L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-5-2015

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GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 www.italoamericano.com 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Sei Nazioni: l'Italrugby zittisce le critiche battendo la Scozia sul finale La meta all'ultimo secondo, con negli occhi ancora l'articolo del The Times che chiedeva a gran voce l'estromissione dal Sei Nazioni: l'Italia s'è desta. Nel giorno più difficile contro l'avversario più ostico e pronto a mandarci definitivamente al tap- peto, Parisse e compagni hanno battuto la Scozia a domicilio fir- mando una delle pagine più belle ed eroiche del rugby azzurro. Scozia al tappeto e cucchiaio di legno gentilmente consegnato allo sportivo pubblico di Murrayfield. Eroici gli ultimi 7 minuti durante i quali l'Italia ha spinto, passo dopo passo, la Scozia in un angolo meritandosi gli applausi a scena aperta di tutto uno stadio letteralmente estasiato dallo spettacolo ammi- rato in campo. Gli azzurri, come dei tori scatenati, hanno caricato in mischia a 5 metri dall'ultima trincea scozzese subendo ripetute scorrettezze ed una assurda deci- sione dell'arbitro Clancy che d'incanto ha riportato i nostri eroi nella propria metà campo. Momento complicato, momento da leader. Ruolo per- fettamente interpretato da capitan Parisse, autentico trascinatore azzurro dell'ultimo assalto. Forte di una superiorità numerica per l'espulsione temporanea di Toolis, la mischia italiana ha pre- muto, spinto, lottato e sofferto al punto da far vacillare e poi crol- lare la Scozia con una meta tec- nica proprio all'ultimo secondo scatenando l'apoteosi azzurra al Murrayfield. "Abbiamo mostrato la volontà di sfidare questi scozzesi in tutta ta, in mischia, nel gioco, sul movimento. Anche se per tanti ragazzi era la prima volta non si è visto troppo. I primi minuti non sono andati benissimo, ma abbia- mo avuto tutti la volontà di esse- re al top del gioco e questo è fon- damentale. Già con Irlanda e Inghilterra avevamo messo in campo momenti interessanti di gioco, ma non avevamo avuto mai la capacità di metterli tutti insieme per lunghi tratti di una partita". Capitan Parisse ha invece aggiunto: "Ci abbiamo messo gli attributi e bisogna dire le cose come stanno: oggi eravamo in 23 da soli in campo, nessuno pensa- va che avremmo potuto vincere, neanche il nostro staff e le nostre famiglie. Quindi chapeau, sono fiero e orgoglioso dei ragazzi. Questa vittoria ci fa molto bene Il capitano Sergio Parisse e il ct Jaques Brunel in posa con il trofeo continentale più ambito perché prima di questa partita si sentivano molte cose sulla nostra squadra, il cucchiaio di legno, il ranking. Alla fine, quando abbia- mo fatto il giro del campo abbia- mo visto tanti italiani. Ci ha fatto molto piacere, per questo ringra- zio i tanti italiani visti qui e quel- li che ci hanno seguiti in tv". Il 22-19 conquistato sul campo della Scozia è il primo successo dell'Italia al Sei Nazioni 2015. Successo fonda- mentale per evitare l'odioso "cucchiaio di legno" (riconosci- mento goliardico destinato a chi arriva all'ultimo posto) e per lan- ciarsi con ritrovato ottimismo all'assalto di Galles e Francia negli ultimi due impegni dell'an- no. Due nuove battaglie attendo- no Parisse e compagni che a que- sto punto, intendono stupire ancora. Un momento della partita che ha visto la grande vittoria dell'Italia sulla Scozia Stagione a rischio per gli italiani Nibali e Aru: licenza in dubbio per la Astana Non importa che in squadra ci sia Vincenzo Nibali nè che lo "s qualo" dello S tretto di Messina sia uno dei sei ciclisti al mondo, il secondo italiano dopo Felice Gimondi, ad aver conqui- stato almeno un'edizione di tutti i tre Grandi Giri, avendo vinto la Vuelta a España 2010, il Giro d'Italia 2013 e il Tour de France 2014. Il campione italiano in linea rischia di non poter correre nel 2015 e di perdere un'intera s tagione s portiva cos ì come Fabio Aru, l'altro grande ciclista italiano con le caratteristiche tipiche dello scalatore di succes- so. Al suo attivo ha una vittoria di tappa al Giro d'Italia, in cui ha ottenuto un terzo posto nella classifica generale, e due alla Vuelta a España. I due più forti corridori italia- ni per le grandi corse a tappe e gli uomini di punta su cui il tifo italiano conta per il Tour de France e per il Giro d'Italia di quest'anno potrebbero restare a piedi. La loro s quadra, il team kazako Astana, è nuovamente nel mirino della Federazione Internazionale che vuole estro- metterla dal World Tour per sospetto di doping. Le procedure di controllo dichiarate dal mana- gement dell'Astana presentereb- bero grandi differenze rispetto a quelle effettivamente s volte all'interno della squadra. Il team non è in realtà nuovo al proble- ma. Alla fine dello scorso anno, quando corridori della prima squadra come Maxim e Valentin Iglinskiy, e tre giovani del team Continental, cioè la seconda for- mazione, avevano avuto proble- mi analoghi, era già stata messa in dubbio la licenza necessaria alla partecipazione alle competi- zioni internazionali più impor- tanti. Se l'Astana subisse effettiva- mente un'espulsione dal World Tour dovrebbe lasciare liberi tutti i suoi corridori, fra i quali ci sono altri ciclisti italiani come Cataldo, Guardini, Malacarne, Rosa, Scarponi, Tiralongo e Vanotti. Ognuno potrebbe trovarsi un nuovo ingaggio e gareggiare con altri team, ma questa non è certo impresa agevole visto che in questa fase gli staff sportivi sono al completo e i budget chiusi, s oprattutto per lo "S qualo". L'ingaggio del solo Nibali vale milioni di euro senza contare che il corridore siciliano dovreb- be portarsi dietro almeno due o tre gregari per sostenere le com- petizioni, e lo staff tecnico com- posto almeno dal preparatore, dal massaggiatore e dal medico sportivo personale. Se sarà revocata la licenza al team, l'Astana potrebbe fare ricors o al Tas , il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, che potrebbe pronunciarsi non prima della fine di marzo. Se il Tas decidesse sfavorevolmente, la formazione kazaka potrebbe anche decidere di lasciare il ciclismo, come peraltro aveva già minacciato a dicembre quan- do erano iniziati i primi accerta- menti. Lo "Squalo" siciliano Vincenzo Nibali Fabio Aru, la giovane rivelazione del ciclismo italiano NICOLA ALFANO la partita, ha esultato il Ct azzur- ro, Brunel, al termine della parti-

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