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GIOVEDÌ 14 MAGGIO 2015 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Intervista all'On. Mario Marazziti sul suo impegno contro la pena di morte Presso l'Istituto Italiano di C u l t u r a d i L o s A n g e l e s s i è recentemente svolto un incontro d i s e n s i b i l i z z a z i o n e d e l l e c o s c i e n z e s u l d e l i c a t i s s i m o tema della pena di morte. L'occasione è stata offerta d a l l ' u s c i t a s t a t u n i t e n s e d e l libro: 13 Ways to Look at the Death Penalty, scritto dall'On. M a r i o M a r a z z i t i , p o r t a v o c e della Comunità di Sant'Egidio di Roma, nonché co-fondatore della World Coalition against the Death Penalty. Di certo, l'opera di Marazziti ha fatto breccia nel cuore del- l'attrice Maddalena Ischiale, che ha di recente interpretato la madre di Louis Zamperini nel "biopic" Unbroken, la quale si è visibilmente commossa mentre leggeva alcune toccanti testi- monianze contenute nel libro. A coronare la serata, diversi esperti del settore, moderati da Cesare Romano, professore di diritto internazionale presso la L o y o l a L a w S c h o o l d i L o s Angeles, hanno fatto il punto sulla situazione attuale negli Usa. Ho avuto la preziosa occa- sione di discutere sull'abolizio- n e d e l l a p e n a d i m o r t e c o n Marazziti, il quale da sempre si batte in prima linea. C'è stato un momento par- ticolare o un'esperienza (ad esempio la lettura di un libro, la visione di un film, o l'ascol- to di un discorso di una perso- nalità di spicco), che l'hanno iniziata alla causa dell'aboli- zione della pena di morte? Ricordo, quando avevo otto a n n i , i d i s e g n i t e r r i b i l i , c h e ritraevano la camera a gas del penitenziario di San Quentin, apparsi sui giornali italiani in occasione dell'ultima esecuzio- ne di Caryl Chessman, un caso di spicco proprio in California. Si era difeso da solo contro lo Stato della California e molti ritenevano che fosse innocente. In seguito, la California decise temporaneamente di non impie- gare più la camera a gas. Ora l'Oklahoma torna alla morte per soffocamento, alla stregua dei campi di sterminio nazisti. I miei sentimenti e le mie convinzioni si sono rafforzati in s e g u i t o a l l a l e t t u r a d i Dostoevskij e Camus, i quali evidenziano come la pena di morte contenga la tortura men- tale, rappresentata dall'attesa, oppure come essa sia un omici- dio "scientifico" e a freddo, eseguito, dopo anni, da parte dello stato, che ha una spropor- zione di forza. Ritiene che ci sia un diretto collegamento tra il sostegno alla pena di morte e dubbi o paure sull'infallibilità delle carceri nella coscienza collet- tiva? Ovvero, le prigioni sono oggi a prova di evasione o c'è ancora tanto lavoro da fare in tale settore? Penso che la pena di morte sia una risposta, semplificata e istintiva, che fa parte dell'in- fanzia di una società. Per que- sto l'hanno impiegata pratica- mente tutti gli stati, fino alla p r i m a a b o l i z i o n e n e l 1 7 8 6 all'interno del Granducato di Toscana, quando il Granduca Pietro Leopoldo I l'abolì insie- me alla tortura. La pena di morte contiene l'idea: "quel tizio non deve mai più nuocere". Ma il problema vero, ancora più del marginale rischio di evasioni è l'enorme VALERIO VIALE numero di errori giudiziari. Dal 1973 vi sono stati 152 "exone- rated" dal braccio della morte, in quanto innocenti. Il sessanta per cento dei casi di errori giu- diziari - non esclusivamente concernenti la pena di morte - provati dall'Innocence Project attraverso test del DNA erano fondati soltanto su testimoni oculari e confessioni. Noi tutti avremmo potuto ritenere che f o s s e r o c o l p e v o l i , m a e r a n o i n n o c e n t i . R i c o r d i a m o c i d i quanti innocenti sono stati ucci- si. Potremmo benissimo essere noi! C i p a r l i d e l l a g e n e s i d e l s u o l i b r o e d e l l e s u e s c e l t e strutturali di organizzazione del contenuto. Il libro è snello, "leggero". Racconta storie, fornisce dati, notizie che non sono conosciute da un largo pubblico e, in qual- che caso, nemmeno dagli attivi- sti. Prende in considerazione il punto di vista delle famiglie delle vittime, ma anche i rac- c o n t i d i c h i , i n n o c e n t e , h a lasciato il braccio della morte. È anche la storia di un viaggio personale, in luoghi che nessu- no visita, come il braccio della morte del Texas, a Livingston, e racconta un mondo invisibile e sconosciuto, scavando nel siste- ma giudiziario americano. Una storia di venti anni, di t a n t e A m e r i c h e v i s i t a t e , m a anche di come mi sono trovato a d a r e u n c o n t r i b u t o , c o n l a Comunità di Sant'Egidio, a una fase di cambiamento epocale del mondo nei confronti della p e n a d i m o r t e , c h e o g g i h a ripercussioni anche negli Stati Uniti. In conclusione, il mio è un libro sulla vita, che non si rivol- ge solo a chi è contrario alla pena di morte, ma prende sul serio le argomentazioni, anche r e l i g i o s e , d i c h i l a g i u d i c a necessaria. Il mio piccolo regalo perso- nale all'America e agli america- ni. Con amicizia. Ci racconti le sue impres- sioni sul suo tour statuniten- s e ? L a s u a o p i n i o n e s u g l i I s t i t u t i I t a l i a n i d i C u l t u r a , come polo di aggregazione di italiani e italo-americani negli Stati Uniti? G l i I s t i t u t i I t a l i a n i d i Cultura che ho visitato a New Y o r k , L o s A n g e l e s e S a n F r a n c i s c o s o n o d e i " p o n t i " straordinari. Non solo essi pro- muovono la lingua e la cultura italiana, al centro quest'anno dell'Expo a Milano, ma anche un'idea di democrazia umani- s t a , c o m e n e l c a s o d i q u e s t i incontri su una giustizia capace s e m p r e d i r i s p e t t a r e l a v i t a . Certamente, c'è sempre spazio per crescere. Inoltre, questi centri offrono un servizio essenziale ai tanti connazionali, anche di terza o quarta generazione che, spero, possano avvicinarsi ancora di più alla nostra cultura a tutto campo. Penso a sei ponti e a due direzioni di comunicazione, a n c h e d a l l ' A m e r i c a v e r s o l'Italia. Apprezzo l'attributo che la lingua italiana possiede, ovvero il "colore dell'amicizia", come h a a f f e r m a t o i l m i o a m i c o , Andrea Riccardi, nuovo presi- d e n t e d e l l a S o c i e t à D a n t e Alighieri. Ci parli del suo rapporto con la città di Los Angeles. Ho visitato Los Angeles tre volte, perciò non posso dire di conoscerla a fondo. Essa contie- ne tante città, senza un centro, come invece siamo abituati noi con il modello della città euro- pea. Eppure proprio questo mix di tante città insieme la rendono una sfida: ovvero, aiutare le persone a trovare un centro. La grande industria culturale, l'arte dei musei, deve coniugarsi con un senso di comunità, soprattut- to per i giovani. S o n o a f f e z i o n a t o a L o s Angeles, soprattutto perché abi- tano qui molte persone di valore c o n c u i l a v o r o p e r i d i r i t t i umani. Ma da solo non so se saprei subito imparare a viverci. Sean Kennedy, Sarah Haley, Steven Rohde, Maddalena Ischiale, On. Mario Marazziti, Elisabetta Canalis, Cesare Romano, Valeria Rumori. Photo Courtesy of IIC-L.A.
