L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-5-2015

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GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 www.italoamericano.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 19 La Convenzione Onu per i diritti dell'infanzia ha compiuto 25 anni. Save the Children ha tracciato un bilancio sulla situa- zione dell'infanzia nel nostro Paese e nel mondo, svelando tanti nodi drammatici ancora da sciogliere. NEL MONDO - Nel mondo 1 milione di bambini vive in aree in conflitto e più di 1 miliardo e mezzo sperimenta qualche forma di violenza; 650 milioni vivono in povertà estrema; 57 milioni non frequentano la scuola prima- ria e 250 milioni sono fuori da un percorso di istruzione e apprendi- mento; 230 milioni di bambini non sono registrati alla nascita; 3 bambini su 4 sperimentano una violenta disciplina a casa. Grazie all'adozione nel 1989 della Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, ratificata dall'Italia nel 1991, nel nostro Paese sono state approvate nuove e importanti leggi che hanno san- cito una nuova visione dei bam- grado o a corsi professionali non completano gli studi. POVERTÀ ASSOLUTA - Il 13,8% dei bambini italiani, oltre 1,4 milioni, vive in povertà asso- luta, ma gli investimenti per infanzia e famiglia rappresentano appena il 4,8% della spesa socia- le. "La povertà minorile è una emergenza assoluta. Per contra- starla, è cruciale prevedere misu- re specifiche, quali il supporto alle famiglie, il rafforzamento dei servizi di welfare, la diffusio- ne e la stabilizzazione di misure specifiche di sostegno alle fami- glie in povertà estrema con bam- bini con la nuova social card2. Inoltre l'Italia deve assolutamen- te dotarsi di uno strumento uni- versale di lotta alla povertà, di cui è priva", sottolinea Raffaela Milano, presidente di Save The Children. Manca un'agenda chiara di interventi. Tuttavia queste leggi stentano a tradursi in un'agenda chiara e definita di interventi e politiche per l'infanzia e il risul- tato è un'allarmante crescita del disagio e impoverimento fra i minori, sia a livello sociale che educativo: il 13,8% - pari a oltre 1,4 milioni - vive in povertà assoluta e la dispersione scolasti- ca è al 17%, 7 punti percentuali sopra l'obiettivo europeo. E quelli che nascono sono sem- pre più figli di immigrati. Il 10% dei minori è di origine straniera. E pensare che, nel 1993, la per- centuale di bambini con genitori stranieri nati in Italia era dell'1,2% sul totale dei nati in quell'anno, mentre nel 2012 secondo gli ultimi dati Istat, era del 15% dei nuovi nati. EDUCAZIONE - Il 98,4% dei bambini va alla scuola dell'infan- zia, ma il 17% poi si "disperde". Negli ultimi anni, è indubbia- mente cresciuta la consapevolez- za di quanto sia rilevante svilup- pare nei bambini le capacità cognitive e socio emotive insie- me alle competenze scolastiche, per garantire a tutti migliori opportunità di crescita personale. Nell'ultimo decennio, si è anche affermata l'idea di quanto sia necessario intervenire nella pri- missima infanzia per colmare le distanze tra individui avvantag- giati e individui che nascono in contesti svantaggiati e cultural- mente deprivati. In generale, negli anni, è decisamente cre- FRANCESCA DI FOLCO Nel mondo 650 milioni di bambini vivono in povertà estrema Sullo sfondo, i grandi cambia- menti che ha conosciuto l'infan- zia in questi ultimi 25 anni: il più impattante, la forte diminuzione della popolazione infantile - dal 22% al 16,7% della popolazione totale - mitigata solo in parte da una crescente presenza di bambi- ni di origine straniera, pari al 10% dei minori; l'avvento delle nuove tecnologie ha visto nasce- re le prime generazioni 2.0, con l'85% di under 18 che possiede uno smartphone e che dunque ha la possibilità di connettersi in qualsiasi momento e in ogni luogo. IN USA - La piaga dei minori homeless negli Stati Uniti. Un bambino americano su 30 non ha avuto, almeno per un periodo, una casa in cui vivere nel 2013. È questo il dato shock che emer- ge dal rapporto "America's Youngest Outcast", i giovani reietti d'America, pubblicato dal National Center on Family Homelessness, che registra un numero record di bambini, quasi 2,5 milioni, che hanno vissuto, insieme alle famiglie, da home- less nel 2013. Il numero, che lo studio ha ottenuto combinando i dati sui bambini homeless nelle scuole pubbliche fornite dal dipartimen- to per l'Istruzione e quelli dell'ul- timo censimento - rappresenta un triste record per gli Stati Uniti, con un più 8% a livello nazionale ed un aumento registrato in 31 stati. La situazione è particolar- mente grave negli stati del Sud, con Alabama e Mississippi in cima alla classifica, ma anche in uno stato ricco come la California, con uno dei mercati immobiliari più cari del paese, dove sono 527mila i bambini homeless. Il rapporto mette tra le princi- pali cause di questo aumento il "perdurare dell'impatto della Great Recession", come viene chiamata la crisi economica pro- vocata da quella finanziaria del 2008, con il picco del tasso di povertà e l'assenza di possibilità di avere case a prezzi contenuti. Ma hanno anche un peso le disparità razziali, insieme alle conseguenze delle violenze domestiche, con madri rimaste single con l'intera responsabilità economica dei figli. "Il fenomeno dei bambini senza casa ha raggiunto propor- zioni da epidemia in America - ha detto Carmela DeCandia, direttore del Centro, nel presenta- re il rapporto, perchè vivono in rifugi, cantine dei vicini, automo- bili, accampamenti o ancora peg- gio, i bambini homeless sono invisibili e abbandonati al loro destino". "I bambini senza casa sono malnutriti e si ammalano più spesso - si legge nel rapporto pubblicato sul sito del centro di ricerca - si chiedono costante- mente se avranno un tetto sulla testa di notte e quello che succe- derà alle loro famiglie. Molti bambini senza casa hanno pro- blemi a scuola, fanno molte assenze, devono ripetere l'anno o addirittura abbandonano gli studi". E, conclude la ricerca, un'alta percentuale di questi bambini -il 25% in età non scolare, il 40% per i più grandi - presentano pro- blemi psicologici che necessitano una valutazione clinica e che "possono interferire con la capa- cità di apprendimento, l'autore- golamentazione emotiva, le capa- cità cognitive e di relazioni sociali". Il 13,8% dei bambini italiani, oltre 1,4 milioni, vive in povertà assoluta e la spesa sociale è appena il 4,8% bini, portatori di diritti e non più destinatari passivi di assistenza. IN ITALIA - Come è cam- biata l'infanzia in 25 anni in Italia? "In Italia sono molte le nuove leggi a tutela dei bambini - dice Save The Children - ma resta il fatto che i minori sono appena il 16,7% della popolazio- ne, il 13,8% dei bambini vive in povertà assoluta e la dispersione scolastica è al 17%. NATALITÀ - Nascono sem- pre meno bambini e il 10% sono di origine straniera. L'aumento dei bambini figli di genitori stra- nieri, parallelamente a una costante diminuzione dei minori nel nostro Paese, è uno dei cam- biamenti più eclatanti degli ulti- mi 25 anni. I minori in Italia nel 1989 costituivano il 22% della popolazione, nel 2014 sono scesi al 16,7%. L'indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra anziani di 65 anni o più e i ragazzi sotto i 15 anni, è tra i più elevati al mondo: 154, mentre nel 1989 era 90. Vi è una perdita secca nel numero dei nuovi nati: nel 1989 sono nati 576.268 bambini, a fronte dei 514.308 nati nel 2013. Non solo paesi poveri: in Italia come negli Usa è emergenza bambini poveri sciuto il tasso di scolarità nella fascia 14-18, passato dal 66 al 93%, anche grazie all'innalza- mento dell'obbligo scolastico fino ai 16 anni. Tuttavia, molti di questi ragazzi e, in misura infe- riore, ragazze, che si iscrivono alla scuola secondaria di secondo Record di bambini homeless negli Stati Uniti, uno su 30 nel 2013 e 2,5 milioni secondo America's Youngest Outcasts

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