L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-29-2015

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GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 19 Firenze festeggia i 150 anni da quando fu capitale (temporanea) d'Italia La sera del 3 febbraio 1865, in una città illuminata a giorno e gremita da una folla di senatori, deputati, autorità civili, militari e comuni cittadini, il re Vittorio Emanuele faceva il suo ingresso a Firenze, appena proclamata nuova capitale del giovanissimo Regno d'Italia. La città ebbe questo ruolo per soli cinque anni, sino al 1870, che ebbero però su di lei un'in- fluenza fortissima. Nel 150° anniversario di que- sta data, da gennaio a dicembre, si svolgerà un ciclo di incontri tenuti da studiosi dei settori più vari per esplorare questo evento della nostra storia nazionale sotto punti di vista diversi, tutti riconducibili allo scopo di rico- struire l'impatto, per molti versi traumatico, che la promozione a capitale provocò nel sonnolento capoluogo toscano. Gli incontri, organizzati da F orma Edizioni e curati da Riccardo Brus cag li e Laura Andreini, hanno il patrocinio di "Firenze Capitale 1865 – 2015" e cadenza mensile. il ciclo di incontri prima della pausa estiva, il primo luglio, sarà Francesco Gurrieri con la confe- renza "Fucini, Poggi e il tramon- to di Firenze capitale", nella quale si parlerà della trasforma- zione più vis tos a s ubita da Firenze nel 1865, quella architet- tonico-urbanistica, e del periodo di crisi attraversato dalla città nei suoi ultimissimi anni di capi- tale. A s ettembre poi, il 23, Sergio Risaliti terrà la conferen- za "Moving David", il 21 otto- bre Dora Liscia parlerà de "La moda e i s uoi acces s ori nel tempo di Firenze capitale", il 18 novembre sarà la volta di Carlo F rancini e dell'incontro "Il Parlamento in Palazzo Vecchio", mentre il 2 dicembre, Zeffiro Ciuffoletti s arà nuovamente ospite con la conferenza di chiu- sura "La Nazione di Firenze, un quotidiano per l'Italia unita". Il piano di ampliamento urbanistico di Firenze dell'architetto Poggi struisce in ogni suo aspetto - politico, urbanistico, culturale e sociale - le vicende che precedet- tero e poi seguirono l'esperienza breve e straordinaria della città durante gli anni in cui fu capita- le. Anni in cui raddoppiò la sua popolazione e diventò una città che senza rimpiangere il suo grande passato, anzi mitizzando- lo, divenne più moderna ed euro- pea. Il 18 febbraio, sarà la volta di Carlo S is i e dell'incontro "L'Accademia o il Caffè: pole- miche artis tiche al tempo di Firenze capitale", che illustrerà il contraccolpo degli sventramenti cittadini nelle testimonianze pit- toriche del tempo. La letteratura sarà invece la protagonista degli incontri di primavera: il 18 marzo Paola Luciani, con "Versi per la patria", focalizzerà l'atten- zione sulle lettere durante gli anni di formazione del Regno d'Italia, mentre il 15 aprile Gino Tellini terrà la conferenza "Letteratura militante a Firenze negli anni della capitale", sulla situazione specifica della città, in quei cinque anni vero e proprio cantiere di novità e sperimenta- zioni culturali. A maggio, il 18, Enrico Colle parlerà di "Costume e gusto a Firenze negli anni della capita- le", raccontando l'impatto che l'arrivo della corte sabauda ebbe nell'arredamento, nella vita sociale e nell'attività dei salotti cittadini. A giugno, il 17, Roberta Turchi terrà la conferen- za "Pinocchio contro Firenze capitale", offrendo una lettura allegorica del capolavoro di Collodi, riferito alle traversie sociali e finanziarie attraversate dalla città nella sua breve storia di capitale del regno. A chiudere Il Mercato centrale di San Lorenzo fu uno dei risultati dell'epoca del Risanamento urbanistico del centro storico, che va dal periodo di Firenze Capitale alla fine del XIX secolo Il primo appuntamento è stato con Zeffiro Ciuffoletti ed il suo libro "La città capitale. Firenze prima, durante e dopo". Il volu- me, edito da Le Lettere, rico- NICOLETTA CURRADI Il Politeama di Como fu costruito nel 1909. Oltre al teatro ospita un vecchio cafè chantant, un hotel e un ristorante La Torre di Palazzo Vecchio tra le due ali degli Uffizi di Firenze Cercansi generosi finanziatori per restaurare il Politeama di Como La storia di un teatro è prima di tutto una storia di cultura, di identità. Le radici di una città, o più in generale di una nazione, solo legate indissolubilmente a quelle dei suoi protagonisti e alle istituzioni che hanno contribuito a creare. Como, piccolo centro a pochi chilometri da Milano e dal con- fine svizzero, vive questo inizio di 2015 sotto i migliori auspici: il suo storico teatro, il Politeama, costruito nel 1909 e per anni in stato di abbandono e disuso, sembra aver trovato alcuni investitori disposti a riportarlo agli antichi fasti. A dare la notizia il sindaco della piccola città lacustre, Mario Lucini, che tuttavia non ha fornito alcun det- taglio su chi siano i finanziatori e su che cifra si aggiri il valore del- l'investimento. La vicenda comincia nel 2005, quando il teatro si trova obbligato a chiudere i battenti, lasciando senza voce un'isti- tuzione che per quasi in secolo ha ospitato alcune delle più impor- tanti occasioni culturali e segnato la storia della sua cittadina. Intellettuali ed esponenti culturali comaschi, tra cui lo scrittore Federico Roncoroni, non ci stan- no, e il caso del Politeama rag- giunge i quotidiani e le emittenti locali, nutrendo le speranze di chi vorrebbe rivederlo aperto al pub- blico. Due le possibili soluzioni al vaglio del comune: la prima consisterebbe nella vendita del teatro a chi fosse in grado di addossarsi la totalità delle spese, mentre la seconda ipotesi riguar- da una concessione che farebbe ricadere sul locatario l'onere di una ristrutturazione integrale, in cambio della possibilità di gestire la struttura a titolo gratuito per un numero di anni proporzionali all'impegno economico assunto. I soldi necessari per entrambe le operazioni sono molti, e oggi, complice la situazione nazionale, non è scontato trovare un privato disposto ad affrontare una spesa simile. Il Politeama ha una capienza di 1300 posti a sedere, è dotato di un caffè ristorante, un albergo con 14 camere e, sul retro, un vecchio café chantant, che ospitava spettacoli di varietà, inaugurato nel 1911. L'auspicio è che la cultura torni ad essere la priorità e la ric- chezza su cui puntare in questo nuovo anno. MARCO BRUNA

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