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GIOVEDÌ 5 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | FRANCESCA GRAZIANO Tra la punta del M es co e quella di Montenero, in provin- cia di La Spezia, si stende una ha iniziato a terrazzare e piantare la vite. Chiude il magnifico arco Monterosso con i suoi stretti "carruggi"e la bella spiaggia, meta affollata di turisti in ogni stagione dell'anno. Alle spalle e attorno a questi meravigliosi paesi nati da un sogno di bellez- za (e di grande fatica), è il regno delle euforbie, di agavi e vigne piantate sulla montagna, (tutta la zona è stata dichiarata dall'U nes co P atrimonio dell'Umanità e perfino Martin Scorsese qui è venuto a girare alcune scene del film "The Wolf of Wall Street"). Uno spettacolo da mozzare il fiato quando, arrivati al promon- torio di F egina, dopo Monterosso, ci si volta a con- templare le Cinque Terre degra- danti in una costa a rias. Ovunque si nota la trasforma- zione operata con titanica costanza da un popolo di pesca- tori che si è fortemente voluto a vocazione contadina. Corre il pensiero al lavoro di generazio- ni e generazioni di liguri, che da quasi un millennio hanno spezzato la roccia per costruire i muretti a secco a reggere il gran- dioso terrazzamento e rendere produttiva una zona praticamen- te incoltivabile attraverso una fatica disumana paragonabile alla costruzione delle piramidi d'Egitto. I terrazzi delle Cinque Terre sono fasce non più larghe di 5 o 6 metri, ma nelle zone più stret- te non arrivano a due, l'humus si è compattato con i detriti della roccia, sterpaglie e aghi di pino. La formazione di questo sottilis- simo strato di terra ha permesso la coltivazione del vitigno rocce- s e moltiplicatos i poi con il metodo della propaggine. Ogni volta che le acque portano giù i muretti e l'humus viene dilavato, c'è da recuperare la terra, rico- struire i muri franati, sempre col pericolo di mettere un piede in fallo e precipitare nel vuoto. In tempo di vendemmia l'uva viene portata nelle ceste inerpi- candosi sugli erti, strettissimi sentieri costruiti per portare il prodotto fin nelle cantine dei paesi. Ma che vini poi da queste rocce! Erano già famosi e veni- vano commerciati fin dal 1200, quando navi genovesi li traspor- tavano in Inghilterra e in Olanda. Dei vini delle Cinque Terre parlarono Dante, Petrarca, Boccaccio, preziosi testimoni dei loro raffinati bouquets. Vino da amatori, non è mai divenuto prodotto di mercato, si differen- zia di anno in anno e da produt- tore a produttore. Del resto chi dimentica, dopo averlo assaggiato, il delicato ed intens o profumo dello Sciacchetrà servito con la cro- stata di mele che ne esalta il sapore di viola? "Quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre"? (G. D'annunzio in Le Faville del maglio). Oggi la situazione economi- ca delle Cinque Terre è ben diversa dal passato: i contadini sono stati assorbiti soprattutto dal terziario e il lavoro agricolo, poco produttivo, è divenuto molto più precario se non addi- rittura amatoriale. Nelle zone più impervie l'inesorabile avan- zare del bosco ha distrutto il lavoro di secoli. Colpi mortali alle coltivazio- ni sono stati inferti, specie negli ultimi tempi, dalle frequenti e funeste alluvioni che hanno pra- ticamente sconvolto l'equilibrio geo-morfologico di scorrimento dell'acqua piovana a M onteros s o, Corniglia, Riomaggiore, con frane di vaste aree di terreno e di roccia. L'abbandono della coltiva- zione nelle Cinque Terre è un dato di fatto forse irrimediabile, ma la loro salvaguardia dalle orde di turisti che ciclicamente invadono un territorio molto fra- gile è oggi ugualmente impor- tante. I collegamenti via mare ed il potenziamento della ferrovia ris pondono al des iderio di lasciare a questi luoghi meravi- gliosi le loro caratteristiche di piccolo paradiso dove la natura riesce ancora ad avere la meglio. poche case semi-abbandonate sono dominio delle lucertole che si riscaldano al tiepido sole. Vernazza e la sua chiesetta Le Cinque Terre: l'incanto ligure da visitare assolutamente (come ha detto il New York Times) Manarola, con il centro abitato adagiato nel golfo L'incantevole Vernazza. Nel 2013 il New York Times l'ha nominato uno dei 46 luoghi da visitare assolutamente Liguria: le Cinque Terre. Al passeggero che giunge in macchina da G enova s i apre davanti uno scenario incantato: rocce a strapiombo emergono da un mare verdissimo e ovunque sono agavi, mirti, corbezzoli, case in mezzo ad orti piccolissi- mi fra profumati alberi di limone e saporiti fichi d'India. In fondo si accovacciano i cinque Paesi che caratterizzano in modo unico il paesaggio e ne danno il nome, nelle strette valli formate dai tor- renti che rotolano dalle monta- gne: Riomaggiore con il suo por- ticciolo, la piazza aperta al mare dove si stendono le reti e il pesce viene messo a seccare mentre i gatti dormono sazi sulle barche cullati dallo sciabordio delle onde che si infrangono sui muri delle case. Da qui i più romantici, ma dotati di buone gambe, possono raggiungere Manarola attraverso uno dei più celebri sentieri d'Italia, la Via dell'Amore. Manarola nel suo scenario di luci e ombre sollecita da sempre la fantasia e la mano degli artisti. U na lunga s calinata, la Lardarina, fatta di 33 rampe e 382 gradini, bisogna salirla arri- vando dalla stazione per raggiun- gere Corniglia, ma lo spettacolo che si gode quando si è arrivati in cima ripaga di ogni fatica. Ci si sente sospesi in una dimensio- ne irreale: azzurro di cristallo il cielo e verde-azzurro il mare, le Cupido in Liguria e il muretto degli innamorati ad Alassio Sabato 14 febbraio è la gior- nata degli innamorati. Per una vacanza da sogno c'è la Liguria, terra fatta ad arco, come quello da cui Cupido scoccò la sua freccia. Tra gli eventi proposti per l'occasione spicca "Innamorati …a Camogli": nel borgo un'at- mosfera intrigante, con tante proposte nei ristoranti e negli hotel. Unici gli angoli romantici di G enova: Boccadas s e, la passeggiata a mare di Nervi, la s pianata di Cas telletto. A d Alassio la sosta obbligata è al muretto degli innamorati di Peynet: immancabile una foto davanti alla grande piastrella dei fidanzatini. Qui la visita può iniziare dal "Budello", la stretta via che attravers a il centro: occasioni per lo shopping, un aperitivo o una cena romantica. Immancabile una vis ita al Muretto di Alassio, simbolo della Città degli Innamorati. Ville molto british spuntano in collina tra parchi di piante esotiche e mediterranee. Furono gli inglesi a fine '800 ad adottare Alassio come centro invitante una vacanza. La spiag- gia, set di un film di Vittorio De Sica con protagonista un bimbo, è prediletta dalle famiglie: chi c'è stato da bambino torna con i figli. La sabbia di quarzo e sili- cio conquista tanto da invogliare il comune a organizzare "Castelli di sabbia", sfida per grandi e pic- coli ora evento must dell'estate. La marina è adatta per l'ormeg- gio di yacht fino a 35 metri. turistico, come evidenziano tre location: il Parco di Villa della Pergola che si visita su preno- tazione, l'ex chiesa anglicana diventato uno spazio per eventi e l'Hanbury Tennis Club. Alassio è animata ovunque da ristoranti, locali con musica live e una dis- coteca con musica e dj di tenden- za, molto amati dai giovani. Qui si producono i Baci di Alassio, dolcetti che rendono più Riomaggiore ha il fascino dei borghi strappati al mare nella baia si distendono pigre fra rocce stratificate fin dove l'uomo delle zone più affascinanti per cui va giustamente famosa la Il muretto degli innamorati di Peynet ad Alassio