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GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | ELISABETTA MANCINELLI L'Abruzzo è una terra ricca di sorgenti di acque prodigiose e ogni paese d'Abruzzo può van- tare 'acque miracolose ' utilizza- te fin dall'antichità. Acque ric- che di notevole effetto terapeuti- co, acque che posseggono una alta concentrazione di minerali come le ferruginose, le bicarbo- nate, le solfate e le sulfuree. Nei primi anni del 1800 appassionati ricercatori analizzarono e catalo- garono le migliori acque abruz- zesi, rendendole note tramite pubblicazioni scientifiche. Vi sono acque mediominerali, dove la concentrazione di sali è equili- brata e le oligominerali, che difettano di sali, particolarmente indicate in alcune patologie. A c q u a b e v o n o l e m a m m e s e n z a l a t t e c h e p r e g a n o Sant'Agnese, Santa Scolastica e l'uomo sono l'obiettivo secolare delle buone acque abruzzesi e soprattutto in tre famose loca- l i t à : C a r a m a n i c o , P o p o l i e Canistro che sono sedi di terme ben organizzate e all'avanguar- dia in campo terapeutico. Anche a Santa Eufemia, la cui patrona è la santa omonima, si trova una fontana. Intorno ad essa si è creata una sorta di leg- genda trasformatasi di seguito in un vero e proprio culto agreste che porta in sè sacro e profano. All'acqua di questa fontana si attribuivano proprietà benefiche ed è per questo che, in passato, fu meta di donne gravide o di donne divenute madri da poco. Si chiedeva una protezione per la salute e la crescita dei bambi- ni nonché un'abbondanza di latte per far sì che questa cresci- ta recasse benefici ai piccoli. va nel portare con sè un fiasco di vino e un bicchiere da offrire a tutte le donne che si incontrava- no durante il tragitto, le quali bevendo, auguravano abbondan- za di latte alle partorienti. Al ritorno la prassi cambiava e la futura madre doveva accarezzare il primo bambino che incontrava con la sua mamma; facendo ciò lei augurava tanta salute alla sua creatura e tanto latte quanto ne aveva la donna incontrata. L'acqua, elemento indispen- sabile per la vita, rappresentava così, per le donne di S. Eufemia, un bene prezioso tanto da creare un vero e proprio culto di propi- ziazione. Un culto che si inseri- sce all'interno dei cosiddetti " R i t i d i P a s s a g g i o " r e l a t i v i all'intero ciclo della vita umana. In questo rito si ritrovano caratteristiche peculiari come l'aggregazione, l'unione, i lega- mi in quanto le donne non si recavano mai sole alla fontana, ma sempre in gruppo. Oggi la fontana di S. Eufemia è lì a testi- monianza di una passato e di una tradizione mai dimenticati; da essa sgorga ancora acqua. Nella Valle di Palombaro, tra l e p i ù s t r a o r d i n a r i e d e l l a Majella, si aprono nelle pareti rocciose molteplici grotte, molte delle quali sono state (altre lo sono ancora) luoghi di culto. Grotta Sant'Angelo è la più nota: si tratta di un vastissimo riparo sotto roccia, all'interno del quale, in antico, si praticava il culto della dea Bona, nono- stante Grotta Sant'Angelo sia in un'area ricca di avvenimenti è carente di storia, tanto è vero non si conoscono narrazioni di santi o eremiti che vi abbiano vissuto, né si è a conoscenza di accadimenti riconducibili alla grotta. In Abruzzo, le grotte dedicate a l c u l t o d i S a n M i c h e l e Arcangelo, o Sant'Angelo, sono moltissime, e la divulgazione di tale culto fu favorita dal caratte- re di continuità con i precedenti riti pagani che, appunto, aveva- no luogo in quelle grotte: riti di fecondità, venerazione delle rocce e delle acque. Con l'av- vento del Cristianesimo, di fatto, ad Ercole (protettore della tran- sumanza) era subentrato San Michele Arcangelo, raffigurato come giovane guerriero debella- tore delle forze maligne rappre- sentate da un drago, pertanto un semidio come Ercole. L a c h i e s e t t a r u p e s t r e f u costruita sui resti del santuario dedicato a Bona, a cui le donne in età fertile si rivolgevano per supplicarne i favori. Esse arriva- vano in corteo da tutto il territo- rio e si aspergevano i seni con le acque purificatrici, che sgor- gavano da una sorgente all'inter- no della grotta, che erano raccol- te nelle vasche scavate nella roc- cia all'ingresso della caverna. Nel vasto antro vi sono tutto- ra delle vasche scavate nella pie- tra in cui avveniva la raccolta delle acque: due di esse sono situate sul lato destro dell'ingres- so, l'una a forma semicircolare, l'altra rettangolare, comunicanti tramite un buco. Nella grotta vi sono tre vasche: una incavata in un basamento roccioso, un'altra ai piedi di un roccione inclinato e la terza, di forma rettangolare, ricavata in una sporgenza roc- ciosa e serviva per la raccolta dell'acqua piovana. Al centro della grotta emerge una roccia dalla forma particola- r e , p r o b a b i l m e n t e i m p i e g a t a come ara per funzioni preistori- che e pagane, su cui (tra la fine del sec. XI e l'inizio del sec. XII) fu costruita con conci di pietra squadrata della Majella, l'abside romanica per le funzioni cristia- ne. Cosa resta della struttura r o m a n i c a a l t o m e d i e v a l e ? Solamente due muri, larghi tra i 40 e gli 80 cm. circa, collegati d a u n ' a b s i d e s e m i c i r c o l a r e . Archetti pensili, che richiamano g l i s t e s s i n e l l ' a b s i d e d i S a n L i b e r a t o r e a M a i e l l a (Serramonacesca), decorano la parte alta dell'abside, in cui si riscontra una cornice decorata con cordonature a tortiglioni che si ripete nella cornice di una finestrella strombata. La mode- sta struttura è completamente disadorna, ma le testimonianze r a m m e n t a n o c h e f i n o a n o n molto tempo fa vi erano un alta- rino e nicchie con statuine, evi- dentemente trafugate. L'acqua è la protagonista di uno dei più struggenti romanzi della letteratura contemporanea italiana: Fontamara, scritto tra il 1 9 2 7 e i l 1 9 3 0 d a I g n a z i o Silone, abruzzese originario di Pescina dei Marsi. Fontamara è la storia di un tormento, il tor- mento della povertà e dell'igno- ranza, del sopruso e dell'ingan- no, che vede nell'acqua il fattore scatenante della lotta di popolo contro il potere costituito. È la storia, ambientata nei primi anni dell'avvento della dittatura fascista, di un intero paese che si arrabatta e combat- te (una lotta senza esclusione di colpi e che coinvolge parimenti uomini e donne), senza succes- so, contro il sopruso di un ricco signorotto della zona, denomi- nato l'Impresario, il quale, in combutta con le autorità comu- nali e statali, arroga a sé il dirit- to di utilizzare come, quando e quanto più gli conviene, l'ac- qua, fonte di vita. La storia narra la disperazio- ne degli abitanti poverissimi di u n p i c c o l o v i l l a g g i o , p e r l a deviazione di un corso d'acqua che bagnava le loro terre poco fertili. Se l'acqua serviva a rac- cogliere frutti effimeri, ma pre- ziosissimi, di una coltivazione compiuta a prezzo di enormi sforzi umani, la sua privazione significava morte certa, incapa- cità di sostenersi con l'unico prodotto possibile, cioè quello dato dalla terra brulla e parca di soddisfazioni. Eremo di San Bartolomeo di Legio a Roccamorice Ingresso alla Grotta di Sant'Angelo nella valle di Palombaro Sant'Agata e con essa si asper- gono in cerca di fertilità le donne che, ancor oggi, visitano chiese campestri e tradizionali fontane dedicate alla Sante. Gli agricoltori delle valli che v i s i t a v a n o l ' E r e m o d i S a n B a r t o l o m e o d i L e g i o a R o c c a m o r i c e , p o r t a v a n o g i ù dalla montagna un po' dell'ac- qua che sgorga dalla sorgente vicina alla dimora del santo: ser- viva ad aspergere le viti e scon- giurarne la malattia più pericolo- sa, la peronospera. Lungo la strada che collega Raiano a Vittorito, in provincia de L'Aquila, una sorgente di acqua sulfurea che faceva girare la ruota di un mulino, era utiliz- zata per i benefici effetti sui tes- suti cutanei e come ottimo sbian- cante per le fibre di canapa e di lino, lasciate a macerare, poi bat- tute con rudimentali, ma efficaci strumenti e ridotte ad una arruf- fata massa filamentosa da torce- re in un lungo filo da tessere nei telai di legno casalinghi. Il benessere e la salute del- Sant'Eufemia, Sant'Agnese, Santa Scolastica, San'Agata: riti e preghiere per le mamme che devono allattare Riti, preghiere e protezioni con le acque d'Abruzzo Così tutte le future madri, non solo di S. Eufemia, ma di tutta la valle dell'Orte, si recavano all'a- gognata fonte percorrendo un iter prestabilito e rispettando una prassi ben precisa, che consiste-