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GIOVEDÌ 5 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Pietra di Bismantova, la 'Devils Tower' dell'Emilia La s ugges tiva P ietra di Bis mantova, nei pres s i di Cas telnovo né M onti, sull'Appennino reggiano, si pre- senta come un enorme scoglio roccioso (alto 1047 metri, lungo 1 km, largo 240 m) sulla cui sommità si stende un vasta prate- ria erbosa. È il simbolo più conosciuto e visibile dell'Appennino tosco- denti di squalo) testimonia la vita geologica della rupe nelle età preistoriche. I primi insediamenti umani risalgono invece all'età neolitica. Sono stati rinvenuti manufatti come punte di freccia, lame, schegge, risalenti a quel periodo. L'intera mole della Pietra è formata da una particolare roccia sedimentaria detta calcarenite di colore beige chiaro che assume, Romagna dagli scalatori del Cai, il Club Alpino Italiano, che orga- nizzano molto s pes s o delle arrampicate dalle differenti tipo- logie di difficoltà. Agli appassionati di film di fantascienza non sfuggirà sicura- mente l'apparente similitudine della sua forma con quella della mitica "D evils Tow er" del Wyoming, U.S.A., ossia la mon- tagna teatro delle spettacolari scene finali di "Incontri ravvici- nati del terzo tipo" di Steven Spielberg. E forse non è un caso che anche Bismantova sia ogget- to di studio di ufologi e ricerca- tori a causa degli strani fenomeni luminosi avvistati nei pressi della montagna in questi ultimi anni… Proprio come la sua sorella americana svariate antiche leg- gende circolano attorno alla Pietra. I racconti popolari di tradizione cristiana ci riconducono alla venerazione per la M adonna della Pietra, alla quale è dedicata una piccola chiesa scavata nella roccia alla base di una delle pare- ti, l'Eremo di Bismantova (XVII secolo), abitato dai Benedettini e tutt'oggi meta di pellegrinaggio. Tra le varie credenze ricordia- mo l'acqua perenne "miracolo- sa" che sgorga ai piedi del sasso, la fondazione stessa dell'Eremo avvenuta in seguito all'appari- zione della Vergine, una lunga serie di miracoli scrupolosamen- te annotati già dal 1616, quando Lorenzo di Guido Torlaio da Costa, privo della vista da un occhio, poté riacquistarla dopo essere salito all'Eremo della Pietra, eccetera… L'immaginario storico ha inve- ce favoleggiato di un castello medievale imprendibile, le cui mura si elevavano fondendosi con le rocce delle sue scoscese per l'esposizione agli agenti atmosferici, diverse tonalità di grigio. Pare che il suo aspetto singo- lare, piatto come un gigantesco tronco d'albero mozzato, abbia ispirato Dante Alighieri per il monte del P urgatorio. N ella Divina Commedia, Canto IV del P urgatorio, s i es pres s e cos ì: "Vassi in Sanleo e discendesi in Noli, montasi su Bismantova in cacume con esso i piè; ma qui convien ch'om voli". Se per il Sommo Poeta lassù ci si arrivava solo se dotati d'ali, ai giorni nostri la "Pietra" è la palestra di roccia più frequentata in Emilia pareti. Un'altra leggenda associa Bismantova a Canossa, i due luo- ghi più cari alla s toria dell'A ppennino Reggiano. Matilde di Canossa viene imma- ginata sulla Pietra a fare crescere splendidi fiori in un giardino sovrannaturale. La Pietra ha anche un suo "lato oscuro", spesso nutrito con elementi esoterici. Si narra che nel XVII secolo avvenissero incontri di magia nera s ulla s ua cima e che il demonio fosse solito apparire ai suoi adoratori proprio in quel prio sulla sommità, si sarebbe s contrato in duello con il Demonio in persona, uscendone sconfitto. Sempre in quel punto, in una fenditura molto profonda, s i troverebbe la s ua dimora. Gettando all'interno del buco un sasso si può capire il livello di arrabbiatura del diavolo, ma forse è meglio andarsene subito per evitare di essere catturati. Per la cronaca nera, la cima è tristemente nota per l'elevato numero di suicidi, legati tra loro da strane coincidenze, e che paiono avvenire durante fasi LUCA DELL'AQUILA L'eremo di Bismantova è scavato nella roccia ed è dedicato alla Madonna L'altopiano scosceso di Pietra di Bismantova nell'Appennino reggiano luogo. Per scacciare il maligno, una leggenda montanara vuole che un certo fra Spiridione, pro- lunari specifiche e messi in atto da persone che provengono quasi tutte dallo stesso ambiente, una scuola di musica della zona. La Pietra di Bismantova non ha mai smesso di far parlare di sé ed è stata citata nelle canzoni di gruppi musicali come i Modena City Ramblers e i P gr di Giovanni Lindo Ferretti. Visitarla è facilissimo: i sentie- ri che portano in cima sono per- corribili in circa mezz'ora e il panorama è mozzafiato, da un lato la Pianura Padana e dall'al- tro le vette appenniniche. Se siete dei buoni osservatori ed il cielo è limpido, s i pos s ono ammirare anche il mare Tirreno e la Corsica. emiliano: da qualsiasi punto del crinale, si scorge inconfondibile la sua sagoma. Per secoli questa spigolosa altura, conficcata tra la valle del S ecchia e quella dell'Enza, ha svolto la funzione di segnavia naturale per il cam- mino di prelati, soldati, pastori e mercanti. La "P ietra" s i formò in ambiente marino 15 milioni di anni fa, nel periodo denominato miocene medio, in seguito allo scontro fra zolle tettoniche. La presenza di minerali, soprattutto quarzi, e le tracce di organismi (gusci di molluschi, alghe calca- ree, denti di pesce, in particolare Peter Pan vince la sfida: il miglior pasticcere del mondo è un bolognese La sua pasticceria "La cara- mella" è da visitare, un vero must per i veri golosi. Il bologne- se Gino Fabbri, dal 1996 compo- nente dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani, è stato appena eletto campione del mondo del- l'arte pasticcera. Un gran risultato dopo 18 anni di assenza dal podio più pre- stigioso, quando per la prima volta il nostro Paese vinse la Coppa del mondo di pasticceria grazie alla famosa torta "Setteveli" di Luigi Biasetto, Cristian Beduschi e Luca Mannori. Battute 21 squadre arri- vate da tutto il globo. "Ancora non me ne rendo conto. È stato il coronamento di un grande sogno - ha detto - che gratifica chi ha questa passione". Una competizione impegnati- va quella che ha premiato la sua squadra composta dal capitano Ampi Emmanuele Forcone e dai maestri Fabrizio Dantone e Francesco Boccia: 10 ore a disposizione per completare 3 dessert al cioccolato, 3 dessert alla frutta, 12 dessert al piatto, 1 pièce artistica di zucchero, 1 pièce artistica in cioccolato e 1 scultura artistica in ghiaccio, che sono state visionate, assaggiate e valutate una per una dai giurati internazionali e sono andate a comporre l'opera finale. Tema del concorso: "Il bambino che è in loro". Ha vinto la loro dolce scultura in cui Capitan Uncino e Peter Pan si affrontano. "Io non lo conoscevo neanche quel cartone, mi hanno costretto a guardarlo — ammette Fabbri che nel 2000 ha vinto con la "Torta del Giubileo" l'incontro con Papa Giovanni Paolo II— perché poi il bozzetto che avevano ideato andava concretizzato gli alimenti e infatti abbiamo avuto un pro- blema con la piastra di cioccola- to che all'improvviso si è rotta". In mezz'ora si può ammirare un panorama mozzafiato