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GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 www.italoamericano.com 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Sulle orme di San Francesco alla scoperta di Castelvecchio Subequo e della valle subequana A t t e r r a g g i o a R o m a . Raccordo anulare e autostrada A 2 5 c o n u s c i t a a l c a s e l l o d i Sulmona-Pratola. Poi strada sta- tale 5 in direzione Castelvecchio Subequo. Ci vogliono meno di due ore per lasciare la babele umana di un aeroporto interna- zionale e immergersi nel paesag- gio intriso di verde accompagna- to dai rumori della Natura e per abbracciare un angolo di straor- dinaria storia di un'Italia consi- derata a torto "minore". Castelvecchio Subequo meri- ta attenzione già nella topono- mastica. Con i suoi mille e oltre abitanti fa parte della Comunità montana sirentina e deve il suo nome ai Peligni Superequani, capaci di costruire un insedia- mento di pari importanza a quel- li di Sulmo e Corfinium. L'antico pago degli italici che abitavano la bellissima valle, dopo la fine delle guerre sociali v e n n e r i m p i a z z a t o d a l Municipium romano retto dai piedi del monte Sirente e pre- s e n t a n e l l a p a r t e p i ù a l t a i l Palazzo Castellato. Il borgo è adagiato su uno sperone di roc- cia ed è un centro di piccole dimensioni, ma raccoglie in sé tanti elementi di importanza sto- rica, artistica e culturale nonché u n n o t e v o l e p a t r i m o n i o d i m o n u m e n t i r i n a s c i m e n t a l i e b a r o c c h i o l t r e a e m e r g e n z e archeologiche. A r r i v a n d o o g g i n e l p a e s e sulla strada che attraversa le Gole di S.Venanzio, è impossi- bile sfuggire allo straordinario c o m p l e s s o m o n u m e n t a l e Francescano costituito da chie- sa, convento e chiostro. E quella del Santo di Assisi è una storia nella storia, per il borgo di radi- ci peligne. La costruzione del convento è correlata alla presen- za del Santo nell'area tra il 1216 e il 1222 grazie all'ospitalità che i Conti di Celano gli offriro- no nel loro castello; durante il p e r i o d o t r a s c o r s o a C a s t e l v e c c h i o S u b e q u o S a n di una chiesa più grande e il completamento del convento. La nuova chiesa (bellissimo esem- pio di architettura religiosa fran- cescana trinavata) fu consacrata nel 1288 per poi essere radical- mente trasformata nel 1647. All'interno della chiesa si posso- no osservare rari e pregevoli affreschi trecenteschi di scuola giottesca che illustrano, con una sequenza di riquadri, gli episodi salienti della vita del santo. Il complesso conventuale di S. Francesco è ancora oggi meta di p e l l e g r i n a g g i i l 2 8 a g o s t o , g i o r n o d e l l a P e r d o n a n z a Celestiniana, in memoria del passaggio (1298) e del miracolo c h e f e c e P i e r o d e l M o r r o n e diretto a L'Aquila per diventare Papa Celestino V. VALLE IMMERSA NELLA STORIA - I borghi medievali di G a g l i a n o A t e r n o , S e c i n a r o , F o n t e c c h i o , T i o n e d e g l i A b r u z z i , A c c i a n o , F a g n a n o A l t o , M o l i n a A t e r n o , Castelvecchio Subequo, Castel di Ieri e Goriano Sicolide limita- n o i l t e r r i t o r i o d e l l a V a l l e Subequana, che al suo interno annovera due importanti vette: il Monte Sirente (2349 metri) e il Monte Urano. Il vasto territorio prevalente- mente collinare è solcato dal fiume Aterno e si trova all'inter- no del Parco regionale Naturale Sirente-Velino. Ricchissima di testimonianze italiche, romane e medievali, la valle Subequana vanta un'altrettanta opulenza religiosa. Quasi ogni borgo possiede un proprio luogo di culto legato alla presenza di tre personaggi chiave del Cristianesimo che furono di passaggio nel territo- rio: San Francesco, fra' Pietro Angelerio (meglio noto come p a p a C e l e s t i n o V ) e Sant'Erasmo martire. Numerosi furono i santuari eretti in onore d i q u e s t i t r e p e r s o n a g g i c h e lasciarono una traccia notevole nelle genti del luogo. Trekking e mountain bike rappresentano due ottime alter- native per gustare al meglio lo straordinario paesaggio della valle. Fascino particolare assu- me però l'escursione a cavallo lungo i sentieri della vallata. L'Ente del Parco Regionale Sirente Velino ha istituito un'ip- povia, una rete di sentieri che si diramano lungo tutto il territorio da poter percorrere a piedi e a cavallo. L'appuntamento clou dell'estate subequana coincide con la festività aquilana della Perdonanza Celestiniana. Nell'ultima settimana di ago- sto si ripercorre l'intero viaggio f a t t o d a P a p a C e l e s t i n o V dall'Eremo di Sant' Onofrio al Morrone fino alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio di L'Aquila. Il "Cammino del Perdono" inizia dal Morrone, Sulmona, Castelvecchio Subequo, 1.027 abitanti in provincia dell'Aquila, Abruzzo, fa parte della Comunità Sirentina Gli splendidi affreschi del complesso conventuale di S. Francesco che si sviluppò attorno alla chiesa di Santa Maria piè di Potano donata dai Conti di Celano nel periodo tra il 1216 e il 1222 P r a t o l a P e l i g n a , R a i a n o , Goriano Sicoli, Castel di Ieri, Acciano quindi verso L'Aquila, dove fu incoronato Papa. Per i fedeli e i turisti del XXI Secolo il Cammino del Perdono non preclude alla degustazione di vari prodotti della zona. L'abitudine della transuman- za verticale verso l'altopiano delle Rocche ha generato una p r o d u z i o n e d i f o r m a g g i d i malga che si esprime tuttora soprattutto nei pecorini. Ridotte a i m i n i m i t e r m i n i l e c o l t u r e cerealicole e l'attività molitoria (ne resta traccia nel toponimo M o l i n a A t e r n o ) , i l p r o d o t t o vegetale più caratteristico della zona è lo zafferano, coltivato tradizionalmente sull'altopiano d i N a v e l l i ( f u o r i p a r c o ) m a anche nella Valle Subequana, dove il Crocus sativus ha trova- to condizioni ideali di sviluppo nel clima rigido e secco. Nei boschi abbondano i tartufi neri, estivi e invernali, e la ricchezza di fiori rende particolarmente interessante la produzione di miele. duoviri (amministratori locali di Superaequum) per poi scompari- r e n e l l e n e b b i e d e l t e m p o e lasciare il passo all'agglomerato medioevale. Le testimonianze archeologi- che sono numerose e relative ad epoca peligna, romana e paleo- cristiana come pavimenti musi- vi, un tempio dedicato ad Ercole, terme, resti di acquedotti e di fortificazioni, oltre ad innumere- voli reperti scultorei, monete, anfore e gioielli ed il cimitero catacombale del IV secolo. L ' e t à l o n g o b a r d a ( c h e i n Abruzzo assunse molta impor- tanza) trasformò l'originario borgo Onuffolo o Nuffoli, ma in e t à n o r m a n n a l ' a g g l o m e r a t o urbano prese l'appellativo di Castelvetere. Il paese fu feudo dei Conti di Celano, e tornato al definitivo nome di Castelvecchio (1484) divenne proprietà dei P i c c o l o m i n i , d e i C o l o n n a (1633), dei Baroni Pietropaoli (1712), dei Colabattista e del P r i n c i p e U r b a n o B a r b e r i n i (1789). La straordinaria ricchez- za storica non è sfiorita con il trascorrere dei secoli. G e m e l l a t o i n v i r t ù d e l l a comune tradizione conventuale f r a n c e s c a n a c o n D o r g a l i (Nuoro), Castelvecchio sorge ai Francesco ricevette in dono dai Conti la chiesa di Santa Maria piè di Potano oltre che terreni in Castello Vetulo. Tra il 1221 e il 1261 intorno a S. Maria fu costruito il primo nucleo del futuro convento. Sei anni dopo il vescovo di Sulmona permise la costruzione La chiesa trinavata di S. Francesco d'Assisi GENEROSO D'AGNESE Papa Celestino V