L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-26-2015

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GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 www.italoamericano.com 18 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'Italia produce 300mila tonnellate di cioccolato all'anno, ma ne mangia poco La Pasqua è ancora lontana ma da Genova a Bologna, da Modena a Milano Marittima nel mese di marzo si inseguono le mostre mercato dedicate al cioc- colato, alle praline, al cioccolato fuso, al cioccolato caldo, al cioc- colato in tavolette, ai cioccolati- ni, al cioccolato aromatizzato, bianco, ripieno al caramello, croccante con le nocciole, dal cuore cremoso o al caffè. È un prodotto che piace, ma che non trionfa nel nostro Paese. Anche se il consumo di ciocco- lata è aumentato del 20% negli ultimi anni, ogni italiano ne mangia in media 4 chili in un anno, un valore molto basso rispetto a quello degli altri Paesi dell'Europa occidentale con Gran Bretagna e Germania in testa che si contendono il prima- to con quasi 10 kg consumati procapite, e solo la Spagna che ne consuma meno di tre chilo- grammi. In Italia però, di cioccolato se ne produce molto, quasi 300 mila tonnellate di cioccolato l'anno, e il Paese esporta circa il 40% del cioccolato che confeziona, soprattutto nei Paesi confinanti, grazie ai marchi storici come Ferrero, che detiene il 35% del mercato nazionale del cioccolato contro il 20% di Nestlè, e che basa la propria offerta soprattutto su cioccolatini e praline (45% dei prodotti) e in misura minore su tavolette e blocchi (21% del mercato). Secondo le stime, a trainare le vendite in futuro saranno soprat- tutto i Paesi emergenti come Brasile, India e Cina che si posi- zioneranno tra i primi cinque mercati del comparto. Anche se in molti puntano ancora sul Nord Europa e sul mercato americano, sul Medio Oriente, la Russia e il Giappone, dove la presenza va ancora consolidata. L'industria dolciaria dell'oro nero è comun- que un business mondiale da 137 miliardi di dollari all'anno. Secondo il magazine Candy Industry che ogni anno pubblica la classifica delle più importanti 100 aziende dolciarie che produ- cono un qualche tipo di prepara- zione contenente cioccolato, dalle barrette ai biscotti, dalla merendine alle caramelle, fino allo snack più particolare, il podio del cioccolato è dell'ame- ricana Mars Inc che produce snack famosissimi come Mars, M&M's, Twix, Bounty, Snickers per un valore netto di vendite di 17.640 milioni di dollari s i aggiudica il primo posto . S econda clas s ificata è Mondelēz International Inc con 14.862 milioni di dollari. Ha tra i suoi brand Milka, Toblerone, Côte d'Or, Cadbury, Mikado. Il terzo posto se lo aggiudica la svizzera Nestlè, che vende pro- dotti per 11.760 milioni di dollari grazie a marchi come Smarties, Cailler, Kit Kat, Nesquik. A Milano Expo un Padiglione di 875 metri quadri sarà intera- mente dedicato al racconto del percorso che porta il seme di cacao a diventare cioccolato, con banchi di assaggi, degustazioni, percors i s ens oriali e s how - cooking di chef da tutto il mondo. In Italia il 35% del mercato interno è coperto dal marchio storico Ferrero FRANCESCA DI FOLCO La Nutella è stata inventata nel 1964 dal gruppo Ferrero L'impero italiano della Nutella dal Piemonte al mondo. In Italia è l'azienda più ambita stabilimenti produttivi e 9 azien- de agricole. A Brantford, in Ontario, c'è un polo produttivo da 85mila metri quadrati dedica- to ai mercati di Canada, Usa, Messico. Lavorano alla qualità e alla freschezza dei prodotti 250 dipendenti. Sempre per suo volere, nel 1983, è nata la F ondazione Ferrero, che oltre ad occuparsi degli ex dipendenti promuove iniziative culturali e artistiche. Da imprenditore illuminato ebbe a dire: "Lavorare, creare, donare". Le tre parole compaio- no nel logo della Fondazione del G ruppo F errero, nel dna del quale è impressa la responsabi- lità sociale, un valore su cui Michele Ferrero ha insistito per tutta la vita. " La mia unica preoccupazione è che l'azienda sia sempre più solida e forte per garantire a tutti coloro che ci lavorano un posto sicuro" è la sua più famosa dichiarazione. Davvero moltissime le idee che realizzò: volle il cioccolato più ricco in percentuale di latte e meno di cacao di modo tale che le mamme lo avrebbero acqui- stato più volentieri ritenendolo salutare per i bambini. La filoso- fia de "è Pasqua tutti i giorni" lo portò a contraddire i tedeschi che avrebbero voluto vendite in enormi scatole del cioccolato che Ferrero sostituì con vendite al dettaglio che giudicò ottimali per un consumo non isolato nei periodi di festività canoniche, ma adatto ad un uso quotidiano, che potesse entrare a poco a poco nel cuore e nelle menti delle persone. Sua l'idea del primo ovetto in miniatura da consumare per que- sto tutti i giorni che potesse accompagnare la crescita dei bambini con la famosa sorpresa all'interno, contenuta non a caso, in un involucro giallo, come il rosso dell'uovo. Aveva in mente la "Valeria", intesa come donna standard cui ispirarsi, moglie, madre, consu- matrice: "La Valeria è sacra, devi studiarla a fondo, con atten- zione e non improvvisare o delu- dere mai. Bisogna avere fiuto, ma anche fare tante ricerche motivazionali". Molti gli aned- doti: per tes tare i prodotti Ferrero cercava sempre di capire i consumatori calandosi nei loro panni. Come ha raccontato Giuseppe Rossetto, sindaco di Alba per un decennio, il patron della Ferrero si recava periodica- mente nei s upermercati per osservare da vicino i comporta- menti della gente che comprava. G igi P adovani nel s aggio "Nutella" (pubblicato da Rizzoli nel 2004) ha descritto il "gioco del trenino" che Michele Ferrero faceva con i collaboratori: seduti attorno a un tavolo si trovavano davanti i vagoncini del piccolo convoglio con i nuovi prodotti da testare, il capo distribuiva la pagellina per i giudizi dopo l'as- saggio e si poteva dare un voto da 6 a 9, come a dire: non andia- mo sotto la sufficienza e la perfe- zione non esiste. Alla fine il discorso di Ferrero era sostan- zialmente sempre lo stesso: "Se c'è qualcosa da cambiare, si cambia. I milioni di clienti che ci affidano i loro soldi devono es s ere contenti e tornare ad acquistare i nostri prodotti". Il marketing 'originale' della Ferrero ha permesso al patron dell'azienda di figurare stabil- mente da anni nella classifica dei 100 miliardari del Billionaire Index di Bloomberg. Con un patrimonio di 23,4 miliardi di dollari, l'inventore della Nutella e del cioccolato Kinder occupa- va nel 2014 la 30^ posizione. D'accordo Forbes, secondo cui Ferrero era l'uomo più ricco d'Italia e il 29^ al mondo. L'industria italiana ha recente- mente pianto uno dei suoi grandi protagonisti: Michele Ferrero, 89 anni, proprietario dell'omonimo gruppo dolciario piemontese, che ha ap pena vinto il Rands tad award 2015 quale azienda italia- na più ambita: quasi l'80% delle preferenze su quasi 9mila inter- vistati che l'hanno scelta come miglior posto di lavoro. Michele Ferrero è stato l'arte- fice dello sviluppo in Italia e all'estero dell'azienda fondata dal padre Pietro nel 1946 ad Alba. Sotto la sua direzione, l'azienda della Nutella (che nel 2004 con una serie di manifestazioni e addirittura un libro dedicato al suo mito, ha festeggiato i 40 anni) è diventata uno dei princi- pali gruppi dolciari a livello mondiale, presente in 53 Paesi con oltre 34.000 collaboratori, 20 Si calcola che gli italiani consumino appena 4 kg procapite di cioccolato

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