L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-9-2015

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GIOVEDÌ 9 GIUGNO 2015 www.italoamericano.org 44 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Daniele Pecci e Federica Di Martino in Medea (Ph. Tommaso Le Pera) Che cos'è la commedia oggi? "È certamente il genere più complicato da fare, ma poi ti accorgi subito se funziona dal- l'immediata risposta del pubbli- co". È la risposta del regista americano Peter Bogdanovich che ha presentato il suo ultimo film "She's funny that way". Per il regista francese Claude Zidi "la commedia è la mia infanzia, la sala piena con la gente che ride". Per l'attrice italiana Maria Grazia Cucinotta, interprete de "Il postino" assieme all'indimen- ticabile Massimo Troisi rappre- senta gli esordi: "Ho iniziato con un film comico". Con la sua naturale funzione di divertire in modo semplice e diretto, la sua indagine sulle con- traddizioni e i problemi dell'uo- mo e della società attraverso osservazioni acute e pungenti, la dispersa nei mille rivoli della farsa, del café-theatre, del caba- ret, della commedia leggera. I meccanismi della risata sono oggi mutati e il riso si muove in una realtà imprecisata fondata sempre e comunque sugli eterni tic e tabù, sulla ripetizione itera- tiva, sui gesti meccanici, ma con un uso e un'utilizzazione dei tempi comici e della conoscenza psicologica ben diversi. Il comico specchio dei tempi diventa trai- nante come del resto in ogni periodo di profondi mutamenti politici e sociali. Questo per dire che l'idea, nata 12 anni fa, di creare un Festival esclusivamente riservato alla commedia ha avuto buon seguito e lungimirante è stato il suo fondatore, Ezio Greggio, che assieme al grande regista Mario Monicelli ne è stato l'anima fin dal primo momento. L'edizione 2015 del Festival internazionale della Commedia ha fatto convergere a Monte- Carlo una bella schiera di registi e attori che al genere si sono consacrati. Con una predilezione quest'anno per la commedia nera. I film in gara sono giunti da Stati Uniti, Italia, Giappone, Spagna, Ungheria, Serbia, Germania, Canada. Il Festival, oltre a presentare le migliori commedie internazionali, ha fun- zionato come luogo privilegiato di scoperta e rivelazione di nuovi talenti. Scelte fra le migliori opere di genere di tutto il mondo, la giuria presieduta dai registi Giovanni Veronesi e Claude Zidi ha premiato come miglior film la commedia nera spagnola "Carmina y amèn" di Paco Léon a cui è andato anche il premio della migliore attrice grazie a Carmina Barrios. Premio alla regia a Peter Chelsom per il film "Hector and the search for happi- ness". Migliori attori ex-aequo sono risultati Hector Noguera e Nestor Guzzini, interpreti del film Mister Kaplan di Alvaro Brech. Menzione Speciale per la sceneggiatura a Monument to Michael Jackson di Darko Lungulov. La fantasiosa e colorata ker- messe si è conclusa con un'ele- gante serata di Gala presentata con la consegna di numerosi Career Award per la commedia, fra questi ricordiamo quello all'attrice più affascinante del cinema Ursula Andress, spetta- colare nel suo lungo abito rosa confetto che ha rievocato i nume- rosi partner con cui ha lavorato nella sua lunga carriera, al regista americano Peter Bogdanovich che ha deliziato la platea con numerosi aneddoti, ai registi ita- Cos'è la commedia oggi? Successo e attualità di un genere che ha fatto scuola liani Paolo Genovese e Gabriele Salvatores già premio Oscar per il film Mediterraneo, alla regista francese Josée Dayian, agli attori Robert Hossein, Philippe Leroy, Giancarlo Giannini, Franco Nero, Yllka Mujo, Maria Grazia Cucinotta. La valenza iconoclasta e libe- ratoria del comico continua a funzionare ed oggi se ne sente il bisogno più che mai in tempi che poco spazio lasciano al riso e allo humour. Da sottoscrivere quindi piena- mente quanto disse La Bruyère : "Il faut rire avant d'etre hereux de peur de mourir sans avoir ris" (bisogna ridere prima di essere felici, per paura di morire senza aver riso). Il regista americano Peter Bogdanovich: "La commedia? È il genere più complicato, ma capisci subito se funziona" commedia è una caratteristica della cultura cinematografica e teatrale italiana ed ha fatto scuola nel mondo. Il genere ha raggiun- to alti livelli espressivi con regi- sti come Comencini, Lizzani, Monicelli, Rossellini, De Sica, Zavattini. Dopo un periodo buio, negli ultimi tempi la commedia è tor- nata a ricoprire quel ruolo che da sempre possiede all'interno della nostra tradizione. Da quali situazioni nasce oggi la risata? C'è ancora spazio per lo humour nei tempi tristi che viviamo in cui si è perso il gusto di divertirsi, la sana abitudine della presa in giro? Ci si potrebbe interrogare per ore sulla filosofia della risata e sui meccanismi che la suscitano, senza per questo scomodare Bergson secondo cui il riso è "un lieve castigo sociale" e neppure Leopardi che ne "I Pensieri" scriveva "è grande tra gli uomini e di gran terrore la potenza del riso", ma sono state riempite intere biblioteche e le dissertazioni di oggi non aggiun- gerebbero granché a quanto è già stato detto e scritto. Resta il fatto che, tramontati da tempo i vecchi canoni che la legavano ad un genere consolida- to e codificato, la commedia si è FRANCESCA GRAZIANO Medea, tragedia antica che si avvicina all'essenza del teatro L'attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta Medea è uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, comples- sità ed espressività. Euripide la mette in scena nel 431 avanti Cristo e per la prima volta nel teatro greco protagonista di una tragedia è la passione, violenta e feroce, di una donna. Forte, per- ché padrona della sua vita, tanto da distruggere tutto quello che la lega al suo passato. Una donna diversa, una barbara in una città c h e l a r e s p i n g e , u n a v i t t i m a della 'paura dell'estraneo'. Gabriele Lavia legge oggi nel capolavoro euripideo il viaggio verso un personaggio sradicato in un paese straniero. "Medea è una donna tradita - spiega il regista - è una donna che viene da lontano. È 'figlia del Sole', n o n p er ch é p ar to r ita d al d io S o l e , m a p e r c h é v i e n e d a l m o n d o i n c u i i l S o l e s o r g e . Viene dal Caucaso, dall'Oriente, è un'altra cultura. È quel mondo che parla il 'barbar', cioè balbet- ta la lingua greca, da cui 'barba- roi', 'barbari'. Giasone sposa Medea: è come se un signore di Stoccolma sposasse la figlia del re di una tribù dell'Amazzonia, che però ha delle conoscenze che a noi sfuggono". La prima nazionale è andata in scena al Teatro Romano di Fiesole con Federica di Martino nel ruolo di Medea e Daniele Pecci in quello di Giasone, in un l a v o r o d i c o l l a b o r a z i o n e t r a F o n d a z i o n e T e a t r o d e l l a T o s c a n a e T e a t r o S t a b i l e d i Napoli. "Medea è un testo antico - prosegue Lavia - ma antico non vuole dire morto, passato. Al contrario, più è antico e più è vicino a una origine. L'origine di qualcosa è la sua essenza. Medea è più vicina all'essenza del teatro di qualunque testo più recente o, addirittura, attuale". Medea, dalla mente scissa, con- flittuale, quasi che Euripide conoscesse la moderna psicolo- gia, interpretazione dopo inter- pretazione "è sempre la stessa e mai uguale (poiché cambiano le attrici), è 'contemporanea' e mette in crisi o denuncia una certa attualità di oggi, svelando- ne l'inconsistenza o, talora, la falsità. Che cosa è contempora- neo nell'antichissimo? Proprio il fatto che qualcuno lo 'ripeta'. E per ripetere bisogna apprende- re".

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