L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-17-2015

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GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2015 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Dalle nature morte di Morandi ai totem di Ontani L a Casa-Studio "Giorgio Morandi" e i Fienili del C a m p i a r o p r o s e g u o n o l'attività di valorizzazione del territorio e di promozione del- l'arte contemporanea con la mostra "Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi. CasaMondo", p r o m o s s a d a l C o m u n e d i Grizzana Morandi e dall'Unione d e i C o m u n i d e l l ' A p p e n n i n o bolognese. D o p o I l P a e s a g g i o Necessario (2012, con opere di 1 2 a r t i s t i t r a c u i B o t t a r e l l i , B e n u z z i , P u l i n i , M a n t o , Baldassari, Pompili), Un'Etica per la Natura (2013, con opere di Monteleone, Zagni, Laraia, Andersen, Frani), dopo le cele- brazioni per il cinquantesimo attraversamento dello spazio e del tempo, nonché al riconosci- mento e alla religiosa conserva- zione di un sublime raggiungi- mento dell'opera di Morandi, o s s i a l ' o s m o s i t r a s o g n o e realtà. Create appositamente per le stanze Morandi, le nature extra- morte antropomorfe (nei nomi delle opere di Ontani l'evoca- zione di Carroll, Joyce, Savinio, P a l a z z e s c h i … ) s i i n n e s t a n o nella trama delle cose, dei colo- ri, della luce; nel percorso senti- mentale delle stanze, della vita, di Giorgio, Anna, Dina, Maria Teresa Morandi. Un "incontro", tra Ontani e Morandi, che procede sulla stra- da di ovvie diversità e di alcune presentati molteplici volte da Morandi). Mentre nel maggiore di questi edifici rurali Ontani esporrà alcune mitiche erme e altre ceramiche create per l'oc- casione, nel 2° Fienile andrà c o n t i n u a m e n t e u n v i d e o s u Ontani di Massimiliano Galliani girato in Romamor, il villino in cui l'artista vive una parte del suo tempo, con la sorella Tullia, f a t t o c o s t r u i r e a s s i e m e a l l a Rocchetta dal conte Mattei per ospitare celebri pazienti, che si sottoponevano all'elettroomeo- patia, terapia adoperata ancor oggi dalla medicina indiana. Una casa d'artista fiabesca, Romamor, che dai mobili, ai lampadari di Murano, alle cera- miche sui muri, alle vetrate, G i o r g i o M o r a n d i , i n c u i g l i oggetti della famiglia convivo- no con le nature extramorte di O n t a n i , a l l a c a s a d i O n t a n i Romamor, che, nata nel solco della cultura della Rocchetta Mattei, afferma oggi l'apparte- n e n z a a d u n f r a m m e n t o d i genius loci ridivenuto sogno, immaginario, arte della meravi- glia. " L u i g i O n t a n i - s c r i v e Eleonora Frattarolo che ha cura- to la direzione artistica dell'- sposizione che si conclude a fine settembre - è un leone dalla c r i n i e r a d o r a t a , d e f i n i z i o n e buddhista per colui che non ha niente di serbato e niente di sprecato. Arriva nella Casa di Giorgio Morandi, in cui prese vita una pittura, come Ontani stesso dice, sublime, con nature e x t r a m o r t e a n t r o p o m o r f e i n ceramica, cioè oggetti e nature morte che furono rappresentati da Morandi e che ora ridivengo- no tridimensionali e, con una messe di molteplici varianti e invenzioni esornative-significa- tive, permeati dal naso, dalla bocca dagli occhi di Ontani, che presiede al loro attraversamento dello spazio e del tempo. Il volto di Ontani, inespressi- vo imperturbabile metafisico, attraversa la soglia del mondo dei fenomeni e delle cose. Qui, affiora nella superficie plastica degli oggetti di Morandi e vi immette il sigillo della propria memoria. Così facendo, li ride- finisce come luoghi, le cui sedi- mentazioni attivano l'atto del rammentare, del ricordare, del r i m e m b r a r e ( c o n l a m e n t e , c u o r e , m e m b r a ) , p e r c h è u n luogo oltre che spazio è sempre anche un tempo, che segna e plasma culturalmente lo sguar- do degli uomini, intridendolo di riferimenti ottici, emotivi, fisici. Gli oggetti disseminati in questa mostra, tratti da alcune rappre- sentazioni morandiane, sono tracciati, diretti dallo sguardo u n i t a r i o d e l c o l l e z i o n i s t a e dell'innamorato dell'arte, che li percorre come spazi, identifi- candoli come una cronologia di scorrimento del mondo e della propria esperienza interiore. I l u o g h i d e l l ' a r t e s u b l i m e d i Morandi diventano così i luoghi circostanziati dell'io di Ontani e del suo nutrimento, e struttura- no una simbolica dell'inconscio credibile, mossa e articolata, e a dispetto della materia che li manifesta hanno una leggerezza di fondo che li muove nell'aria delle idee prime, dove si agitano come carte da giuoco in turbinio incessante. Il viso, il conio del viso di Ontani, dallo sguardo atempora- le, fisso e inespressivo come sempre e come in tutte le sue opere precedenti, diventa fulcro d e l l e v i s i o n i e c o n t r a s s e g n o delle immagini che le animano, le quali sono tutte intorno a lui, fuoriescono da lui, eppure non sono in lui fisicamente impres- se, non incise in solchi, centrate in rughe, stirate in tensioni. Il volto che le ha viste, amate, ora le cataloga, denunciando solo una consapevolezza operativa, ma non aggiunge nient'altro di sé e si esprime in questa ine- spressività, che diventa la firma di un'esperienza oggettiva di vissuto, un pezzo individuale di mondo umano tra le cose collet- tive del mondo umano. Ontani ci sembra dire: "Ho visto queste c o s e , v e l e r e n d o c o s ì c o m e sono rimaste impresse, senza costrizioni concettuali ed emoti- ve. Esse si rappresentano attra- verso un codice estetico che mi appartiene e che vi è apparente- mente estraneo, sono un'espe- rienza percettiva Zen". Ontani dispone la sua topo- grafia per il piacere dell'occhio, offrendo panorami come sedati- vi, ma in realtà, dietro la cultura razionale dell'Occidente, rap- presentata dal suo sguardo, c'è il possente residuo di miti irra- zionali di morte, sacrificio, fer- tilità, che sopravvivono allegge- riti dal gioco e da sottrazioni ironiche e simboliche. Il fatto che nelle composizio- ni tridimensionali di Ontani vi sia la sua testa, il suo volto, a n c o r c h é p r i v o d i s g u a r d o , impone un rapporto di osserva- zione soggetto-oggetto, natura- cultura tra la rappresentazione di lui e quella delle cose che gli stanno intorno. Il suo ritratto, i m p r e s s o i n o g n i c o s a , è u n s i g i l l o d i c a t a l o g a z i o n e d e l conosciuto e del visto. È uno strumento geografico, cronolo- gico, museografico, che segna la d i s t a n z a d a l m o n d o e i l s u o esservi dentro. Ontani sa che l'immagine del suo volto non è lui, ma sa anche che il suo simu- lacro è ugualmente lui, buddhi- sticamente lui. Una massima zen dice: "Se vuoi vedere guarda subito, se inizi a pensare il cuore della questione ti è già sfuggito". Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi nella sua casa nell'appennino bolognese (Ph. Luciano Leonotti) a n n i v e r s a r i o d e l l a m o r t e d i Morandi (2014), scandite da diverse manifestazioni, tra cui l a m o s t r a G a l l i a n i i n c o n t r a Morandi (con opere di Omar Galliani) e la pubblicazione del primo libro fotografico della Casa-Studio (Casa Morandi, di Luciano Leonotti), Luigi Ontani irrompe in ogni camera della C a s a - S t u d i o c o n u n a m a g i a c e r a m i c a , n a t u r e e x t r a m o r t e antropomorfe, che paradossal- mente restituiscono la tridimen- sionalità agli oggetti delle natu- re morte di Morandi, le quali vengono dirottate su significati differenti dalla continua mate- rializzazione del volto totemico di Ontani, che presiede al loro analogie, negli sguardi dei due artisti, ad esempio, che indivi- duano in un territorio o in una sua parte assai significativa, il nucleo di un genius loci unico e i r r i p e t i b i l e ( p e r M o r a n d i i l m o n d o r u r a l e e s c a b r o d i Grizzana con la sua luce e colo- ri, i suoi coltivi, i suoi edifici in sasso; per Ontani la Rocchetta Mattei, rilucente di ceramiche e simbologie, bizzarra e affasci- nante architettura esotica, eclet- tica, esoterica). O l t r e l a C a s a , a o s p i t a r e opere di Ontani, e su Ontani, s a r a n n o a n c h e i F i e n i l i d e l Campiaro, che con essa forma- no un insieme espositivo di raro interesse (i Fienili furono rap- insieme allo studio, e al vasto giardino che li contiene, dipana sotto forma di serissimo gioco uno statuto zen meraviglioso e singolarissimo, mentre prendo- no vita "coincidenze" mirabili, a partire dal nome del villino s t e s s o , d a v v e r o i d o n e o all'Artista che tra un viaggio e l'altro, tra l'India e Bali, ha eletto Roma a propria dimora e città ideale (qui Ontani abita e ha studio in quello che fu lo stu- dio di Antonio Canova). Dunque nella mostra Luigi O n t a n i i n c o n t r a G i o r g i o Morandi, CasaMondo, affiora il senso di legami, e significati, variegati e complessi, che si diramano dalla Casa Studio di

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