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GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Cicero pro domo sua, l'arte oratoria al propr io ser vizio ovvero come perorare interessi personali LUIGI CASALE Nell'anno 58 avanti Cristo, caduto in dis grazia, M arco Tullio Cicerone (106 – 43 a.C.), uomo politico, ma più ancora oratore, filosofo e letterato, fu mandato in esilio per aver con- dannato a morte, nel 63, mentre era Console a Roma, i seguaci del s enatore Lucio S ergio Catilina, arrestati dopo aver sventato, egli stesso, la congiura ordita da Catilina. In quella inchiesta Cicerone fu accusato di non aver rispettato la procedura costituzionale. Si trattò infatti di un processo sommario la cui condanna a morte non fu sotto- posta a conferma da parte dei tri- buni della plebe. Perciò Cicerone, esiliato, subì che si era costruita sul Palatino fu edificato un tempio alla Libertà. Ma graziato l'anno suc- cessivo, al suo rientro a Roma, intentò una caus a allo S tato mirante ad ottenere un ulteriore risarcimento per la casa distrutta e la sua riedificazione a spese pubbliche. L'orazione (arringa, discorso giudiziario) che tenne, la tradizione letteraria l'ha regi- strata col titolo "de domo sua" ( = per la propria casa). Anche se non si è certi che l'orazione giunta fino a noi sia stata effetti- vamente quella pronunciata da Cicerone davanti al Pontefice massimo per reclamare i suoi diritti. Da quella volta, "De domo sua" ( o "pro domo sua") è dive- nuto il motto, l'emblema, la ban- diera di chi nei processi, nelle controversie, nelle discussioni – forse anche nella politica – parla esclusivamente per i suoi perso- nali interessi. Questo il dato storico che spiega il senso della espressione divenuta ormai proverbiale, e se in quest'opera di divulgazione ho deciso di passare dall'esame di singole parole alle intere frasi, l'ho fatto per spiegare (provare) che non solo le parole hanno un loro significato, ma anche gli enunciati (le frasi intere), e così tutte le unità linguistico-lettera- rie, a tutti i livelli di comunica- zione, a partire proprio dai fonè- mi. Ogni suono, ogni parola, ogni stringa di parole, piccola o gran- de, utilizzati nella comunicazio- ne, se sono portatori di informa- zione, diventano significativi in quanto hanno tutti un significa- to: dalla "a" di cane, che ci fa distinguere la parola cane da altre parole come: cene o cine, fino ad un testo lungo quanto un'opera di letteratura (sia essa pagina di cronaca, romanzo, o poesia). Se come esordio ho scelto la frase latina che riproduce il titolo di una famosa orazione cicero- niana la quale (frase) bene si è adattata in generale a tante altre situazioni, è perché anch'io mi ci vedo, nella cas is tica. Cioè, anch'io parlo nel mio interesse, "pro domo mea". Infatti, questo è il mio interes- se! E ... la mia debolezza confes- sata: la munificenza e la proso- popea. Ed è per questo che setti- mana dopo settimana, offro alla vostra curiosità lemmi (vocaboli) di cui in un paio d'anni ho rac- colto l'etimologia, costruendo su ognuno di essi un'ipotesi, studi pseudoscientifici (qualcun altro avrebbe detto semiseri) a caratte- re divulgativo. anche la confisca dei beni. E così sull'area della sontuosa domus