L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-9-2015

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GIOVEDÌ 9 APRILE 2015 www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Chi partiva e non sarebbe più tornato lasciava in custodia la casa e un 'Rosario di chiavi' Corvara è rimasto quasi disabita- to a seguito di un forte flusso migratorio durato anni. Intere famiglie si sono trasferite in altre regioni italiane e in diversi paesi europei (F ran cia, S vizzera, G ermania, Belgio, G ran Bretagna), nell'America anglo- sassone (Canada, Stati Uniti) e latina (Argentina, Venezuela, Brasile) e in Australia. Il documentario vuol rappre- sentare la miseria del tempo e l'abbandono di un borgo nella ricerca di una vita migliore in luoghi lontani. Ad una anziana donna del paese vennero affidate le chiavi di casa da coloro che partivano, da qui l'immagine poetica e quasi religiosa del "Rosario di chiavi" legate da una cordicella che lei custodiva, insieme alle storie di chi era par- tito, come quasi a conservare fisicamente un "legame" tra case e persone. Poesie della memoria, in un pomeriggio dedicato alle emo- zioni. Una giornata proficua e interessante per la conoscenza del prof. Gianfranco Giustizieri, insigne studioso della scrittrice aquilana Laud omia Bonanni (L'Aquila 1907 – Roma, 2002), maestra elementare, diventata una delle maggiori e premiate scrittrici del '900 letterario italia- no, le cui opere attualissime Ad un'anziana donna del paese di Corvara vennero affidate le chiavi di casa da coloro che partivano: il Rosario di Chiavi racconta una storia di emigrazione e di abbandono della terra natia continua da pagina 12 desi. Tutti uguali, tutti galeot- ti!". In Belgio la canzone "Je suis rital et je le reste" (Sono rital e lo sarò sempre) dell'oriundo Claude Barzotto ha ottenuto un successo enorme perché dimo- strava chiaramente l'orgoglio della seconda generazione delle proprie origini e le parole sareb- bero state capite e apprezzate o v u n q u e c i f o s s e r o f i g l i d i immigrati. Non posso continua- re senza nominare il film tede- sco "Almanya, la mia famiglia torna in Turchia" della giovane regista turco-tedesca Yasemin Samdereli che descrive perfetta- mente in modo divertente la vita degli immigrati di tutti i Paesi. In questo modo sono spariti l'imbarazzo per le differenze e la vergogna delle origini e sono diventati invece fonte di sicurez- za in se stessi, come anche la base di una nuova faccia della cultura dei Paesi di origine. L'arrivo di ondate di immi- grati in un Paese non può lascia- re quel Paese immutato. I nuovi arrivati portano nuove t r a d i z i o n i , n u o v e i d e e e u n nuovo modo di vedere il mondo. Queste differenze non sono solo d i r e l i g i o n e p e r c h é e s i s t o n o pochi Paesi composti esclusiva- mente da membri di una sola religione. Le differenze nascono dalla Storia di ciascun Paese e la storia è sempre diversa. La presenza dei nuovi resi- denti provoca timori e diffiden- ze che gli autoctoni non sapeva- no di avere e per questo motivo, purtroppo, un effetto dell'immi- grazione massiccia è l'intolleran- za di una parte della popolazio- ne che non vuole che il proprio Paese cambi (l'uso degli epiteti non è che una prova del disa- gio). Un desiderio impossibile perché nessun Paese rimane uguale per sempre. La storia dimostra chiara- m e n t e c h e o g n i P a e s e t r o v a s e m p r e i l m i g l i o r m o d o p e r risolvere i conflitti causati dai timori del nuovo. In questo pro- cesso di cambiamento il gover- no ha un ruolo importante quan- do assicura parità di trattamento e diritti per tutti e se il sistema scolastico svolge un ruolo di formazione fondamentale per superare i timori e le differenze di entrambe le parti. Ma le esperienze dall'estero, come quelle citate nell'articolo dimostrano che a lungo termine si trovano soluzioni ai problemi e che le migliori risposte vengo- no proprio dagli immigrati. Una platea gremita di pubbli- co interessato e attento ha segui- to nell'Auditorium "L. Petruzzi" del M us eo dello G enti d'Abruzzo di Pescara, l'evento "Un rosario di chiavi. Una storia di emigrazione abruzzese". Il dis cors o del s indaco di Corvara, G uido D i P ers io Marganella, giovane, motivato ed emozionato, dimostra che l'interesse per le "radici" e la rivalutazione del nostro trascor- so di emigranti è sempre attuale. Senza paura e senza vergo- gna, un'altra Italia lavora e rap- presenta in tutto il mondo la Patria degli avi con onestà e laboriosità. Il pomeriggio si è svolto ascoltando le testimonian- ze e gli interventi di persone che si occupano da anni della que- stione migratoria e dei rapporti con "l'altra Italia fuori dall'Italia", tanto per citare il presidente dell'Anfe, Goffredo Palmerini. Fondamentali per la riuscita dell'evento, il recupero e la proiezione del video/documenta- rio "Un rosario di chiavi" del regista Rolando D'Alonzo, che è s tato girato interamente nel borgo di Corvara durante la pri- mavera del 1981. Paesino dell'entroterra pesca- res e come altri in A bruzzo, stanno conoscendo una seconda giovinezza, dopo alcuni anni di oblio. Recente è la traduzione in inglese e la pubblicazione negli Stati Uniti del suo romanzo "La rappresaglia". P roprio nel paes ino di Corvara, nel 1925, la scrittrice iniziò il cammino da insegnante appena diciannovenne. Si trasferì poi nella frazione di S an Tommaso di Caramanico e suc- cessivamente ad Abbateggio fino al 1929, per poi tornare nel terri- torio aquilano. Le maestre furono le prime donne che per motivi di lavoro dovevano subire trasferi- menti e pregiudizi, spesso sole, senza la protezione sociale della famiglia di origine vivevano iso- late schiave di una mentalità bigotta, in un'epoca in cui le donne non avevano nemmeno il diritto di voto. La manifes tazione è s tata occasione per ascoltare discorsi colmi di propositi e di speranza per l'avvenire, con la promessa e la richiesta di impegno collettivo volto a rilanciare il turismo, l'ar- tigianato e l'agricoltura, prenden- do spunto dagli esempi di corag- gio degli emigranti italiani. Hanno dato il loro contributo Donato Di Matteo, assessore regionale "Emigranti e Tradizioni"e pres idente del Cram (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo), Goffredo Palmerini, presidente regionale Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), storica asso- ciazione nata per assistere gli ita- liani all'estero e le loro famiglie, fondata nel 1947 dalla Costituente abruzzese Maria Federici, il sindaco di Corvara Guido Di Persio Marganella, Rosa Trivulzio della sede regio- nale Rai, in rappresentanza del Servizio Rai Teche, Ermanno De Pompeis, direttore del Museo delle Genti d'Abruzzo e la neo presidente dell'associazione Astra Adriana Gandolfi, etnoan- tropologa, già scenografa e aiuto regista del video/documentario "Un rosario di chiavi", il regista Rolando D'Alonzo, il presiden- te dell'Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo Leandro Di Donato e Anna Pia Urbano, presidente dell'associazione cul- turale "Tutti pazzi per Corvara". Durante la manifestazione è stata data lettura di scritti e poe- s ie, tra cui "Il lamento di Corvara", una lirica scritta nel 1974 da Emidio Mariani - solda- to e partigiano, nato a Corvara nel 1910 e letta dalla nipotina. Al termine della proiezione, con grande emozione, il gruppo mus icale "Il P as s agallo", ha messo in scena lo spettacolo "Bagagli a mano. Canzoni e rac- conti dell'emigrazione italiana". Sul palco Carlo Di Silvestre (chi- tarre, colas cione e voce), Graziella Guardiani (canto, flau- ti), Guerino Marchegiani (fisar- monica, organetto, voce), Antonella Ciaccia (voce narran- te). Le canzoni, le testimonianze, giornali e pagine di letteratura per non dimenticare. Appunto, perché siamo stati e siamo "tutti migranti, prima o poi!". CINZIA MARIA ROSSI La scrittrice Laudomia Bonanni Rolando D'Alonzo

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