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GIOVEDÌ 9 LUGLIO 2015 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'Albergo diurno metropolitano, un gioiello liberty nel cuore di Milano A Milano rinasce una spa ante litteram dei primi del '900. Questo luogo, inaugurato nel 1 9 2 6 c o l n o m e d i A l b e r g o Diurno Metropolitano, come ha ricordato il sindaco Giuliano Pisapia, rappresentò un crocevia per numerosi viaggiatori e un punto di incontro per moltissimi cittadini milanesi. Ma che cos'erano esattamen- te gli alberghi diurni? Si trattava di toilette pubbliche che inizia- rono ad essere edificate in tutta l'Europa negli anni '10 del '900, rispondendo alle esigenze dei viaggiatori, dei primi lavoratori pendolari e, in generale, di tutti coloro che non potevano per- mettersi il lusso di avere l'acqua corrente nella propria abitazio- ne. I diurni però rappresentaro- no molto altro, divenendo centri di aggregazione intorno ai quali presto si svilupparono numerose attività commerciali. Così agen- zie di viaggio, terme, manicure, pedicure, parrucchieri e altri negozi sorsero tra le pareti di questi edifici impreziositi da decori di pregio. Nel caso dell'Albergo Diurno Venezia, l'edificio che sorge sotto l'attuale Piazza Oberdan, sembra che fu l'architetto Piero Portaluppi a concepire parte della struttura, oltre alla totalità delle decorazioni e degli arredi. Benché la paternità del progetto non sia provata, il marchio inci- so alle boiserie e ad altri fregi sembrerebbero confermarla. Lo stile è quello di un Liberty ispi- rato alle costruzioni già esistenti di Londra e Parigi. Il Diurno era diviso in due parti: il salone degli artigiani e degrado a cui l'edificio fu sog- getto. S u b i t o d o p o l a S e c o n d a Guerra Mondiale infatti, una volta che divenne comune per i cittadini avere i servizi in casa, i diurni di tutta Italia vennero completamente dimenticati. I 1200 metri quadri sotterra- nei del Diurno inoltre, vennero penalizzati anche dalla costru- zione della prima linea metro- p o l i t a n a m i l a n e s e , l a q u a l e portò all'abbattimento di una delle due bellissime pensiline dalle forme floreali all'entrata del Diurno Venezia. L'oblio di q u e s t o s i m b o l o d e l l a B e l l e E p o q u e f u g r a d u a l e , f i n o a quando nel 2006 venne sfrattato anche il parrucchiere Carmelo Aiello, ultimo reduce tra i botte- gai che lavoravano in queste s a l e . D a a l l o r a l ' u m i d i t à , l a mancanza di areazione e l'incu- ria hanno minacciato di scalfire per sempre la bellezza dell'edifi- cio. Per fortuna però, questo teso- ro rimasto nascosto agli sguardi di tutti è finalmente tornato visi- bile durante le giornate di pri- m a v e r a d e l F o n d o A m b i e n t e Italiano. Poi è arrivata un'altra b u o n a n o t i z i a : i l c o m u n e h a siglato un accordo per il recupe- ro della costruzione, la pulizia, il riordino e la messa in sicurez- za dei locali. A Londra strutture analoghe sono state trasformate in risto- ranti di lusso. Nel capoluogo lombardo, oltre a restituire all'e- dificio la sua originaria vocazio- ne al commercio, si pensa anche di destinare questi spazi, dal- l'antico fascino moderno, ad una finalità di tipo culturale. ELEONORA DRAGOTTO le terme. Queste ultime occupa- vano due terzi della lunghezza ed erano caratterizzate da docce comuni e sei bagni di lusso. Q u i , c o m e s c r i v e C h i a r a Prosperini in "Le città sotterra- nee di Cleopatro Cobianchi", l'architettura più infima, quella dei bagni pubblici, veniva nobi- litata dall'Art Nouveau, andando a costituire uno spazio nel quale lacura del corpo risollevava lo spirito di chi era sopravvissuto alla guerra. Una statua in bronzo di Igea, dea della salute, osservava ogni giorno il passaggio di centinaia di persone, tra cui figurarono anche politici, attori e personag- gi di spicco dei salotti milanesi. Ma le pavimentazioni a mosaico vennero coperte dalla polvere e per anni rimase solo il corpo della dea nuda a testimoniare in s o l i t u d i n e l ' a b b a n d o n o e i l La bottega del barbiere dell'Albergo diurno di Milano purtroppo in stato di abbandono (Ph. fondoambiente.it) za della cupola della cisterna. Altri 125mila euro sono stati stanziati per realizzare la strut- tura di accoglienza, la sala con- gressi e l'impianto di videosor- v e g l i a n z a . B u o n e n o t i z i e , insomma, per il futuro di questo sito, sul quale l'amministrazione comunale e la soprintendenza La dea Igea (Ph. Andrea Scuratti, Comune di Milano) Continua da pagina 40 Gioiello Liberty sotto piazza Oberdan, a Milano, in porta Venezia (Ph. Andrea Scuratti, Comune di Milano) puntano molto. L'importanza di far conosce- re ai ragazzi questo sito di rile- v a n z a s t o r i c a , è e v i d e n t e . Peraltro bisogna approfittare dell'onda lunga e dare maggiore visibilità alle tante altre risorse archeologiche presenti sul terri- torio, come l'area dell'antica chiesa dell'Annunziata ricadente nella stessa zona archeologica. Da Gioiosa Jonica è cioè partito un segnale positivo. Di speranza. Ora va irrobustito coinvolgendo i comuni della m e r a v i g l i o s a V a l l a t a d e l Torbido che hanno pure ecce- zionali risorse. Tutti insieme, per offrire ai turisti un pacchetto mare-monti, ricco di cultura, di storia e di tradizioni enogastro- nomiche. Questo è lo sviluppo possibi- le, legato alla specificità del ter- ritorio da non trascurare, inse- guendo, come è purtroppo suc- c e s s o , s o g n i i m p o s s i b i l i e subendo umiliazioni immeritate. La crescita del turismo cul- turale è possibile. Una carta vin- cente in una realtà colpevolmen- te abbandonata dallo Stato. Se cresce l'economia pulita, perdo- no terreno le forze antisociali. Rinascere con i beni archeologi- ci, ingiustamente dimenticati e sottovalutati, si deve e si può. Luoghi che si fanno amare. Il prof. Russo è ripartito per Napoli con un saluto ed una promessa: "Ciao, caro Naniglio! Stai tranquillo, tornerò a trovar- ti". L'area degli scavi di Gioiosa Jonica può rivelare altre preziose scoperte