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GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Finito un ciclo ne inizia un altro. Ma il destino è una volontà superiore che esiste prima del tempo? LUIGI CASALE "Post fata resurgo". È il motto che compare nello stemma del comune di Castellammare di Stabia, fiorente cittadina all'altra estremità del magnifico golfo n a p o l e t a n o . L a c i t a z i o n e c i giunge dalla classicità romana e trova motivazione nell'evento storico della eruzione vesuviana del 79 d.C. che causò la distru- zione, per alcune addirittura la scomparsa, di "belle e prospere città della Campania". A l l ' a n t i c a S t a b i a e , c h e n e l c o r s o d e l l a s t o r i a c a m b i e r à n o m e f i n o a c h i a m a r s i Castellammare di Stabia, contra- riamente che a Pompei, toccò la sorte di una felice ricostruzione, che, considerata la lunga teoria matico, ad analizzare l'espressio- ne con una particolare sottoli- neatura della parola "fata". Tecnicamente l'espressione è q u e l l a c h e s i d e f i n i s c e u n a " f r a s e s e m p l i c e " ( u n u n i c o enunciato; o, se preferite, una sola proposizione principale); perciò essa non presenta grandi difficoltà di analisi. Più difficile è capirne il senso ai fini della traduzione italiana. "Post" è dopo. "Fata" (plurale) sono i fati (ciò che comunemen- t e d i c i a m o i l d e s t i n o o p e r meglio dire "ciò che deve acca- dere"). "Resurgo" è la prima persona dell'indicativo presente del verbo; "resurgam", lo è del futuro. Traduzione: "Dopo i fati r i s o r g o " ( p r e s e n t e ) o p p u r e "Dopo i fati risorgerò" (futuro). La frase non esprime una spe- ranza, ma piuttosto una certezza: finito un ciclo, ne inizia un altro. Passiamo adesso all'etimolo- gia della parola "fatum" di cui fata è il plurale. A scuola l'ab- biamo letta come qualcosa che prevarica la volontà degli dei, traducendola spesso con il ter- mine italiano: destino. Ci dice- vano gli insegnanti, specialmen- te durante la lettura dei poemi epici greci e latini, che il Fato è u n a v o l o n t à s u p e r i o r e , a l l a quale anche gli dei soggiaccio- no. Perciò i loro interventi a favore degli uomini per i quali essi parteggiavano, oltre ad indi- care un valore puramente simbo- lico, sia esso esistenziale oppure letterario, non potevano mai modificare le decisioni (già fis- sate: "fata", le cose dette) degli oracoli. Perciò noi, confortati anche dagli insegnanti, traduce- vamo banalmente: il destino. Non so se in italiano la parola debba essere scritta con l'inizia- le maiuscola. Si può anche pen- sare che la cosa dipenda dalle convenzioni e dalle convinzioni, e p e r c i ò d a i s e g n a l i c h e s i v o g l i o n o t r a s m e t t e r e n e l l a comunicazione. Nessuno tutta- v i a , c r e d o o g g i s c r i v e r e b b e "Destino" (con la maiuscola). E p p u r e p r e s s o g l i a n t i c h i Romani, ma già presso i Greci, il Fato era qualche cosa di più del destino. Era una necessità. La necessità del divenire stori- co. Sentita come trascendenza. Alla quale naturalmente erano sottoposti anche gli dei. Ed è evidente dal momento che gli dei della mitologia classica, secondo la concezione dell'uo- mo antico, si comportavano pro- prio come gli uomini, e degli uomini avevano pregi e difetti; ne riproducevano i comporta- menti, e quando prendevano p a r t e a l l e v i c e n d e u m a n e (entrando nella storia) schieran- dosi per l'uno o per l'altro eroe, col loro intervento non riusciva- no a modificare ciò che era pre- d e s t i n a t o , s t a b i l i t o , d e t t o ( o scritto), fin dal principio. A meno di non inficiare il valore simbolico del Mito stesso. (A riprova di quanto detto, vedansi i racconti dei poemi epici e della tragedia classica). Perciò Fatum è "ciò che è sta- b i l i t o d a l l ' e t e r n i t à " , è " i l Detto". Che esiste prima del tempo dell'uomo (la storia), e fuori dal dominio degli dei (tra- scendenza). dei secoli, possiamo considerare solamente temporanea. Da qui la giustificazione e la puntuale per- tinenza della scelta dell'espres- sione "post fata resurgo". Ma meglio sarebbe stato: "Post fata resurgam", proiettando al futuro lontano (comprendendo la storia dei nostri giorni) il ripeter- si insistente e caparbio delle rinascite ad ogni decadenza della tante volte rifiorita cittadina; e ancora bella oggi, nonostante l'abbandono in cui versa. Ma, poiché per nostra libera scelta ci siamo ritagliati lo spa- zio delle analisi linguistiche con la prospettiva di una maggiore t r a s p a r e n z a d e l l a l i n g u a c h e usiamo, ci limiteremo, nell'ambi- to del nostro compito program- FINE PRIMA PARTE