Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/551612
GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2015 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Ss. Pietro e Paolo a San Francisco, il primo insediamento salesiano in America P osssiamo assumere l'e- vento di metà luglio di Expo2015 - "Educare i giovani, energia della vita" - come simbolo delle iniziative a calendario per il Bicentenario d e l l a n a s c i t a d i d o n B o s c o , ricordando che all'Expo c'è un padiglione a lui dedicato, l'unico che porti il nome di un santo, il solo che faccia riferimento ad una famiglia religiosa. Ma d'al- tra parte sono 132 i Paesi dove sono presenti le congregazioni fondate da don Bosco, Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice. Feste, seminari, incontri di tutti i tipi prendono spunto dalle culture locali e diventano l'occa- sione per riflettere sulle realtà salesiane. Tra le tante, uno spa- zio particolare occupa la chiesa S S . P i e t r o e P a o l o a S a n Francisco, nel cuore del quartie- r e i t a l i a n o d i N o r t h B e a c h , primo insediamento salesiano in America. Per molti anni chiesa nazionale italiana, ora parroc- chia multietnica e multilingue, propone iniziative di solidarietà, campi sportivi, palestre, oratorio e scuole affidate alle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si pren- dono cura degli under 14. Ma, non c'è italiano-america- no che non abbia avuto un qual- che rapporto con la Chiesa e ancora oggi, magari alla quarta o quinta generazione, vi faccia riferimento, non solo chi abita la città, ma la baia e le campagne dell'entroterra. SS Pietro e Paolo continua ad accogliere, anche nel prato antistante, che cambia fisionomia nel corso della gior- n a t a , a p a r t i r e d a i g r u p p i d i cinesi che praticano thai chi chun alla mattina. La sua storia si intreccia con quella degli immigrati, li aiuta a diventare italiani, ancor prima che americani, caratterizzando San Francisco, contribuendo a renderla la più aperta, curiosa, democratica, occidentale, città degli States. Una chiacchierata con don Francesco Motto consente di ricostruirne le tappe salienti, da direttore dell'Istituto Storico salesiano di Roma, ha approfon- dito quella vicenda, dando alle stampe un documentato volume. Tutto inizia nel 1987 quando prende forma la risposta alla sol- lecitazione del vescovo america- no Patrick Riondan di assistere spiritualmente gli immigrati ita- liani, e, una domenica di marzo, un piccolo drappello di salesiani guidati da don Raffaele Piperni arriva a San Francisco. L'evento non desta particolare interesse o accoglienza, ma segna la nasci- ta della prima opera salesiana d'America. Motto sottolinea che quanto i salesiani costruiscono si vedrà 20 anni dopo, in occa- sione del giubileo sacerdotale di don Piperni: alla grande manife- stazione c'è la città, autorità reli- giose e civili, leadership italia- na, le più disparate associazioni, anche anticlericali. Insomma il lavoro dei salesiani per "traghet- tare" un variegato popolo di corsa all'oro, spesso arrivati da altre zone d'America o erano più benestanti se potevano pagarsi un viaggio fino a San Francisco, invece della classica meta di mettono al lavoro. Organizzano corsi di italiano, inglese, di ame- ricanizzazione per consentire la confidenza con abitudini e cul- tura locale e, allo stesso tempo, favoriscono iniziative per man- tenere i legami con l'Italia: ven- gono festeggiate le ricorrenze importanti, organizzata la soli- darietà per le calamità in patria e per gli orfani della grande guerra... Ma è il 1906, con il fire e il terremoto che radono al suolo la città, che diventa strategico, con la volontà di ricostruire presto e meglio, grazie a persone comuni e l e a d e r - p r i m o t r a t u t t i Amedeo Giannini, la sua banca è distrutta e si piazza con un banchetto in strada con la scritta a mano "si concedono prestiti"; all'opera dei salesiani, anche nella baia dove molti si sono trasferiti, a Berkley, Oakland...e bisogna portare conforto, cibo, vestiti, speranza. E poi c'è la r i c o s t r u z i o n e d e l l a C h i e s a anch'essa distrutta e di nuovo in piedi dopo soli tre mesi...essen- ziale, ma non manca nulla, in grado di ospitare 600 persone sedute. Ma ormai bisogna pensare a un riferimento più adeguato per il culto, un percorso che si con- cluderà "finalmente" nel 1924 con i festeggiamenti per l'inau- g u r a z i o n e d e l l a c h i e s a , c o s ì com'è oggi: un percorso lungo e difficile con tante interruzioni e a l t r e t t a n t i r i l a n c i . N e l 1 9 0 8 viene acquistato il terreno in Washington Square, nel 1913 i n i z i a n o i l a v o r i d e l l a "Cattedrale italiana dell'Ovest", che occupa per il 70 per cento italiani, costruttore e progettisti compresi. La necessità di sem- pre nuove risorse, la preoccupa- zione per i debiti contratti, mette in moto attività di tutti i tipi, bazar, raffles, dinners, festival, dances, picnic, con vere e pro- prie competizioni a chi offre di più; per mobilitare serve far leva sui sentimenti, ed ecco l'appello alla cultura e al gusto italiani, perché la chiesa non dove sfigu- rare con quelle in Italia; servono reti di relazioni; un legame forte c o n l e a u t o r i t à r e l i g i o s e , u n grande aiuto verrà da Riondan, grande organizzatore e motivato- re; bisogna che il mondo dell'as- sociazionismo si attivi… L'emergenza della "spagnola" del 1918 e 1919 tiene oliato que- sto ingranaggio di partecipazio- ne, incoraggiato dalla stampa in l i n g u a i t a l i a n a . I n s o m m a l a comunità italiana entra e si fa accettare dalla città. Alla gestio- ne delle emergenze si affianca il lavoro costante per togliere i giovani dalla strada, aiutarli a studiare, a trovare una colloca- zione, spazi per la ricreazione e lo sport, con i club, all'inizio maschili, aperti alle ragazze solo negli anni '40, poi le scuole di c u c i t o , l e c o n f r a t e r n i t e , l e società di mutuo soccorso… Insomma il ruolo sociale dei salesiani è fuori discussione, si favorisce l'unità, si evita la per- dita delle radici, accompagnando la comunità italiana verso l'ine- vitabile processo di americaniz- zazione; negli anni '30 il più del lavoro è fatto e non a caso San Francisco esprimerà il primo sindaco italiano, l'amato Angelo Rossi. Gli italoamericani sono ormai presenti in tutta la città e la chie- sa non è più riferimento solo per loro, ma i salesiani continueran- no a lavorare. Insieme a padre Al Mengon, di origine trentine, che fa parte della comunità della chiesa guardiamo la ramificazio- ne dei punti di ritrovo, sono dav- vero tanti, scuole, club, campi sportivi, oltre naturalmente ai luoghi di culto, in tutta la baia, in tutta la California e oltre, cen- t r i d i i n i z i a t i v e a n c h e p e r i l Bicentenario, che si chiude il 16 agosto, giorno della sua nascita. Ognuno ovviamente ha la pro- pria autonomia, ma la bella chie- sa di SS. Pietro e Paolo, con le sue guglie bianche svettanti, che diventano presto familiari e aiu- tano ad orientarsi nella baia, non può non essere un punto di rife- rimento. Ellis Island, detta l'isola delle lacrime perché assomigliava più a d u n a p r i g i o n e c h e a d u n a prima accoglienza. Un'emigrazione meno "dura", anche se i problemi non manca- no, e dove, questa la vera diffe- renza con New York, c'è ancora una società da fare. I salesiani si "paesani" nella società america- na, trasformandolo in una comu- nità è sulla strada giusta. Il piccolo drappello trova un i n s i e m e d i c o n n a z i o n a l i c h e aveva incominciato ad arrivare prima dell'Unità d'Italia, inizial- mente soprattutto settentrionali, molti inseguendo il sogno della EMMA RATTI La chiesa italiana di San Pietro e Paolo a San Francisco è stata benedetta nel 1924 Don Francesco Motto è autore di "Vita e azione della parrocchia nazionale salesiana dei Ss. Pietro e Paolo a San Francisco" Giovani cestisti del Boys' Club dei Salesiani a San Francisco. La fotografia è datata 1923