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GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2015 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI Cherubino Gambardella. Di par- ticolare rilievo risulta l'approccio architettonico di Gambardella alla questione affrontata, che non s i l i m i t a a d i m m a g i n a r e u n a soluzione decontestualizzata ma, grazie a 24 disegni realizzati con la ormai rara tecnica del collage e al confronto scaturito durante il w o r k s h o p , r e s t i t u i s c e l a s u a visione agli occhi dello spettato- re quale soluzione partecipata e adattabile ad ogni contesto urba- no. "In questa mostra/workshop non ci occupiamo di case finali ma di estetica, potenza plastica e forza dell'emergenza che può trasformarsi in qualcosa che non s i b u t t i v i a m a c h e s i p o s s a migliorare rendere stabile senza configurare un lager o una favela in una grande metropoli euro- pea". Gambardella spiega che il villaggio di plastica cerca di rispondere a una domanda che i territori occidentali si troveranno sempre più spesso davanti al loro destino. E se citando Valerio Magrelli, "dobbiamo trasformare lo straniero in un ospite", l'ar- chitettura tessile può essere la "sontuosa risposta al tema della temporaneità, ma può anche soli- dificarsi senza divenire baracca. Si muove, si inserisce, modifica lo spazio della città con una velocità fatta di piccoli plotoni di tende nomadiche e ricettive: il Plastic village è forse l'unica via di uscita realmente possibile per iniziare un futuro di integrazio- ne, di architettura democratica". A Napoli la sfida dell'architettura sociale: villaggi di plastica per migranti L'architetto Cherubino Gambardella cura il progetto Plastic Village, il limite imperfetto tra architettura e design mostra che serva da spunto per coinvolgere e far riflettere tutti i partecipanti. Verranno esposte sul tavolo di lavoro, presentato così come gli studenti lo lasce- ranno dopo il workshop, tutte le loro idee sul tema. Ad esse si aggiunge il prototipo vero e pro- prio di una unità abitativa in legno e plastica realizzata da P lastic Village - Il limite imperfetto tra architettura e design. A Napoli una s o l u z i o n e a b i t a t i v a d i p r i m a ospitalità in plastica si presenta in un workshop e in una mostra. Da anni la Fondazione Plart, sede di una delle collezioni tra le più importanti al mondo per la sua organicità in materia di poli- meri, è un punto di riferimento in materia di conservazione, tutela e restauro delle plastica. Tale ricerca si allarga all'am- biente accademico, attraverso collaborazioni con Università e Istituti di Ricerca di rilievo inter- nazionale. Proprio partendo da questi presupposti, con il coordi- namento e curatela dell'architet- t o C h e r u b i n o G a m b a r d e l l a e sotto il patrocinio della Seconda Università di Napoli, il progetto Plastic Village - Il limite imper- fetto tra architettura e design affronta una delle questioni più complesse e attuali del nostro tempo: quella dell'immigrazio- ne. La Fondazione Plart ha trova- to in Cherubino Gambardella una mente affine nell'affrontare questo tema: la visione utopica della creazione di un nuovo tes- suto urbano che traspariva nella mostra di Gambardella intitolata Supernapoli e presentata nel 2014 alla Triennale di Milano, è stato il fondamento per affronta- re un compito così multiforme come quello di ideare una solu- zione abitativa di prima ospita- lità in plastica, che non solo risponda alle esigenze tecniche, ma dia importanza a quei valori architettonici, etici e sociali che la Fondazione Plart si propone di sottolineare attraverso la sua ricerca. Gambardella afferma poi l'esigenza di creare dei Plastic Village che non abbiano un'uti- lità puramente tecnica, ma che servano a dare "all'accoglienza un carattere gradevole sin dalla prima fase, che è quella più dif- ficile, dell'ospitalità immediata, che va risolta in modo sorridente e architettonicamente plausibile, nell'attesa o di una implementa- zione definitiva della struttura di p r i m a a c c o g l i e n z a o , a n c o r meglio, di una più solida politica di integrazione stabile". L'architettura tessile si propo- ne come la risposta al tema della temporaneità, divenendo non più isolamento del diverso ma un mezzo di integrazione degli indi- vidui, che in quest'ottica diven- gono ospiti e non più stranieri. Durante il workshop di tre giorni (16-17-18 novembre), gli allievi della Seconda Università di Napoli saranno chiamati ad esplorare, analizzare e proporre soluzioni al tema dell'abitare n o m a d e e d e l l ' o s p i t a l i t à . L'innovativo metodo di lavoro, che prevede l'utilizzo di un tavo- lo a piani sfalsati, permetterà agli studenti di fornire, affac- ciandosi sul lavoro dei diversi partecipanti, una risposta non p i ù s o l o i n d i v i d u a l e m a , a l tempo stesso, corale. Lo scopo del workshop sarà l'ideazione di uno spazio abitativo minimo pensato in plastica che non rap- presenti solo una soluzione fun- zionale, quindi, ma che rispetti anche i principi alla base del progetto. Questa sfida architettonica, etica e culturale, non si esaurisce all'interno del workshop ma diviene la base per creare una Atene, Berlino, Bucarest, Sofia, Copenhagen, Praga, Roma e Tallin nell'interpretazione di Gambardella con la tecnica del disegno-collage