L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-30-2015

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GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 www.italoamericano.org 47 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Rossi come Maradona in Argentina con Marquez rimontato ed umiliato: la MotoGp è tutta italiana Ne vedremo delle belle, ora- mai non ci sono più dubbi. Valentino Rossi ha rimesso le mani sul motomondiale e lo ha fatto a modo suo, con classe, cat- tiveria agonistica e quella fame di successi che solo un campio- nissimo del suo calibro non rie- sce mai a saziare. Dopo il suc- cesso dell'esordio ed il podio nel successivo appuntamento iridato, il "dottore" è tornato a trionfare nel Gp d'Argentina mettendo let- teralmente ko un sempre più sof- ferente Marc Marquez. Merito della ritrovata compe- titività della Yamaha nei con- fronti delle Honda, ma anche e soprattutto del ritorno alle origini di un Rossi che pare essersi immerso nella fontana dell'eter- na giovinezza all'indomani della ripresa del motomondiale. LA RIMONTA - In Argentina c'è solo un nome: Diego Armando Maradona. Forse ora qualcuno comincerà a venerare anche Valentino Rossi per quan- to fatto sul circuito albiceleste ai danni di Marc Marquez. Partito dietro (ottavo) il dottore ha dato l'impressione di poter dire la sua sin dalle prime battute di gara. Curva dopo curva, staccata dopo staccata, Vale ha infilato avversari su avversari aggreden- do, al quinto giro, anche il com- pagno di box, Jorge Lorenzo. Al settimo toccava a Dovizioso, Crutchlow e Iannone per il secondo posto mentre al nono si lanciava all'inseguimento del lea- der, Marc Marquez che nel frat- tempo, dopo aver salutato tutti a modo suo, iniziava a litigare con il deterioramento eccessivo delle gomme. Il distacco tra i due ammontava a circa 4 secondi: un'enormità che in 13 giri Rossi è riuscito a ridurre a pochi deci- mi dando la sensazione di essere nettamente più veloce dello spa- gnolo. Rimonta inevitabile che nel 23° giro si è trasformata in batta- glia: Rossi attaccava e superava Marquez, che si riprendeva la testa della corsa. Qualche curva dopo il secondo atto, con tanto di sportellata di Marquez a Valentino. E quindi il terzo, e ultimo: Rossi passava, Marquez provava a resistere, ma toccava la Yamaha del rivale finendo a terra. Niente di rotto per lui, ma morale a terra per una classifica che adesso, per lo spagnolo, ini- zia a piangere. Dovizioso si è preso il secon- do gradino del podio a pochi metri dal traguardo con Iannone cui sopra indossando la 10 albi- celeste di Diego Armando Maradona, scatenando il tripudio del pubblico argentino. Un nuovo idolo c'è ora in Sud America. Il suo nome è Valentino Rossi. GP E FERRARI - Piccoli ma sostanziali passi in avanti anche per la Ferrari che nel quarto appuntamento iridato dell'anno ha portato Kimi Raikkonen sul secondo gradino del podio in mezzo alle due Mercedes di Hamilton (primo) e Rosberg (terzo). Difficoltà per problemi di freni, inceve, per Vettel, che ha chiuso quinto, ma comunque soddisfatto dei progressi fatti vedere dalle rosse sul circuito del Bahrein. Valentino Rossi sul gradino più alto del podio con la maglietta di Diego Armando Maradona battuto di un niente da Crutchlow, salendo a quota 60 in classifica davanti proprio a Iannone con 40 punti. Sono i primi tre posti di una MotoGP sempre più all'insegna del Tricolore. Marquez annaspa e sbuffa: quest'anno dovrà fare i conti con il dottore. Post scrip- tum: sul podio Rossi ha omag- giato il numero uno argentino di NICOLA ALFANO Juventus, Fiorentina e Napoli continuano la loro corsa in Europa: il calcio italiano sta tornando? Da queste pagine abbiamo frequentemente sottolineato il grande divario che, nelle ultime stagioni, si è evidenziato tra la sportivi erano poco diffuse. Così, complice anche la miopia dei vertici, la Serie A non è riuscita a far durare la propria egemonia: non si sono create solide basi STEFANO CARNEVALI riciclo di giocatori e optando per tattiche difensive caratterizzate dal non-gioco. La Serie A ha tremendamente abbassato i propri standard e la propria qualità e così le squadre italiane (Nazionale compresa) ne hanno risentito, cominciando ad Serie A e i principali campionati europei. È sicuramente una que- stione di soldi e di gestione: l'Italia ha conosciuto il proprio periodo d'oro a cavallo tra anni '80 e '90, quando ancora le logi- che di globalizzazione e com- mercializzazione dei marchi commerciali, non si sono redatte regole chiare e snelle, non si sono alleggeriti gli iter burocrati- ci. Oggi i grandi investitori inter- nazionali guardano con sospetto alla Serie A e, conseguentemen- te, il nostro campionato riesce ad attirare sempre meno campioni. Il nostro calcio si è così invo- luto: privo di grandi stelle, ha optato per la via 'rinunciataria', cercando risultati attraverso il arrancare non appena varcati i confini patri. In Europa ci sono soldi e campioni e si cerca di fare risultato attraverso il gioco e l'atletismo. In Italia, spesso, è vero l'opposto. Recentemente, però, le cose hanno preso una direzione diffe- rente: qualche società italiana ha ripreso ad investire molto e, pur non potendo assicurarsi super- star, è riuscita a portare in Serie A giocatori di vera qualità. Altri club hanno ricominciato a gioca- re, cercando la vittoria attraverso soluzioni tattiche offensive e propositive. Lentamente, i risul- tati cominciano a vedersi: non è un caso che tre delle otto semifi- naliste delle coppe europee siano italiane. Allo stesso modo, non è s o r p r e n d e n t e c h e s i t r a t t i d i Juventus, Fiorentina e Napoli: i club che meglio hanno investito nel recente passato e che più hanno cercato di rendere il pro- prio gioco propositivo. A queste categorie apparterrebbero anche Roma e Lazio, ma i giallorossi sono caduti in una crisi profon- da, mentre i biancoazzurri poco alla volta "stanno arrivando". JUVENTUS - La Juventus, s e g u e n d o i l c r e d o t a t t i c o d i Allegri, ha parzialmente accanto- nato la 'muscolarità difensiva' di Conte, riuscendo ad assumere una vera credibilità europea. Qualcosa hanno fatto anche alcu- ni sorteggi benevoli, ma di certo i bianconeri hanno mostrato un cambio rotta piuttosto marcato. La prossima sfida con il Real Madrid sarà difficilissima, ma la Juve non parte certo già battuta. F I O R E N T I N A - L a Fiorentina è davvero una squa- dra con mentalità europea: la rosa a disposizione di Montella è molto profonda ed estrema- mente talentuosa e il gioco della 'Viola' non è mai difensivo e rinunciatario. L'incrocio con il Siviglia (detentore dell'Europa League) promette di essere equi- librato e spettacolare. NAPOLI - Il Napoli, che ha vissuto un'altra annata di alti e bassi, sembra aver recentemente trovato la vocazione europea a lungo inseguita da Benitez: il calcio giocato nel difficile quar- to di finale contro i tedeschi del Wolfsburg, infatti, aveva tutte le caratteristiche necessarie per portare al successo continentale: velocità, organizzazione, menta- lità offensiva, umiltà. Il Dnipro è di gran lunga la squadra più debole in lizza. La semifinale pare alla portata ma servirà non sottovalutare l'impe- gno. Il calcio italiano, quindi, è tornato? Pare presto per emette- re un verdetto assolutamente positivo. Però, per certo, si deve registrare come alcune società abbiano capito e deciso di dover cambiare stile, acquistando una dimensione europea sia in sede di calciomercato, sia per il cal- cio giocato. La strada è ancora l u n g a ( s e r v o n o a n c h e t a n t i soldi), ma la direzione è quella giusta. Il portiere della Juventus e della Nazionale Gigi Buffon e l'allenatore della Juve Massimiliano Allegri

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