L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-23-2015

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GIOVEDÌ 23 LUGLIO 2015 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | L'iperrealismo di Dolci fa venir voglia di toccare la tela La Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze dedica una mostra a Carlo Dolci (1616- 1687). Artista osannato dai critici e dai biografi del suo tempo per la realizzazione di opere uniche nel loro genere, eseguite con impec- cabile diligenza e con un rigore descrittivo che potremmo dire "iperrealista", Carlo Dolci, molto apprezzato anche dai più illustri membri di Casa Medici e della nobiltà europea, si distinse per l'esecuzione di dipinti apprezza- bili per la magistrale definizione delle sue figure, spesso raccolte in pose estatiche e quasi baciate da un'avvolgente luce lunare che rende gli incarnati simili alla più pura porcellana, e per l'intrigante e quasi maniacale cura nella resa dei dettagli: dalle stoffe soffici e quasi palpabili delle vesti, agli splendidi gioielli, che, usando le parole del biografo Filippo Baldinucci, erano "imitati in modo sì stupendo (e vero), che, per molto che si toccasse e ritoc- casse la tela per assicurarsi che essi fosser dipinti l'occhio ne rimaneva in dubbio". Per rendere omaggio a questo grande maestro sono state sele- zionate per la mostra quasi cento opere, che, tra dipinti e disegni, esprimono l'alto livello qualitati- vo raggiunto dall'artista nelle sue creazioni. A fare da cornice alle composizioni di Dolci sono esposti anche dipinti e sculture di altri artisti fiorentini del suo tempo o di poco precedenti e un piccolo, ma interessante nucleo di pitture riferibili ai suoi allievi, che ebbero l'onore di preservare il linguaggio stilistico dell'artista fino al Settecento. Per mettere in luce l'importan- za e l'unicità del Dolci la mostra propone opere di primo piano conservate oltre che nei più importanti musei di Firenze, in rinomate collezioni pubbliche e private straniere, come il British Museum a Londra, il Musée du Louvre a Parigi, gli Staatliche Museen a Berlino, il Nationalmuseum a Stoccolma, il Cleveland Museum of Art a Cleveland, l'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, il Fitzwilliam Museum a Cambridge, l'Ashmolean Museum a Oxford, la Burghley House a Stamford, il Musée des Beaux-Arts a Brest, la Collezione Thyssen Bornemisza a Madrid e ultima, ma non per importanza, la Royal Collection inglese, che, per l'occasione ha prestato la bellissima Salomè con la testa del Battista, mai esposta in Italia. In occasione della mostra è stata avviata un'importante cam- pagna di restauri, che ha riguar- dato in particolare dipinti del Dolci provenienti dal territorio fiorentino, oltre ai quadri della Palatina e di altri musei del capo- luogo toscano, per un totale di 33 fra restauri completi e revisioni. L'Opificio delle Pietre Dure ha curato il restauro e la campagna di indagini tecniche sul Sogno di S.Giovannino (Galleria Palatina) e sul disegno con David e la testa di Golia (Milano, Pinacoteca di Brera). È stata l'occasione per approfondire la conoscenza della particolarissima tecnica pittorica di Dolci, che si avvaleva di espe- dienti originali, come ad esempio l'uso dell'oro per le aureole, applicato in polvere leggera per ottenere l'effetto di sfumatura. Alcune analisi radiografiche hanno permesso di aggiungere notizie inaspettate alla conoscen- za di dipinti anche noti del cata- logo dolciano. Gesù con una corona di fiori, Carlo Dolci, 1663 L a C h i e s a d i S a n t a M a r i a Nuova di Gubbio, si è rivelata negli ultimi mesi uno straordina- rio contenitore per mostre con- temporanee. Ultima quella dal titolo "Nel grembo dell'antica madre Terra", personale di scul- t u r a d e l l ' a r t i s t a B e r n a r d a Visentini. Originaria di San Pietro al Natisone, provincia di Udine, laureata in materie letterarie, espone con continuità dal 1980. I suoi studi e l'esperienza dei viaggi alla ricerca delle prime tracce dell'Uomo nei diversi siti archeologici diventano elemento di mediazione tra presente e pas- sato e si concretizzano in perso- nalissime elaborazioni scultoree che ripropongono i temi fondan- ti della vita. Molti illustri critici e scrittori si sono occupati della sua arte per cui è inserita in numerose pubblicazioni ed enciclopedie. Tanti sono i premi conseguiti nel corso degli anni, fra i quali il premio Eccellenza Stilistica- Palermo, il premio della critica a l C o n c o r s o i n t e r n a z i o n a l e T o k y o 2 0 1 1 , i l P r e m i o d e i A Gubbio 'nel grembo dell'antica madre Terra' con Visentini Dedicata a Mina Gregori, la mostra è curata da Sandro Bellesi e da Anna Bisceglia, così come il ricco catalogo edito da Sillabe che annovera scritti di rinomati studiosi della pittura fiorentina del Seicento. Attraverso questi studi, molti dei quali dedicati ad aspetti fino- ra mai analizzati dell'attività dell'artista, è stato così possibile ricostruire l'"esatto" percorso operativo di Dolci, grazie anche all'acquisizione di nuovi docu- menti e alla corretta lettura delle date o delle iscrizioni poste su alcuni dipinti, trascritti negli studi recenti dedicati al pittore, a volte, in modo errato. L'intera revisione del catalogo di Dolci, a volte oscurato da dipinti di dubbia autografia legati al mercato dell'arte e spesso privi di "storia", ha portato alla scoper- ta di opere inedite o ritenute per- dute, qui presentate per la prima volta. Promotori della mostra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo della Toscana, la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti e Firenze Musei. Fino al 15 novembre. Normanni-Monreale, il premio Primo Concorso Effetto Arte con Paolo Levi, il premio Oscar dell'Arte con J. Charles Spina- Montecarlo. Ha esposto in sedi prestigiose q u a l i M i l a n o - C a s t e l l o Sforzesco; Udine-Chiesa di S. L ' a r t e p r i m i t i v a d i B e r n a r d a Visentini NICOLETTA CURRADI A n t o n i o A b a t e e U n i v e r s i t à degli Studi; Roma-Università d e g l i S t u d i L a S a p i e n z a (Triennale di Arti Visive) e Sale del Bramante ("Da Caravaggio ai nostri giorni", a cura di Paolo Levi); Palermo-1a e 2a Biennale e "Porto Franco-100 artisti sele- z i o n a t i d a V i t t o r i o S g a r b i " ; Torino-Museo Miit; inoltre in Valcamonica (Convegni interna- zionali di Arte Preistorica), in Austria, Ungheria, Slovenia. È i n o l t r e A c c a d e m i c o d e l l e A v a n g u a r d i e A r t i s t i c h e e f a parte dell'Accademia de "i 500" per le Arti Scienze e Cultura- Roma, in qualità di Accademico di Merito, esponente del mondo artistico e culturale italiano. "La scultura primitiva, simbo- lica e fortemente evocativa di Bernarda è come una memoria che viene fuori dalle tenebre – spiega Elisa Polidori del Polo Museale Diocesano di Gubbio - il mondo di ieri, che riguarda anche l'arte preistorica, riemer- g e c o m e r i c o r d o p r e n a t a l e " . Questa è la via dell'Arte, che piace quando ci ricorda qualcosa che sapevamo già. Si rivela così fine conoscitrice del linguaggio dei primordi, assimilato attraver- so numerose ricognizioni in siti archeologici e liberamente inter- pretato con una sensibilità con- temporanea, l'artista tarcentina offre un'ampia carrellata delle sue creazioni che rimandano all'originario legame tra Uomo e Cosmo. Slanciandosi in verticale, come dolmen e menhir, oppure in oriz- z o n t a l e , l e s c u l t u r e d e l l a Visentini spesso si rifanno agli sviluppi architettonici di camere e templi megalitici. Sapori arcai- ci hanno le tante forme ispirate alla cultura mediterranea della "Dea madre". Su tutto, una teo- ria di segni incisi nella materia: sono gli "psicogrammi", che la stessa artista definisce come le tracce "informali" generate dalle sue emozioni, oppure gli "ideo- grammi", cioè le cifre d'un pen- siero atavico che ha attraversato i millenni per comunicare con l'umanità d'oggi in forma di rete, losanga, spirale, chevron, cerchio o serpente. La mostra è organizzata dal Polo Museale Diocesano di Gubbio. Davide con la testa di Golia, Carlo Dolci, 1680

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