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GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 13 Il neoeeletto Presidente Mattarella nel suo nuovo alloggio La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | LA SOLITUDINE DEL QUIRINALE Pochi giorni prima di dimettersi, a una bambina che, davanti al portone del Quirinale, gli chiedeva che tipo di vita si conducesse nel palazzo presidenziale, Giorgio Napolitano, dopo averla squadrata, rispose con tre parole: 'È una gabbia'. Napolitano viveva all'interno del Quirinale con la moglie Clio, occupando l'appartamento più grande. Dopo un primo sopralluogo, invece, il neo-Presidente Mattarella ha scelto, vedovo da tre anni, un appartamento molto più piccolo. Non modesto, ma certamente sobrio. In linea insomma con l'alloggio che occupava nella foreste- ria della Corte Costituzionale, posizionato a trecento passi, o poco più, proprio dall'ingresso del Quirinale. Quaranta metri quadri com- plessivi, un salottino, la tv, una poltrona, una scrivania, una sedia in legno. Mattarella, scegliendo di vivere al Quirinale - una scelta orientata anche dai servizi di sicurezza - ricalcherà insomma le orme di Saragat e Scalfaro, anch'essi Presidenti della Repubblica, saliti al Colle più alto dopo aver perduto le proprie compagne. Chissà allora se anche a un uomo timido e mite come Mattarella il Quirinale, magari tra qualche anno, sembrerà una gabbia. I corridoi del palazzo sono lunghi, idem le scale, per non parlare dei giardini, ricchissimi di vegetazione, dai quali Roma, osservata da lontano, sembra davve- ro più bella. Al tramonto, quando il sole si addormenta, il rumore dei tacchi accompagna coloro che montano di guardia. Mattarella, un uomo che ha studiato il diritto e la legge, leggerà di buon mattino una ricca rassegna-stampa prima di incontrare i suoi più fedeli collaboratori. Una telefonata ai suoi tre figli, un saluto estemporaneo ai nipoti, magari prima del loro ingresso a scuola. Leggerà gli opportuni approfondimenti che precedono la firma di una legge dello Stato. Magari organizzando le prime visite ufficiali, all'interno dello Stivale e all'estero. Anche per Mattarella il Quirinale rischierà di diventare una gab- bia. Il vantaggio per il neo-Presidente, rispetto al predecessore Napolitano, è quello però di essere abituato a vivere da solo. Prima di alloggiare nella foresteria della Consulta - assieme ad altri tre giudici - Mattarella abitava con la moglie in un appartamento vicino piazza Barberini. Ora quell'alloggio è occupato da una giovane cop- pia. Fu lo stesso Mattarella, all'epoca, a mostrare loro la nuova abi- tazione. Con estrema gentilezza e pacatezza, in linea con i compor- tamenti dell'uomo, semplice e non banale. Raccontano che il Quirinale - così maestoso - immalinconisca: Scalfaro vi portava spesso la figlia Marianna, pur passando molto tempo nell'appartamento di via di Bravetta, vicino Villa Pamphili. Saragat invitava spesso i compagni di partito, vecchi socialisti legati dagli stessi ideali. Mattarella ha perduto molti suoi amici di un tempo, come l'ex Ministro Andreatta o i vecchi sodali della Democrazia Cristiana. Era uscito dalla scena istituzionale un bel po' di anni fa, Mattarella. Sarà la famiglia, i tre figli con i nipoti, a ren- derlo forse meno cupo. Dicono che il Quirinale, alla lunga, i suoi silenzi, le sue zone d'ombra, incupisca chi vi abita e chi ci lavora. Mattarella, alla quiete, è abituato: dall'alloggio della Consulta usciva per un caffè o per mangiare un dolce. L'uomo mite, il nuovo Presidente, è pronto davvero a vincere i silenzi del Palazzo. Perchè non si usa il voto elettronico per rinnovare il Comites? ni elettorali, non si raggiunga il 7% degli aventi diritto. E allora appare chiaro che per poter eser- citare il proprio diritto di voto, un italiano all'estero deve avere la fortuna di risiedere in prossimità di un Consolato, competente per Circoscrizione, che in molti casi comprende territori e distanze enormi, e che de facto esclude gli ivi residenti". La riapertura dei termini quin- di non ha risolto il problema della partecipazione, non è pensabile che con il solo 3 o 4% si possa rappresentare la Comunità italia- na nei vari Stati. Ecco perché l'Aitef ha reitera- to la proposta e l'invito ai mini- stri di puntare sull'innovazione, cioè sul voto elettronico. "Una soluzione importante per far aumentare la partecipazione, riducendo gli eventuali brogli e gli abusi!". COSA SONO I COMITES - Sono organi elettivi che rappre- sentano le esigenze dei cittadini Il presidente dell'Aitef, l'Associazione Italiana Tutela Emigrati e Famiglie, Giuseppe Abbati, in vista del rinnovo dei Comites, ha inviato una lettera al Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, e al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per ribadire la necessità di utiliz- zare le nuove tecnologie in fatto di voto. "Gli italiani nel mondo - scri- ve Abbati - devono votare con l'utilizzo delle nuove tecnologie. Il voto elettronico dovrebbe esse- re introdotto per tutti. Anche in Italia. È impensabile che in Italia non debba essere introdotto e in Namibia sì! Una nazione che deve puntare sull'innovazione e sulle nuove tecnologie, costringe gli Italiani all'estero a percorrere centinaia di chilometri per richiedere una scheda! Ancora peggio, devono chiedere di votare! È possibile? È successo! È ora di dire basta! Tutti assicurano che il voto elettronico si può effettuare garantendo la segretezza! Perché non si procede? Perché non anda- re verso il nuovo, perché rinvia- re? Stiamo per approvare una nuova legge elettorale! Approviamo una legge che sia innovativa, che consenta a tutti di votare. È una grande prova per dimostrare che l'Italia crede nel- l'innovazione, l'invito di chi crede nella democrazia, nell'u- guaglianza, nella parità, nei dove- ri, nella giustizia, valori spesso disattesi. Gli italiani attendono con fiducia!". Secondo il presidente Abbati, per quanto riguarda il rinnovo dei Comites, "siamo ancora in tempo per evitare pesanti abusi, disparità ed illegalità. Il rinvio e la riaper- tura dei termini, così com'è stata attuata, non è servito a nulla, anzi! Gli italiani nel mondo si sentono discriminati, si vedano le tante lettere che inviano". Gli italiani all'estero invitano il Ministro Gentiloni a ripensare i Comites, come aggiunge Carmelo Cicala, presidente uscente del Comites di Washington D.C.: "L'autorità italiana riapre i termi- ni di iscrizione e fissa la scadenza naturalmente solo per quelle vir- tuose Circoscrizioni che già par- zialmente avevano presentato delle liste, sia pure incomplete. Vedendo come stanno proceden- do le iscrizioni - dichiara Cicala - saremo forse in grado di raggiun- gere un 5-6 % degli aventi diritto, sempre che all'ennesima proroga, fissata per il prossimo 17 aprile, riservata alle Circoscrizioni non escluse dalla riapertura dei termi- italiani residenti all'estero nei rapporti con gli Uffici consolari, con i quali collaborano per indi- viduare le necessità di natura sociale, culturale e civile della collettività italiana. PER CHI SI VOTA - I mem- bri dei Comites sono eletti sulla base di liste di candidati sotto- scritte dai cittadini italiani resi- denti in ogni circoscrizione con- solare. COME SI VOTA - I cittadini italiani maggiorenni residenti all'estero, iscritti nelle liste eletto- rali e residenti da almeno 6 mesi nella circoscrizione consolare, votano per corrispondenza, pur- ché abbiano fatto pervenire entro il 18 marzo 2015 all'Ufficio con- solare di riferimento apposita domanda. L'Ufficio consolare entro il ventesimo giorno antecedente la data del voto invierà a ciascun elettore, che abbia presentato la domanda di ammissione al voto, un plico contenente il materiale elettorale ed un foglio informati- vo illustrante le modalità di voto. Il cittadino esprime il proprio voto, seguendo le istruzioni for- nite, quindi restituisce per posta al proprio Ufficio consolare la scheda utilizzando la busta già affrancata contenuta nel plico elettorale. La busta deve essere inviata al più presto possibile in modo da giungere a destinazione non oltre le ore 24 del 17 aprile 2015.