprimere che le vignette di questa rivista mi piacciono poco. Preferisco un'ironia più sofisticata e raffi- nata. Senza confondere la satira di costume che "castigat ridendo mores" con il comico e la risata facile, ricordo una mia bella risata per una battuta allegra, trovata su facebook, italianissi- ma e campanilista assai: "È ora di riprenderci la Gioconda, non se ne accorgerebbero neppure!". Simpatica anche la vignetta che rappresenta un omone arma- minatorio dell'Isis in circolazio- ne su Facebook, parlato in arabo e s o t t o t i t o l a t o i n i n g l e s e . L ' i m m a g i n e p r e v a l e n t e d e l video è quella della Basilica di S. Pietro a Roma. In un giorno affollato farebbero stragi san- guinosissime e danni irreparabi- li. to fino ai denti che si presenta in Paradiso e reclama a gran voce l e s u e s e t t a n t a v e r g i n i . Qualcuno gli risponde che le sue se ne sono andate con i disegna- tori di vignette. U n a n o t a a m a r g i n e d e l l a vicenda. Veramente terrificante, spaventoso, il video fortemente La sfilata di Parigi dopo l'attentato terroristico a Charlie Hebdo EMANUELA MEDORO La sfilata dei capi di Stato a Parigi (Renzi è il terzo da destra)