L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-10-2015

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GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015 www.italoamericano.org 58 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT STEFANO CARNEVALI Obiettivo Serie A. Allenatori nel mirino: Ventura da record ma nuovi arrivati nella bufera Immobile e Cerci nel prosieguo delle rispettive carriere (soprattut- to quando si sono trasferiti in squadre di primo livello, che non giocavano più in contropiede) e il fatto che il Torino 13/14 si espres- se al meglio solo quando impe- gnato contro squadre votate all'at- tacco (emblematico il Ko interno patito contro il Bologna il 9/2/2014, una partita in cui si evi- denziò clamorosamente l'incapa- cità granata di costruire gioco). Oggi però molto è cambiato. Il nuovo Torino di Ventura sta diventando una squadra vera, che cerca di arrivare al risultato attra- verso il gioco. Certo, la disposi- zione tattica resta un prudente 3- 5-2, ma gli interpreti e l'atteggia- mento della squadra sono cambia- ti. Al posto di una mediana retta da Vives (più un distruttore, che un regista), oggi abbiamo un cen- trocampo che ruota attorno all'e- stro e alla qualità di Baselli. Sulla destra, poi, Bruno Peres agisce più da ala che da terzino aggiunto. In avanti, Quagliarella e Belotti (che ha scalzato Maxi Lopez) formano una coppia sempre pericolosa, ma che predilige finalizzare la mano- vra, piuttosto che giocare di rimes- sa. Insomma: c'è voluto del tempo, ma oggi si può affermare con certezza che Ventura abbia CAMPIONATO DI SERIE B CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE B G iampiero Ventura ha rag- giunto le 193 panchine di Serie A con il Torino, eguagliando il record di Gigi Radice, allenatore dell'ultimo Scudetto granata. Si può ben dire che, dopo una carriera da girova- go (mai più di due anni consecuti- vi nella stessa squadra), Ventura abbia trovato casa: è a Torino da cinque stagioni e ha già firmato per altre due. Nelle scorse stagioni, le sperti- cate lodi tessute nei suoi confron- ti, ci sono spesso parse non ben indirizzate. Nel recente passato, i risultati positivi e le statistiche incoraggianti del Torino venivano considerate il frutto di un buon gioco o di una grande propensio- ne offensiva che, invece, manca- vano quasi del tutto al Torino gestito da Ventura. Emblematiche, di questa ten- denza, le considerazioni fatte durante la stagione 2013-2014: in quell'anno il Torino arrivò al set- timo posto (miglior piazzamento dal 1991-1992) e consentì a Ciro Immobile di segnare 22 reti e ad Alessio Cerci 13 gol. In molti elogiavano i granata, definendoli squadra rivelazione, spettacolare e sorprendente, una vera 'grande tra le piccole', in grado di imporre con autorità il proprio gioco. A ben guardare in realtà, il Torino di Cerci ed Immobile era una squadra dalla perfetta orga- nizzazione difensiva, in grado di esprimersi al meglio solo attraver- so gare impostate sull'attesa: la grande abilità di Ventura era quel- la di sfruttare al 100% le caratteri- stiche dei propri uomini, proteg- gendo la porta con una fitta dife- sa, obbligando l'avversario a sbi- lanciarsi, per poi colpirlo attraver- so le velocissime ripartenze di Cerci ed Immobile. Sistema efficace, ma tutt'altro che propositivo o spettacolare. Tra le numerose prove che si pos- sono produrre a sostegno di que- sto ragionamento, ci sono le gran- di difficoltà incontrate da Continua a pagina 59

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