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GIOVEDÌ 24 DICEMBRE 2015 www.italoamericano.org 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES Con Francesca Cavallo e il suo Timbuktu, il primo i Pad Magazine per bambini È tutta italiana la prima rivi- sta digitale al mondo per bambini. Sono Francesca Cavallo ed Elena Favilli le fon- datrici del progetto Timbuktu, il primo iPad magazine per ragaz- zi che sta riscuotendo già da qualche anno successo tra bam- bini, genitori e insegnanti sia in Usa che in Italia. Francesca nata e cresciuta a Taranto, studia a Milano dove si laurea in Scienze U m a n i s t i c h e p e r l a Comunicazione frequentando a n c h e l a S c u o l a d ' A r t e D r a m m a t i c a " P a o l o G r a s s i " presso la quale si diploma in r e g i a t e a t r a l e . A s s i s t e n t e d i Paolo Rossi prima e fondatrice d e l l a c o m p a g n i a t e a t r a l e Kilodrammi, la Cavallo incontra la socia Elena Favilli e decide di lasciare il teatro per dedicarsi a tempo pieno a questo progetto innovativo con il quale nel 2012 vincono sia il concorso Mind BENEDETTA CICCONI the Bridge, posizionandosi come miglior startup, che l'Italian Innovation Day a San Francisco superando ben 11 competitors. Dopo il successo di Timbuktu Magazine le due ragazze lancia- n o a l t r i p r o d o t t i d i g i t a l i p e r bambini unendo la loro creati- vità a contenuti propri del patri- monio pedagogico educativo ita- liano. Ma questo è solo l'inizio per Francesca ed Elena, due gio- vani pioniere che decidono di lasciare il certo per l'incerto f i n o a i n i z i a r e p r o p r i o i n California il loro business per il quale hanno ottenuto ampi con- sensi. Francesca da dove nasce il concept della vostra app e il nome Timbuktu? Timbuktu nasce con la mis- sione di promuovere l'immagi- n a z i o n e c o m e s t r u m e n t o d i c o n o s c e n z a d e l m o n d o . Volevamo valorizzare attraverso la tecnologia la tradizione italia- na di metodi pedagogici innova- tivi come quello montessoriano o il più recente metodo Reggio Emilia. Volevamo offrire anche ai più piccoli l'opportunità di potenziare la loro immaginazio- ne spesso costretta in spazi più angusti. È nato così il nostro primo prodotto, una rivista di news illustrate con l'obiettivo ambizioso di spiegare il mondo ai bambini. Il nostro intento è sempre quello di interessare i p i ù p i c c o l i a c i ò c h e a c c a d e intorno a loro, incoraggiandoli ad esprimere il proprio punto di vista e a intervenire in modo creativo sulla realtà. Il nome Timbuktu ci sembrò perfetto perché evoca un posto tanto lon- tano da essere considerato quasi immaginario pur essendo una città che esiste davvero ed è il posto in cui Edgar cerca di spe- dire gli Aristogatti! Francesca come siete arri- v a t e i n C a l i f o r n i a e q u a l e pensi sia stata la carta vincen- te del vostro progetto? P r i m a f e r m a t a : S a n Francisco. Timbuktu Magazine attirò immediatamente l'atten- zione per due ragioni: la prima perché fu la prima rivista su iPad per bambini al mondo e poi per la qualità del design e degli artisti coinvolti. Abbiamo parte- cipato a moltissimi concorsi per startup in Italia tra i quali "Mind the Bridge" grazie al quale vin- cemmo una "business gym" di u n m e s e a S a n F r a n c i s c o . Lasciammo subito Milano senza nemmeno pensarci e partimmo per la California con la nostra rivista nell'iPad e qui trovammo subito investitori che ci hanno permesso di fondare un'azienda vera e propria in pochissimo tempo. Oggi siamo orgogliose, abbiamo 12 applicazioni sull' app store, pubblicato 6 libri illu- s t r a t i i n c o l l a b o r a z i o n e c o n DeAgostini (distribuiti in ingle- se, francese e italiano) e svilup- p a t o p r o g e t t i c o n a z i e n d e e organizzazioni prestigiose. D a l G o l d e n G a t e a Hollywood, che accoglienza avete trovato? Los Angeles mi piace moltis- simo. Devo ammettere che mi piace più di San Francisco. La t e c n o l o g i a r i m a n e u n a p a r t e i m p o r t a n t e d e l m i o l a v o r o e della mia vita, ma non è l'unica e a Los Angeles ho trovato l'oc- c a s i o n e d i e s s e r e e s p o s t a a m o l t e s p e r i m e n t a z i o n i n e l mondo dello storytelling che trovo incredibilmente innovati- ve. La comunità italiana a LA è stata accogliente. Tutti gli italia- n i c h e h o i n c o n t r a t o a S a n Francisco erano startupper o c o m u n q u e c o i n v o l t i i n q u e l mondo. Qui invece ho potuto incontrare direttori d'orchestra, imprenditori, designer, artisti, cuochi, insegnanti, videomaker. Trovo che l'eterogeneità di una comunità sia importante e sono contenta che gli italiani a LA si esprimano in modi così diversi. Che differenze avete riscon- trato tra fare business in Italia e in USA? Siete una start up tutta al femminile punti di forza e di debolezza? La differenza principale sta nel fatto che abbiamo cercato di trovare finanziamenti per lo svi- luppo del progetto in Italia per circa un anno, senza risultati tangibili. In California è bastato u n s o l o m e s e p e r t r o v a r e i l nostro primo investitore. Essere una startup con due fondatrici donne ci ha aperto gli occhi sul radicamento del maschilismo sia in Italia che negli Stati Uniti, sull'importanza degli investi- menti sulla parità di genere in o g n i a m b i t o d e l l a s o c i e t à . Finché gli uomini occuperanno il 90% delle posizioni di potere sarà infinitamente più difficile per le donne portare avanti i propri progetti. Per questa ragio- ne abbiamo di recente lanciato una newsletter incentrata pro- prio su questi temi e sulla pro- duzione di storie che ispirino le bambine di oggi a diventare le donne forti e libere di cui il mondo ha bisogno. Un consiglio per i giovani che vorrebbero iniziare un progetto di vita e di business qui negli States? Bisogna avere in mente un obiettivo chiaro e costruire un n e t w o r k d i v a l o r e . S e n z a u n obiettivo è difficile costruire un network di valore e senza un network di valore è impossibile raggiungere un obiettivo! Progetti per il futuro? Stiamo lavorando a un pro- getto meraviglioso per la costru- zione di tre parchi giochi in alcune "under served" commu- nities nella Bay Area in occasio- n e d e l l e c e l e b r a z i o n i p e r i l Super Bowl e abbiamo appena lanciato il nostro ultimo libro, Lo Schiaccianoci. Francesca Cavallo (destra) e Elena Favilli