L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-9-2015

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GIOVEDÌ 9 APRILE 2015 www.italoamericano.org 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com GET FEATURED IN OUR BUSINESS DIRECTORY. CALL 626-359-7715 Provenienze immaginarie evocate dalle parole a cui la vita può dare reale consistenza LUIGI CASALE Come per le persone, così mi sono affezionato anche ai luoghi. E come in gioventù ho sognato di ritrovare un possibile ascen- dente nel Casale Luigi chimico che ha escogitato il modo di pro- durre l'ammoniaca per sintesi diretta, così in età matura mi sono lusingato di avere avuta qualche provenienza piemontese, dalle parti di Casale Corte Cerro. Nella realtà però conservo la cons apevolezza ch e s olo la casualità ci ha fatti incontrare. to aggiungevi il suo tocco di ori- ginalità, chiamandomi Casale- ben-ferrato. Ed era evidente che non volesse riferirsi ad un caval- lo! P er parte mia, pens ando all'uso che all'epoca si faceva del termine "ferrato" in ambiente scolastico, da farlo entrare nei giudizi di profitto, non solo nella comunicazione orale, ma nelle carte ufficiali, ho sempre pensato che quell'insegnante volesse riferirsi al mio rendimento nelle materie scientifiche, e in partico- lar modo alla matematica. La prima volta che soggiornai a Cas ale Corte Cerro fu nel 1966. Avevo ventidue anni, e fui ospite di una magnifica struttura d'accoglienza: il Getsemani, una casa di spiritualità, aperta ai con- gressi, alle associazioni, ai grup- pi di lavoro, alle altre attività di carattere associativo e formativo. Le mappe geografiche lo indi- cano come "Santuario di Gesù agonizzante". Non sono in grado di farne la storia tuttavia mi pia- cerebbe sapere se è sempre fun- zionante, aperto alle stesse fina- lità sociali ed educative, e in grado di offrire accoglienza alle famiglie. Quello che oggi si dice: turismo sociale e religioso, e che io ho inventato 38 anni fa per esigenze familiari e in parte la condizione economica. Vi ritornai nel 1977, questa volta con la famiglia già forma- ta. E per tre anni di seguito colà trascorremmo la vacanza estiva. Era il tempo in cui lavoravo a Roma, ed avevo già tre figli. A causa della nostra frequen- tazione a Casale Corte Cerro e per la facilità con cui gli amici, in ragione della omonimia, ricor- davano la sede delle mie vacan- ze, un po' per scherzo un po' per fantasia, mi compiacevo nel dire che la vacanza la trascorrevamo nei "nostri possedimenti d'origi- ne" (se è vero, com'è vero, che dal dato topografico ci viene il cognome). A questo punto qualche letto- re un po' superficiale o forse già annoiato (oppure severo?), potrà pensare che il mio esercizio di scrittura sia solo una forma di esibizione, vuota ed artificiosa. Ebbene, per rispetto a chi una volta mi confidò di trovare una certa godibilità nelle mie scrittu- re, andrò avanti; e persisto, spe- rando di riuscire a comunicare (oltre alla godibilità) qualcosa che possa salvarsi come mera informazione. E un poco-poco, se me lo consentite, di pedago- gia, di formazione della persona, di educazione. Perché dei miei soggiorni a Casale Corte Cerro non vi par- lerò se non in funzione di quella grande opera pittorica che si vede sull'esterno dell'abside della chiesa, la parte più interes- sante dell'intera architettura. Premesso che la ricercatezza estetica è diffusa in tutte le parti dell'opera mi limito a citare l'af- fresco (forse è una tempera) che gira intorno alla grande parete cilindrica (l'esterno dell'abside) che accoglie il visitatore e il pel- legrino che si reca al santuario, sul viale d'accesso alla "casa". Si tratta de la passione del Cristo (o la via crucis) di Théodore Strawinsky (1907-1989). D ei Cas ali del P iemonte conoscevo Casale Monferrato; un po' dalla storia, un po' dalla lettura de I promessi sposi; in seguito per aver avuto un amico casalese: il buon Ariolfo. Ma soprattutto per tutte le burle che mi toccavano a scuola dove non appena gli insegnanti sentivano il mio cognome: da Casale ero già divenuto Casalemonferrato. Solo uno, per ovviare alla bana- lità del luogo comune di un ritrovato tanto facile e scontato, e altrettanto stupido, aveva volu- Fine seconda e ultima parte

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