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GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2015 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Quel 'Fuoco della memoria' che costringe a scrivere I n occasione del reading cultu- r a l e d a l t i t o l o " M i g r a n t i : andate e ritorni", patrocinato d a l M u s e o d e l l e G e n t i d ' A b r u z z o e d a l C o m u n e d i Pescara, c'è stata la presentazio- ne delle opere autobiografiche della scrittrice Anna Cafarelli, t o r n a t a n e l l u g l i o s c o r s o i n Abruzzo dall'Argentina, dopo 60 anni. Una significativa e toccante testimonianza del cammino dif- ELISABETTA MANCINELLI alcuno dello stupro subito, ma immediatamente pensa che ne avrebbe cominciato a scrivere. E questo diventa il suo progetto di vita. In Argentina si sposa e mette al mondo tre figli. Nonostante tutto, continua a combattere e a s c o m m e t t e r e s u l l a v i t a e d a viverla pienamente. Anna è una donna che ama la casa, lavora in giardino, in cucina, cuce. È una madre esemplare che si occupa dei figli con amore ed è sempre presente in ogni momen- to, in ogni loro necessità. La sua famiglia diviene il tesoro più competenze linguistiche e cultu- rali, Anna decide di raccontare la sua storia. E lo fa con tutta la durezza e la disperazione della realtà vissuta, che tuttavia non le hanno fatto perdere la serenità interiore, l'amore e la meraviglia per la vita che, nonostante tutto, sente dentro di sé e, per quanto le è possibile, cerca di trasmette- re anche agli altri. Il suo primo libro "Fuoco nella memoria" esce nel 2001. In esso l'autrice racconta tutti gli eventi drammatici vissuti duran- te il secondo conflitto mondiale, ma anche i colori, gli odori e sapori della sua infanzia. L'opera descrive con linguag- gio semplice, scorrevole e con una straordinaria nitidezza di espressione, la storia delle tante famiglie che insieme divisero lo spazio e il tempo del drammati- co momento storico che Popoli visse nel 1945. Durante la pre- sentazione dell'opera a Cordoba, in Argentina, in vari contesti culturali, i lettori l'abbracciava- no e si complimentavano con lei. Tanto grande è stato l'interesse per questo libro che veniva invi- tata a convegni e tavole rotonde per scrittori e poeti e nel 2005, a C h i l e c i t o n e l l a p r o v i n c i a d i Rioja, ha ricevuto un prestigioso Premio: "Messaggera della pace materni, della zia e di suo fratel- lo di 12 anni. Lei stessa perse l'udito ad un orecchio. Alla fine della guerra cominciò a frequen- tare regolarmente, fino alla clas- se terza, la scuola elementare, ma poi la dovette lasciare per aiutare la mamma nel sostenta- mento della famiglia. Per questo si dovette prestare a vari servigi, tra cui lavare i panni nel fiume e aspettare che si asciugassero, per r i c o n s e g n a r l i a i p r o p r i e t a r i , s p e s s o i n c a m b i o s o l o d i u n tozzo di pane. Come pure lavare i piedi e aiutare nelle faccende domestiche un'anziana maestra. ed Esempio di sopravvivenza e di vita". Nel 2007 l'autrice pubblica il suo secondo libro "Segreti del- l'anima", che è la continuazione del "Fuoco alla memoria", in cui rivela il terribile segreto mai r i m o s s o , l a s u a v i o l a z i o n e , descrivendo le forti immagini rimaste scolpite nella sua anima. Nell'opera l'autrice racconta a n c h e a l t r i a n e d d o t i e s t o r i e dell'infanzia nel suo bel paese n a t i o , P o p o l i , c i r c o n d a t o d a m o n t a g n e e p r a t i f i o r i t i c o n papaveri rossi, e fiori bianchi e gialli, con fiumi e ruscelli di c o l o r e v e r d e s m e r a l d o c h e lasciavano vedere il fondo in tra- sparenza. Il libro si chiude con dieci componimenti poetici che esprimono la sua grande sensibi- lità e ricchezza interiore. Il suo terzo libro "Una canzo- ne per Lucia" esce ad aprile del 2015 ed è un omaggio che Anna fa alla sua mamma: una donna dal volto sorridente e tenero, che nasconde nel suo cuore la coltre pesante del suo passato contras- segnato dalla violenza delle due guerre e dalle atroci sofferenze patite. Questa sua ultima opera, dice Anna, "è un grido di pace, un no alla guerra e al dolore, con l'auspicio che il mondo vada verso l'Amore". ficile del migrante è stata data dalla scrittrice Anna Cafarelli e dai suoi emozionanti ricordi, rac- contati nei suoi libri. Per rendere omaggio a questa eccezionale figura femminile, che ha vissuto sofferenze ed esperienze al limi- te della sopportazione umana, chi scrive, con le dirette testimo- nianze di Anna Cafarelli raccolte in un lungo colloquio, ha com- piuto questa ricostruzione storio- grafica della tribolata esistenza della scrittrice italo-argentina. A n n a M a r t a G a b r i e l l a Cafarelli nasce il 19 agosto 1939 a Popoli (Pescara), dove vive fino al 1954 quando, all'età di 15 anni, emigra con la sua fami- glia - la madre e tre sorelle - in Argentina, dove il padre si era già stabilito cinque anni prima p e r r a g i o n i d i l a v o r o . Attualmente Anna Cafarelli vive a Cordoba con figli, nipoti e pro- nipoti. Risiede in questa città dal g i o r n o d e l s u o m a t r i m o n i o , avvenuto quattro anni dopo l'ar- rivo in Argentina. Nel luglio scorso, dopo 60 anni, è tornata in Abruzzo per ritrovare i parenti e per presentare i libri che narrano le tormentate vicende della sua famiglia. La sua infanzia e la prima giovinezza sono contrassegnate da una serie di eventi dolorosi: la g u e r r a , l a p a u r a , l a f a m e , l a disperazione. Durante il bombar- damento di Popoli, nel marzo 1945, quando aveva cinque anni, insieme alla sua famiglia Anna fu colpita da una grossa bomba che causò la morte dei nonni Durante uno di questi servigi, all'età di nove anni, subisce una violenza e questa dolorosa espe- rienza ferisce profondamente non solo il suo corpo, ma rimane scolpita nella sua anima. Sotto minaccia non fa menzione ad grande, ma trova sempre spazio da dedicare alla sua cultura per- sonale. Compie i suoi studi fino al livello universitario, dopo la nascita dei figli, seguendo sem- pre la sua primaria vocazione: la scrittura e la poesia. Acquisite le La giornalista e scrittrice Maria Barresi La scrittrice di origini abruzzesi Anna Marta Gabriella Cafarelli Non dire niente: dal buio dell'indifferenza al coraggio della parola P rotagonista di "Non dire niente", romanzo d'esor- dio della giornalista Maria B a r r e s i , a m b i e n t a t o i n u n a Calabria insieme magica e reale, cruda e poetica, è una ragazza che, vittima di un padre perver- so, trova la forza di reagire alla violenza e riconquistare la pro- pria dignità. Intorno a Nicla ruota tutta una serie di personaggi, coinvolti per una ragione o per l'altra nella vicenda. Tra di essi svolge un ruolo fondamentale Clara, alter ego dell'autrice, che nel deside- rio di andare oltre la superficie dei fatti si dedica ad un'indagine tutta personale, riuscendo a tra- scinare anche Piero, il magistra- to inquirente. Così, quello che era un caso giudiziario si trasforma in un'in- chiesta giornalistica sui generis, e il "non dire niente" diventa l'emblema di un mondo domina- to dalla paura e dall'omertà. Per la prima volta, però, nel buio dell'indifferenza o della rasse- gnazione sembra aprirsi uno spi- raglio. La ribellione di Nicla non è più isolata. Altre donne umilia- te hanno deciso di parlare met- tendo a nudo quella mentalità e quel costume che seguitano a rendere possibili, e impuniti, c e r t i m i s f a t t i c o n s u m a t i n e l silenzio. Pur fedele ai fatti ed ai perso- naggi, il romanzo non è privo di suspense e di mistero e spesso si accende di un intenso lirismo, a cui fa da pendant il favoloso paesaggio calabrese. Non dire niente è un esempio di come il giornalismo, se praticato con onestà, passione e intelligenza, possa trasformarsi in letteratura, ed anzi rappresentare una via per rinnovare la narrativa, come Thomas Wolfe ha indicato con i suoi romanzi.