L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-9-2015

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GIOVEDÌ 9 APRILE 2015 www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Approfittando del lungo inverno, ultime settimane bianche sulle nevi italiane LAURA ROSSI Ultimi giorni per organizzare la settimana bianca. Il lungo inver- no che quest'anno non sembra finire mai, ha allungato il tempo classico da dedicare alla monta- gna. E se a ferragosto le ferie sono irrinunciabili per la mag- gior parte degli italiani; analoga- mente la settimana sulla neve tra sci, slittini, bob o anche solo in montagna tra baite e verdi pas- seggiate rilassanti è un appunta- mento a cui molti non rinuncia- no. Oltre alle classiche offerte, il mercato oggi offre smartbox e coupon promozionali che per- mettono ad un maggior numero di persone di accaparrare offerte speciali e organizzare la loro vacanza in montagna. Q uali località privilegiare anche pen- sando al prossimo inverno? Non fermatevi alle sole Alpi e Dolomiti: il centro e sud Italia sono ricchi di località invernali dal grande fascino, che vi per- metteranno di ammirare gli Appennini coperti di bianco. Normalmente si associa il sud del Belpaese al mare e all'estate ed il nord alle sciate invernali: in realtà tutta l'Italia indistinta- mente è occasione di vacanze speciali sia d'estate che d'inver- no. La scelta è ampia. Cosa succede nelle famiglie quando arriva il fatidico appunta- mento con la settimana bianca? Prima di tutto si decide la meta. Alcuni sono affezionati a luoghi che frequentano ogni anno: stes- se piste, stesso hotel analoga- mente al concetto "stessa spiag- gia e stesso mare" che si presenta durante l'estate. Altri sono degli esploratori: nuove località da visitare, piste da sperimentare e paesaggi da scoprire. Che voi facciate parte di un gruppo o del- l'altro, vi ritroverete entrambi su internet o in agenzia a scovare la migliore offerta di hotel. La preparazione della settima- na bianca implica la stessa cura ed attenzione delle vacanze esti- ve. Seconda fase. Si passa alla definizione del budget da spen- dere: "Dai! le vacanze non si fanno sempre! Magari ci possia- mo permettere un hotel più cari- no… certo che l'assicurazione scade ad aprile, forse è meglio l'hotel più familiare che aveva- mo visto prima. Che ne pensi caro?". Si procede quindi alla prenota- zione dell'hotel: "Mi raccoman- do, lo segni nelle richieste parti- colari: la camera deve avere il balcone ed essere esposta verso est". A questo punto si prepara la lista delle cose da mettere in valigia. Non siete soliti redigere una lista? Vuol dire che siete mentalmente organizzatissimi oppure dei perfetti incoscienti. La lista è la salvezza di chi deve preparare più di una valigia. Vi aiuterà a portare ciò che vi serve e non vi troverete a dire: "Mi s ono dimenticato i calzini rossi!". Ci sono in ogni stagione e in ogni vacanza degli oggetti che non possono assolutamente mancare. Preparandovi ad andare al mare nella stagione estiva tavola, ciaspole o slittini e via! I bambini scendono per le piste con i loro maestri, creando delle file ordinate. Gli snowbordisti si guardano in giro con aria da veri esperti per poi lanciarsi in una discesa a curve armoniche. Gli sciatori imboccano la pista, chi ammirando il panorama, chi sfrecciando come se fosse inse- guito dalla Finanza. I ciaspolato- ri procedono invece lentamente godendo del sole ed entrando nei boschi. Poi cala di nuovo la sera e il sole si fa più tagliente e dorato sulle cime. I colori acquistano sfumature speciali. Questa è l'ora giusta per far foto e immor- talare la vostra settimana bianca. L'ombra anticipa l'arrivo della sera e il calo delle temperature. Dunque è giunta l'ora di tor- nare a casa. Domani? Ultimo giro sulle piste e poi si torna in città, ma per il momento ci godiamo il bianco di ques te cime, il sole caldo che penetra la tuta da sci e l'aria frizzantina che arrossa il naso. Il resto, per il momento, è lontano. sicuramente porterete con voi e famiglia: il canotto, il cappellino, la crema solare, i braccioli, la cuffia per la piscina, le pinne, la maschera e gli asciugamani da spiaggia. Le donne in aggiunta non mancheranno di mettere in valigia un indumento indispensa- bile: il pareo, perfetto per pas- seggiare sulla spiaggia come sirene, nascondendo il chilo in più sui fianchetti. I must per le vacanze inverna- li cambiano completamente: gli sci o la tavola, il cappellino (ma questa volta di lana), gli occhiali, la crema da sole (in ogni caso tornerete con l'abbronzatura "a panda" ovvero con il segno niti- do degli occhiali. D'altronde è inevitabile: sciare senza occhiali in una giornata di sole, è come camminare in tangenziale ad occhi chiusi). Tra i must non sono da dimenticare i doposci: quelle scarpe con cui vi sembrerà di essere dei marziani sbarcati sulla luna, ma che sono così comodi per camminare dopo aver sciato o per andare in paese! Siamo quindi arrivati alle ulti- me fasi di preparazione: caricare la macchina e il portasci. A que- sto punto siamo pronti: si va in vacanza. Tutti verso le mete di montagna, tutti sulle piste, tutti a bere la cioccolata con panna dopo una giornata di sci, tutti sulle ovovie, gli skilift, in baita a mangiare la polenta. "M a guarda chi è s alito quest'anno? Ma quindi ci siete anche voi? Ci vediamo una sera per una cena a base di polenta?" Si organizzano serate in baita; ogni mattina ci si arma di sci, La rinascita primaverile tra riti e antiche usanze propiziatorie Con l'arrivo della primavera vengono ripresi, in molte località italiane, antichi riti propiziatori con l'auspicio di floridi raccolti, p i o g g e b e n d o s a t e e s o l e i n abbondanza. Molto spesso que- ste celebrazioni, che sono chiara- mente di lontanissima origine pagana, si intrecciano con le tra- dizionali cerimonie previste per festeggiare la Quaresima cristia- na o con le processioni di carat- tere pasquale. Se la primavera si risveglia con la festa di San Giuseppe che in Sicilia, Puglia e Abruzzo si celebrava con il banchetto o invito di San Giuseppe, cioè un pranzo a cui le famiglie bene- stanti invitavano i poveri e li ser- vivano, tra le usanze più diffuse in varie regioni del Belpaese c'è quella "della vecchia", dal nome con cui si indica il fantoccio che viene adornato di collane fatte con arance e salsicce e riempito di frutta secca. A un certo punto qualcuno sega la "vecchia" e la frutta che cade viene distribuita ai bambini. Gli abitanti delle valli trentine sono soliti far germogliare rami di pesco o di melo che sono stati raccolti in autunno e tenuti al buio per tutta la durata della sta- gione invernale. Portati alla luce e trattati in modo particolare, i rami finiscono per fiorire e se la schiusura delle gemme coincide con l'inizio della primavera, si è autorizzati a trarne buoni auspici per i futuri raccolti. In alcune località delle valli vicino al lago di Garda ha luogo la "festa del fuoco". Consiste in una processione nella quale tiz- zoni ardenti vengono portati lungo stradine e sentieri di cam- pagna. Lo scopo è scongiurare le malattie che potrebbero colpire le piante e il terribile flagello della grandine che rovina i rac- c o l t i . S e l a P a s q u a c a d e i n marzo, gli abitanti di Savona, in Liguria, celebrano l'avvenimento con una processione. Tutti colo- r o c h e p a r t e c i p a n o a l c o r t e o devono recare in mano rami fio- riti, mentre le varie confraternite indossano, per l'occasione, tipici costumi di fattura medievale. I n m o l t i p a e s i d e l l ' A l t o Adige, il 21 marzo, giorno di san Benedetto e data d'inizio della primavera, in ogni casa si proce- de alla benedizione di un ramo di ulivo, di un tralcio di lauro e di un mazzetto di steli coperti di bacche. Essi dovranno servire ad adornare il Crocifisso, che in ogni abitazione di campagna è collocato sotto il portico oppure nella stalla, a protezione degli animali domestici. A Corzano, un paese della Romagna, nell'ultima domenica di marzo, e con maggiore solen- nità se la data coincide con la settimana successiva a quella in cui cade la Pasqua, si celebra il rito del fuoco. Durante i festeg- giamenti la gente accende enor- mi falò sulle colline circostanti e brucia mannelli di frumento e pannocchie di granoturco che sono stati appositamente conser- vati dall'anno precedente, nella speranza che le fiamme riescano a bruciare tutti i pericolosi nemi- ci delle piante e a purificare dal male la terra e l'acqua. FRANCESCA DI FOLCO La settimana bianca è sempre più gettonata in Italia Nelle valli trentine i germogli di melo propiziano i buoni raccolti Cioccolate calde o polenta? Un must dopo la giornata sportiva sulle piste

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