L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-26-2015

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GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Miranda, la sosia italiana: quella volta che arrivai a Cannes in limousine e mi scambiarono per Liz Taylor Il 27 febbraio 1932 nasceva Dame Elizabeth Rosemond Taylor. Due volte premio Oscar, divenne nota come Liz Taylor, l'ultima grande diva dell'era d'oro di Hollywood. Per L'Italo- Americano abbiamo incontrato la sua sosia italiana. Miranda, quando è nata l'i- dea di diventare la Liz Taylor italiana? Guarda, ad essere sinceri, l'i- dea è venuta ad altri, non a me. È accaduto che sono state proprio le persone che incontravo a dirmi che assomigliavo in modo incre- dibile alla grandissima diva hol- lywoodiana. All'inizio io non le moltissimi interessi. Idem per il cibo. Lei era una buona forchetta, ma lo sono anche io, amo il buon cibo e la buona cucina. Poi amava i gioielli e i bei vestiti ed anche io, come donna, non posso che concordare con i suoi gusti. L'ha incontrata di persona? Incontrata, mai. Ci siamo solo incrociate una volta. È che lei ha sempre avuto degli enormi body guard, delle montagne davvero insormontabili da affrontare, e anche quella famosa volta di cui ti dicevo prima, all'hotel Carlton, fu impossibile avvicinarla per questo motivo. Poi vedi, a diffe- renza di altre star, lei in effetti non è mai stata ospite in nessuna trasmissione italiana, o almeno io non ne ho memoria. E credimi, io ho fatto anni ed anni con la vali- gia pronta, a presenziare alle tra- smissioni più famose del momento, ma lei no, non l'ho mai vista a distanza ravvicinata. C'è qualche cosa che le ha invidiato? Immagino i gioiel- li… (Miranda-Liz ride) Ah, no, guarda che ci sono delle bellissi- me imitazioni di gioielli, che alla fine se ne può proprio fare a meno! Anche perché i miei gioielli di famiglia hanno preso altre vie, visto che me li hanno rubati tutti, incluse le pellicce e altre cose di valore, e da allora, non uso più oro e ho superato il trauma di non avere più gioielli veri in casa. Adesso uso questi gioielli appariscenti meravigliosi e pace, si va avanti egualmente. Tanto guarda, indossare diamanti o splendidi cristalli, è la stessa cosa, chi va a controllare? Oggi si sente più Miranda o Liz? Mi sento e mi sono sempre sentita quello che sono: Miranda. Col mio mal di schiena, i miei malesseri, i miei problemi, ma sono e resto io: Miranda. Liz è stata una meravigliosa opportu- nità di giocare alla diva, ma la mia vita è stata solo ed esclusiva- mente di Miranda. Non ho mai avuto "sdoppiamenti" di persona- lità con Liz Taylor, anche perché la mia vita è stata molto frenetica ed altrettanto interessante. Miranda-Liz è persona eclettica e vulcanica, oltre al concorso dei sosia internazio- nali, cosa ha fatto nel frattem- po? Eclettica, è dir poco (ride), non sto ferma un attimo. Comunque ho creato una splen- dida iniziativa: "Il salotto di Liz", un'idea frizzante e coinvolgente per chiunque voglia conoscere gente interessante, frequentare persone nuove e stare in ambienti raffinati e alla moda. "Il salotto di Liz" non sono altro che serate à la page che si svolgono nei migliori ristoranti d'Italia e attra- verso questi appuntamenti, tutti hanno la possibilità di prenotare e partecipare. Basta volerlo. Vi assicuro che sono serate diverten- tissime, nuove e molto "modaio- le". Ultima domanda, Liz- Miranda. Liz Taylor ebbe numerosi mariti ma risposò Richard Burton per ben due volte. Lei farebbe altrettanto con suo marito? Liz-Miranda ride e non risponde. Da vera diva. PAOLA ORRICO diva, quindi. O i suoi numero- sissimi e celeberrimi film… Della sua vita conosco poco, i suoi film, quelli sì, li conosco quasi tutti. Sai che c'è poi? Che la mia vita è sempre stata già di "mio" molto piena: i figli, il mari- to, la casa, i miei numerosissimi interessi, cosicché Miranda e la sua vita reale, sono stati per me molto più importanti della sua. La vita hollywoodiana e diaman- tata di Liz, l'ho sempre presa, ed ancora adesso la sto prendendo come un meraviglioso gioco ed una meravigliosa opportunità ed anche con un certo tornaconto di tipo redditizio. "Redditizio" significa che, essendo Liz, ho la possibilità di frequentare i migliori hotel, i migliori ristoran- ti, le beauty farm, insomma di fare una vita a cinque stelle. A parte la vita "diamanta- ta" (ridiamo ), in che cosa si sente diversa da lei? Eh amore mio, tutto! Io ho un uomo accanto da 43 anni, lei ha avuto non so quanti mariti e amanti (abbiamo perso entrambe il conto), ha avuto flirt a tutto andare, ha fatto una vita davvero impossibile da immaginare. So che era irrequieta caratterialmen- te, ed in quello sì, ci assomiglia- mo, ma io mi riferisco ad un altro tipo di irrequietezza, anche io sono un tipo vulcanico che ha Miranda, la sosia italiana della diva hollywoodiana e due volte premio Oscar Liz Taylor prendevo neppure tanto in consi- derazione, poi, col tempo, in effetti c'è stata una trasformazio- ne giocosa da Miranda in Liz. Ricordo che tutto iniziò col boom dei sosia e degli imitatori, nato negli Stati Uniti una ventina d'an- ni fa, "moda" che poi abbiamo importato anche qui in Italia. Certo, venti anni fa, era una moda molto più in voga di ades- so. Nelle vesti di Liz ho presen- ziato a numerosissime trasmissio- ni di successo, tra cui "Miss Italia" o "Il più bello d'Italia". Ovunque andassi, ero diventata Liz: ho collezionato durante tutti questi anni centinaia di articoli e foto che mi riguardano e ho par- tecipato a numerose trasmissioni come "guest star", ospite d'ono- re. È mai capitato che venisse scambiata per Liz? Ah beh..sempre! Pensa che durante le riprese di un fotoro- manzo che io ho fatto, eravamo a Montecarlo, le persone mi bloc- cavano e rimanevano sbigottite quando mi vedevano perché pen- savano fossi lei. A Cannes, men- tre c'era lei, al Carlton hotel, io arrivai con una grossa limousine, in pompa magna, e anche qui ovviamente le persone pensarono fossi lei che girava per la città, tanto che, quando passavo, grida- vano: "Liz! Liz!". Fu molto divertente. Conoscerà bene la vita della Boccata d'aria fresca al cinema con 'Il ragazzo invisibile' di Salvatores "Il ragazzo invisibile" è l'ultimo film di Gabriele Salvatores P er G abriele S alvatores è lodevole il fatto di essersi stacca- to dal filone dei soliti film (com- medie, drammatici, azione) e dedicarsi a un marvel italiano, arricchendo il ventaglio di scelte nel panorama cinematografico. Il suo "ragazzo invisibile" è una boccata d'aria fresca, una vera novità che si contrappone alle solite pellicole italiane in uscita. Il film ripercorre i migliori anni della vita in particolar modo l'adolescenza, con toni fantasy, il che lo rende molto poetico. I film di oggi con i soliti temi onnipresenti, quali la tristezza, l'angoscia, la paranoia, la paura di vivere, soffocano la festa della vita. Qui invece viene esaltata la giovinezza come dono che ci è stato dato, periodo esaltante per entusiasmi e speranze. Salvatores spazza via qualsiasi richiamo al pessimismo, per dedicarsi ad un racconto destinato ai giovani… di ogni età. I toni dell'action movie si fanno sentire con il super potere del ragazzino, che si trasforma in un'arma e in una super forza da X-Men che aiuta le persone. La trama è interessante per- ché nuova e varia per i tanti cambiamenti di scenari proposti. Non raggiunge però quella ten- sione drammatica che l'avrebbe liberata da ogni riferimento ad un'unica età anagrafica, per darle un aspetto meno infantile e più solenne. Peccato manchi anche qualche tono straziante, commo- vente e toccante, che aiuti lo spettatore ad essere più coinvolto nella narrazione e più intensa- mente emozionato. Si percepisce un atteggiamento da telefilm con una narrazione un pò sempliciot- ta e poco pathos. La pellicola sembra richiamare un Marvel di stampo americano, ma con poca tensione e coinvolgimento. Si respira tuttavia aria nuova nel personaggio del giovane ragazzo invisibile. Questo fanta- sy per famiglie appare per la prima volta in Italia. Un supereroe italiano che porta il cinema del Belpaese lon- tano dai soliti film. Per un attimo si può sognare di essere dei supe- reroi, ragazzi molto giovani come il protagonista e non cor- rotti dal mondo. Viene alla mente Enrico Medi lo scienziato italiano, poeta e credente, quando diceva: "… Giovani godete di questo dono che a voi è stato dato. Non per- dete un'ora sola di giovinezza, perché un'ora di giovinezza per- duta non ritorna più. Non la per- dete in vani clamori o in vane angosce o in vani timori o in folli pazzie, ma nella s aggezza e nell'amore, nella gioia e nella festa, nel prepararvi con entusia- smo e con speranza. Da una cosa Iddio vi protegga: dallo scettici- smo, dal criticismo, dal cinismo. Il giovane sprezzante di tutte le cose è un vecchio che è risorto dalla tomba. Guai se la giovinez- za perde il canto dell'entusia- smo". SIMONE ROMANO MIZZAU

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