L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-15-2015

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GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2015 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI Da Rosai a Burri. Percorsi inediti tra le collezioni del Novecento dell'arte occidentale. La selezio- ne – con nomi che vanno da Depero a Munari, da Kandinskij a Picasso, da Duchamp a Dalì, da F ontana a Warhol - dà la misura della qualità e vastità di u n a c o l l e z i o n e s o l i t a m e n t e accessibile solo agli studiosi, e di quello che fu il livello di c r e a t i v i t à r a g g i u n t o n e l Novecento dalla cooperazione tra scrittori e illustratori sotto l'egida di illuminati editori. Il percorso presenta una scel- t a d i p e z z i s t o r i c i t e s t i m o n i dell'attività dell'Istituto d'Arte di Porta Romana tra anni Venti e Trenta, il momento in cui ha costruito la propria fama. Ogni classe di insegnamento ha con- servato la propria collezione di eccellenze: sculture realizzate nei materiali più diversi, cerami- che, tessuti, oggetti d'oreficeria, disegni, stampe, mobili, fotogra- fie, pitture e vetrate costituisco- n o u n r i c c o p a t r i m o n i o c h e viene evocato con alcuni esem- plari tra i più celebri, almeno per gli anni qui presi in conside- razione, delle classi di scultura, oreficeria e tessile. C o m e p e r l ' A c c a d e m i a d i Belle Arti, l'esposizione è stata occasione per porre mano al restauro di alcuni gessi storici, tra cui il gruppo delle "Giraffe", e s e m p i o d e l r a f f i n a t o g u s t o europeo improntato alla lezione d i L i b e r o A n d r e o t t i c h e dell'Istituto fu direttore dagli anni Venti. Nella seconda parte la mostra si compone di un'ampia sezione dedicata al collezionismo priva- to, filtro e integrazione alle rac- c o l t e m u s e a l i . S e b b e n e o g g i donazioni di intere collezioni private, aperture di nuove sedi museali e incalzanti appunta- menti espositivi rendano l'arte del XX secolo molto più visibi- l e , a l c u n e m u r a d o m e s t i c h e custodiscono un patrimonio pre- zioso, spesso inedito e insospet- tato per una città come Firenze, che può andare conveniente- mente a integrare quello esposto nei musei. La disponibile generosità dei collezionisti interpellati ha con- sentito di creare un piccolo ma significativo percorso impostato secondo un andamento cronolo- gico, nel quale si rispecchia quella compresenza di artisti ita- liani di fama internazionale con altri toscani di apertura e rino- m a n z a n a z i o n a l e c o n o p e r e s i g n i f i c a t i v e d i p r i m o Novecento (Balla, De Chirico, Soffici) e incursioni nella creati- v i t à d e l l a s e c o n d a m e t à d e l secolo con Manzoni, Pascali, Fontana e Castellani. Léonce Rosenberg, incentrato s u l t e m a d e l c i r c o e d e l l e maschere italiane caro al pittore in questi anni. E poi anche natu- re morte (un singolare De Pisis) e paesaggi (un raro Morandi) offrono dimostrazione di una coerenza di scelte collezionisti- che, da cui esula inaspettata- m e n t e u n ' o p e r a g i o v a n i l e d i Burri, una tela realizzata con frammenti di stoffe. Dall'Archivio Bonsanti del Gabinetto Vieusseux sono espo- ste opere provenienti da quattro fondi, selezionate secondo un filo tematico che ha nel ritratto l'evocazione di personalità del mondo dell'arte e della cultura. Decenni di frequentazioni di artisti, musicisti e letterati si intuiscono dai piccoli ritratti delineati da Leonetta Pieraccini, m o g l i e d e l c r i t i c o E m i l i o Cecchi, mentre intensi e pre- gnanti sono i gessi con i quali Quinto Martini plasma i volti e le attitudini di maestri e amici; se i ritratti di Adriana Pincherle costituiscono al Vieusseux quasi una galleria di uomini illustri, l'incessante indagine di Pier P a o l o P a s o l i n i s u l s u o v o lt o sono esempio di una modalità di espressione seriale che si esten- NICOLETTA CURRADI F ino al 10 gennaio Villa Bardini a Firenze ospiterà la mostra "Toscana '900. Da Rosai a Burri. Percorsi ine- diti tra le collezioni fiorentine" a c u r a d i L u c i a M a n n i n i e Chiara Toti. L'esposizione intende ripor- tare l'attenzione su alcune delle realtà cittadine che accolgono e tutelano collezioni del '900 nor- malmente non esposte e accessi- bili al pubblico. Biblioteche, archivi, istituzioni destinate alla formazione, allo studio e alla ricerca, oppure collezioni di ori- gine bancaria o raccolte private: a loro si deve la conservazione in luoghi significativi della vita sociale e culturale della città di un patrimonio ricco ma "silen- zioso" al quale è dedicata la mostra di Villa Bardini. Si tratta di un progetto corale che ha visto numerose partecipazioni sia di enti pubblici sia di cittadi- ni privati. Il percorso si suddivi- de in due parti. Nella prima sono contempla- te le raccolte di cinque impor- tanti istituzioni fiorentine pre- senti con opere di differenti tipologie, provenienti da altret- tanti differenziate vicende colle- zionistiche. Le sale più vaste accolgono la raccolta di origine bancaria del Monte dei Paschi di Siena, che ospita nelle sedi, soprattutto tra Firenze e Siena, fondi oro e dipinti dei maggiori rappresentanti dell'arte senese d a l X I V a l X I X s e c o l o , m a anche un vasto nucleo di dipinti novecenteschi, arricchitosi in seguito all'incorporazione della collezione di Banca Toscana. Se di Felice Carena è la cele- bre grande tela che raffigura una lezione accademica di nudo, nella quale sono forse ritratti gli s t e s s i c o l l e g h i d e l p i t t o r e all'Accademia di Belle Arti di Firenze, di Rosai sono opere fondamentali come I giocatori di Toppa, esempio di quella cri- tica alle convenzioni borghesi che si esprimeva attraverso lo scelta del popolo come soggetto principale della propria pittura e di uno stile scarno e antiaccade- mico a sottolinearne il carattere allo stesso tempo toscanissimo e universale. Di quel candidissi- mo pittore delle essenze che fu Donghi, le Donne per le scale, esempio di quel "realismo magi- co" che caratterizza molta pittu- ra italiana tra le due guerre, mentre di Severini uno dei pannelli dipinti nel 1928 per l'a- bitazione parigina del mercante de anche all'effigie del suo mae- s t r o , R o b e r t o L o n g h i . S o n o testimonianze preziose del teno- re di una stagione come scrive Antonio Paolucci: "A scorrere i fulminei ritrattini di Leonetta Cecchi Pieraccini a inchiostro s u c a r t a d e i g r a n d i d e l N o v e c e n t o ( M a l i p i e r o e Ungaretti, Montale ed Eliot, Pirandello e Nino Rota), sostan- do di fronte all'imprevisto e imprevedibile ritratto caricatura- le che Roberto Longhi fece del suo antagonista Emilio Cecchi, o a i g e s s i d i Q u i n t o M a r t i n i dedicati ad Ardengo Soffici e a Luigi Dallapiccola, ci si rende conto di quale straordinaria sta- gione, popolata di avventurosi talenti, è stato il Novecento arti- stico a Firenze". A questo clima stimolante si deve anche la formazione della v a s t a c o l l e z i o n e d i d i s e g n i dell'Accademia, creatasi negli anni Trenta grazie alla "chiama- ta agli artisti" da parte di Felice Carena e qui rappresentata da u n a s e l e z i o n e i n c e n t r a t a s u l tema della figura e del nudo, con fogli di Casorati, Morandi, Sironi, Marini. La mostra di Villa Bardini si p r e s e n t a c o m e u n ' o c c a s i o n e Antonio Donghi, Donne per le scale, 1929. Collezione Banca Monte dei Paschi di Siena in mostra a Firenze importante di rilancio di questa raccolta, da un lato attraverso il restauro dei disegni presenti in mo s tr a, d all' altr o attr av er s o l'impegno dell'Accademia di Belle Arti per un nuovo aggior- namento della collezione che ha visto recentemente giungere un i n t e n s o f o g l i o d i L o r e n z e Bonechi, donato nel 2015 da Stefania Papi in ricordo del m a r i t o g i à a l l i e v o d e l l ' Accademia, e un progetto di Gianfranco Baruchello in via di acquisizione. Di tutt'altra origine e prove- nienza la vasta collezione di edizioni d'arte e libri d'artista d e l l a B i b l i o t e c a N a z i o n a l e Centrale di Firenze: formatasi grazie alla passione collezioni- s t i c a d i u n p r i v a t o , L o r i a n o Bertini, in ragione della sua importanza e ampiezza è stata acquistata in blocco nell'anno 2000 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e affidato alla biblioteca. G i à a l l o r a d e f i n i t o d a Paolucci come il "fondo nume- ricamente più cospicuo e stori- camente più importante di libri d'autore del Novecento oggi proprietà dello Stato italiano", esso attraversa tutta la storia

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