L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-24-2015

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/619179

Contents of this Issue

Navigation

Page 26 of 31

GIOVEDÌ 24 DICEMBRE 2015 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Da San Nicola a Santa Claus tra miti, miracoli e pubblicità Quando nei primi decenni dell'Ottocento, il Natale si tra- sformò in una festa di famiglia, si recuperò anche la leggenda di san Nicola. Nel 1809, Washington Irving immaginò un Nicola che passava sui tetti con il suo carro volante portando regali ai bambini buoni. Poi fu la volta di un libretto ano- nimo in versi, The Children's Friend, con la prima vera appari- zione di Santa Claus, associato al Natale. L'iconografia ha tramandato diverse immagini di San Nicola, ma nessuna somiglia troppo all'omone allegro, sovrappeso e dalla barba bianca che oggi attri- buiamo a Babbo Natale. Negli anni scorsi Catherine Wilkinson, antropologa forense della University of Manchester, ha cer- cato di ricostruirne il vero aspetto basandosi sui resti umani conser- vati nella cripta della Basilica di san Nicola di Bari, dove le pre- sunte reliquie furono portate da un gruppo di marinai e sacerdoti baresi. Il risultato, che mostra un uomo anziano, dalla pelle oliva- stra, il naso rotto forse nel corso delle persecuzioni, con barba e capelli grigi, è lontano dall'im- magine che oggi tutti hanno di San Nicola. Il suo aspetto si è tra- sformato in quello conosciuto grazie all'inventiva dei pubblici- tari della Coca Cola che lo hanno reso il vecchietto panciuto vestito di rosso che conosciamo. Negli Usa è addirittura nata un'associa- zione che sostiene la sua esisten- za e ne ricerca le prove, la Institute of Scientific Santacluasism. troppi regali e non poteva minac- ciare i bambini cattivi. Nacquero così, nel mondo germanico alcune figure a metà tra il folletto e il demone: Ru- klaus (Nicola il Rozzo), Aschenklas (Nicola di cenere) o Pelznickel (Nicola il Peloso). Erano loro a garantire che i bam- bini facessero i buoni, minaccian- do punizioni come frustate o rapi- menti. Gli immigrati olandesi in America, rimasti affezionati a san Nicola, diffusero il suo nome, "Sinterklaas" ma nel puritano New England venne del tutto snobbato, mentre altrove era diventato una specie di festa pagana dedicata soprattutto al massiccio consumo di alcol. I n principio era Nicola (o Nicolò), nato a Pàtara, in Turchia, non lontano da Mira intorno al 280 dopo Cristo. Negli stessi anni, nelle freddi notti d'inverno a Roma, amici e parenti si scambiavano le prime "stranae" per festeggiare il "dies natalis". Agli auguri di buona salute, si accompagnavano ricchi cesti di frutta e dolciumi, e poi doni di ogni tipo, perché l'anni- versario dell'ascesa al trono dell'Imperatore, divenisse il sim- bolo di una prosperità che avreb- be dovuto protrarsi per l'intero anno a venire. Intanto il vescovo Nicola, in un periodo di grandi persecuzio- ni, si guadagnò la reputazione di fiero difensore della fede cristiana e trascorse molti anni in prigione finché, nel 313, Costantino emanò l'Editto di Milano che autorizzava il culto. Quando morì le sue spoglie furono deposte a Myra fino al 1087, quando ven- nero trafugate e portate a Bari, in Puglia, dove è venerato come santo patrono. La grandezza dei suoi miracoli poco alla volta si sparse in tutto il Mondo ed era famosa ed apprez- zata dalla Groenlandia alla Russia, terra di cui è protettore, fino a Canterbury in Inghilterra. Una delle leggende più famo- se, che la tradizione cristiana accredita poi come evento mira- coloso e che viene confermata anche da Dante nel Purgatorio (canto XX, 31-33), racconta del giovane vescovo turco Nicola che salva tre ragazze dalla prostitu- zione facendo recapitare in segre- to tre sacchi d'oro al padre, che così può salvarsi dai debiti e for- nire una dote alle figlie. In un'altra leggenda, Nicola entra in una locanda il cui pro- prietario ha ucciso tre ragazzi, li ha fatti a pezzi e li ha messi sotto sale, servendone la carne agli ignari avventori. Nicola non si limita a scoprire il delitto, ma resuscita anche le vittime. Il mira- colo lo rese patrono dei bambini. Secondo altri racconti, San Nicola sarebbe entrato in posses- so di un oggetto mitico, il Santo Graal che lo rese capace di "pro- durre in abbondanza" oggetti da regalare. Col tempo al santo vennero attribuite alcune caratteristiche tipiche di divinità pagane preesi- stenti, come il romano Saturno o il nordico Odino, anch'essi spes- so rappresentati come vecchi dalla barba bianca in grado di volare. San Nicola era anche incaricato di sorvegliare i bambi- ni perché facessero i buoni e dicessero le preghiere. La Riforma protestante abolì il culto dei santi in gran parte dell'Europa del Nord e in molti casi, il compito di portare doni fu attribuito a Gesù Bambino, e la data spostata dal 6 dicembre a Natale. Ma il piccolo Gesù non sembrava in grado di portare GENEROSO D'AGNESE HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI L'iconografia classica di San Nicola venerato a Bari e il volto ricostruito dall'antropologa forense Wilkinson L'immagine classica di Babbo Natale vestito di rosso, rubicondo, panciuto e con la barba bianca è merito dei pubblicitari della Coca Cola degli anni '20

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-12-24-2015