L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2015 www.italoamericano.org 50 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT D urante l'estate la Fiorentina aveva impres- sionato disputando un pre- campionato di intensità e qualità, impreziosito dal trionfo in ami- chevole contro il Barcellona. La vittoria all'esordio con il quotatis- simo Milan, aveva in parte sor- preso, anche se in molti l'avevano attribuita con leggerezza a una superiore condizione fisica dei toscani. In realtà, nelle ultime settima- ne precampionato, Sousa aveva radicalmente, e intelligentemente, cambiato il modo di giocare. Da un 4-3-3, che ricalcava per molti aspetti gli schemi di Montella, l'allenatore portoghese ha impo- stato una difesa a 3 con due rifini- tori a supporto di un'unica punta. È stata la svolta: se si esclude il passaggio a vuoto contro il Torino, la Fiorentina ha sempre vinto dimostrando solidità ed enorme organizzazione. Ciliegina sulla torta, nell'ultimo turno, la roboante vittoria 4-1 a Milano, contro la capolista Inter. QUALITÀ E SOLIDITÀ- Rispetto al gioco di Montella, improntato su un gran possesso palla, ma poco solido in difesa e spesso non concreto, Sousa ha costruito una squadra maggior- mente accorta che, pur non rinun- ciando alla tecnica individuale, fa dell'ordinata copertura del campo la propria prerogativa. Le princi- pali intuizioni dell'allenatore, oltre alla difesa a tre (in cui lo scarso dinamismo di Rodriguez passa quasi inosservato), riguar- dano la composizione dell'attac- co, vera valvola di sfogo per il gioco viola: Borja Valero è di nuovo a ridosso delle punte e, sgravato da compiti di recupero, è tornato a disegnare calcio; Ilicic è stato liberato da ogni pressione: gioca con regolarità e i suoi pas- saggi a vuoto vengono tollerati, alla luce della grande qualità che riesce a sprigionare, quando si accende. Sulle fasce la tecnica di Alonso (che ha ormai scalzato Pasqual), fa il paio con la corsa e l'esperienza di Błaszczykowski, un esterno che sa meravigliosa- mente giocare entrambe le fasi e che - seppure con minor tecnica - potrebbe riproporre la duttilità tat- tica offerta, nel recente passato, da Cuadrado. KALINIC: CHE ACQUI- STO! - Il vero 'colpo' della Fiorentina, però, è stato fatto nel ruolo di prima punta. Se la cresci- approfittando di ogni errore. È un giocatore tatticamente ecceziona- le che si muove con un'intelligen- za sopra la media. Manna dal cielo per un maniaco della strate- gia e degli schemi come Sousa. Non è un caso che l'ex Dnipro sia diventato titolare e stia trascinan- il torneo, manca ancora qualità. L'avvio di campionato, fatto di sole vittorie, è stato certamen- te importantissimo per dare fidu- cia a un ambiente sempre bizzo- so. Senza contare che l'equilibrio che contraddistingue l'odierna S e r i e A c o n s e n t e a l l ' I n t e r d i sognare. Ma non si può ancora parlare di squadra 'ammazza-campiona- to'. Soprattutto se, come è succes- so contro la Fiorentina, Mancini ci mette del suo per minare le certezze (prettamente difensive) della squadra: l'inopinato pas- saggio dalla difesa a 4 a quella a 3 è stato pagato a carissimo prez- zo e, credibilmente, questo espe- rimento non avrà futuro. L'Inter ha certamente qualco- sa da dire in questo torneo, ma i grandi entusiasmi scaturiti dal- l'ottimo avvio dovranno proba- bilmente essere ridimensionati. E questo per il bene dell'Inter: una s q u a d r a f o r t e m a c o n t r o p p o poca qualità per essere conside- rata dominante. STEFANO CARNEVALI ta e l'atletismo di Babacar non si possono discutere e se Giuseppe Rossi potrà tornare utile, una volta recuperata la condizione, il vero colpo è rappresentato da Nikola Kalinic. Il croato è una punta spietata, capace di mettere in apprensione qualsiasi difesa, Obiettivo Serie A. Fiorentina, una squadra costruita per stupire Paulo Sousa, ex centrocampista portoghese, e attuale tecnico della Fiorentina Il tecnico dell'Inter Roberto Mancini Si può credere nell'Inter di Mancini? R oberto Mancini ha stra- volto l'Inter, creando una squadra a propria imma- gine e somiglianza, fatta di gio- do la Fiorentina a risultati di assoluto rilievo. Come lo è poter disporre di una panchina lunga. Nel trionfo di Milano, Sousa aveva in pan- china giocatori del calibro di Babacar, Rossi, Bernardeschi, Fernandez e Mario Suarez. STEFANO CARNEVALI rischio; ha giocatori che ancora devono giustificare il loro costo- so acquisto: Kondogbia (fin qui s u f f i c i e n t e , m a n u l l a p i ù ) e soprattutto Perisic (al limite del disastro). Ma la questione più rilevante è che l'Inter non gioca bene. Ha avuto un calendario più che morbido (l'unico match di prima fascia è stato contro il Milan, ma i problemi dei rosso- neri sono ancora molti e il derby è sempre una partita particolare), ma ha vinto sempre e solo di misura. A riprova di questi limiti offensivi, il fatto che Icardi, c a p o c a n n o n i e r e d e l l o s c o r s o campionato assieme a Toni, stia davvero facendo fatica a trovare la via della rete attraverso il gioco di squadra. Certo, i passi in avanti rispet- to ai disastri dello scorso anno si sono visti eccome. Soprattutto in termini di carattere: da questo punto di vista, non si possono muovere critiche al mercato e alle scelte di Mancini. Ma a que- sta squadra, per poter dominare catori di personalità, esperti e possenti. L'ex allenatore del City ha rivoluzionato la difesa c o n g l i a r r i v i d i M i r a n d a , Murillo, Montoya e Telles. È poi toccato al centrocampo, rimpol- pato da Felipe Melo, Kondogbia e Perisic. Ciliegina sulla torta, in attacco, l'acquisto di Jovetic. A f a r n e l e s p e s e , n o m i importanti: tra gli altri, Shaqiri, Kovacic ed Hernanes ceduti, N a g a t o m o , D ' A m b r o s i o e Ranocchia ai margini del pro- getto (così come Santon). Non pochi, tra gli osservatori più affezionati, hanno storto il naso di fronte a uno stravolgi- mento così pesante, ma l'avvio di campionato, contraddistinto da 5 vittorie su 5 partite, aveva messo a tacere un po' tutti. Poi è arrivato il pesantissimo ko inter- no contro la Fiorentina (1-4), segnato dagli errori tattici di M a n c i n i , d a g l i i n f o r t u n i d i Handanovic, dalla poca qualità del gioco interista. Qual è, allora, la verità? È probabile che le cinque vit- torie consecutive abbiano susci- tato qualche entusiasmo di trop- po: intendiamoci, quest'Inter è 'grossa', potente, cinica e soli- da. Ma ha sicuramente proble- mi: la sua difesa è in gran parte n u o v a e q u e s t o è s e m p r e u n

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