L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-7-2016

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GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 www.italoamericano.org 45 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVALS D ue grandi drammi sulla scena teatrale romana che omaggiano, a cento anni dalla nascita, Arthur Miller. Il drammaturgo newyorkese rag- giunse il successo internazionale con "Morte di un commesso viaggiatore", debuttato nel 1949 per la regia di Elio Kazan. Di questo suo testo rivoluzionario, nella forma come nel contenuto che mette in discussione il "sogno americano", l'autore ha scritto: "Costruito inizialmente sul ricordo di mio zio Manny, il personaggio di Willy Loman s'impadronì velocemente della mia immaginazione e divenne qualcosa che non era mai esistito prima: un commesso viaggiatore con i piedi sui gradini della metropolitana e la testa nelle stel- le". Al teatro Argentina Elio De Capitani ha firmato una persona- le messinscena del capolavoro di Miller, testo che racconta l'ulti- mo giorno di vita di Willy Loman, commesso viaggiatore pronto a tutto per vendere. Una storia personale che diventa collettiva, un classico degli anni Cinquanta che parla di noi e del nostro presente. "Ogni tanto, per capire a che punto siamo arrivati conviene spegnere le urla dai talk show e passare una sera a teatro", hanno scritto. "Bastano pochi minuti della ver- sione di De Capitani per capire che in realtà siamo tutti diventati commessi viaggiatori, qualunque mestiere facciamo, qualunque mezzo di trasporto usiamo, l'auto o l'aereo o internet, siamo ruffia- neschi e affabulanti venditori porta a porta di merci e in parti- colare di una: noi stessi". Nella scenografia mutevole di Carlo Sala, in un andare e venire fra realtà e sogno, De Capitani è un "Willy Loman commovente, bra- vissimo nel tenere il suo perso- naggio su di una corda tesa molto profonda e umanissima". A precedere questa messin- scena altri due interpreti a con- fronto con il teatro di Miller: Umberto Orsini e Massimo Popolizio, hanno portato sulla scena un dramma poco frequen- tato in Italia, "Il Prezzo". E' la storia di due fratelli che si incon- trano sedici anni dopo la morte del padre, c'è una casa da sgom- berare e i mobili da vendere. Sullo sfondo la crisi economica del '29 tanto simile a quella che stiamo vivendo, con le frustrazio- ni e le aspirazioni deluse che ogni crisi si porta dietro. Il testo di Miller mette a nudo i difficili rapporti familiari tra i due fratelli, Victor poliziotto prossimo alla pensione, incatena- to a una vita incolore accanto a una moglie depressiva e beona e Walter, chirurgo e manager di successo che ha pensato solo a sé Omaggio romano ai capolavori teatrali di Arthur Miller tetti da teli danno alla scenogra- fia di Maurizio Balò il giusto tono di polverosi reperti del pas- sato mentre una delicata canzone del 1936 "When I'm cleaning Windows" apre e chiude il dram- ma a passo di malinconica danza. Rappresentato nel 1968 a Broadway per 429 repliche con- secutive, "Il Prezzo" scandaglia i temi più cari ad Arthur Miller di cui ricorre il centenario dalla nascita: la critica al sistema eco- nomico crudele e alienante, la responsabilità etica individuale, le complicità, i sensi di colpa. Messo in scena in Italia nel 1969 da Raf Vallone, viene oggi ripreso dalla Compagnia di Umberto Orsini con la regia affi- data a Massimo Popolizio. I due spettacoli fanno parte della stagione "Sconquassi ame- ricani", omaggio al Novecento che il Teatro di Roma propone con un dittico dedicato ad Arthur Miller, composto da Il prezzo e da Morte di un commesso viag- giatore, insieme a "Lo zoo di vetro" scritta da Tennessee Williams, diretto da Arturo Cirillo che saraà portato sulle scene teatrali romane il 18/22 maggio. liare che si conclude senza vinci- tori né vinti. Rancori, frustrazio- ni, sensi di colpa, mancanze si avvitano attorno al nodo irrisol- vibile di un padre che non ha detto la verità ingenerando ambi- guità e silenzi, che sono stati nel passato l'omeostasi dei due fra- telli, ciò che ha garantito ad ambedue un equilibrio, lo svol- gersi e la continuazione della vita con il minore dispendio di energia. Il padre diviene, appena evo- cato, il nucleo insopportabile che fa esplodere frustrazioni, sensi di colpa, egoismi incrociati, tradi- menti. Una catasta di mobili pro- stesso lasciando al fratello la cura fisica e morale del padre fallito. Umberto Orsini in stato di grazia è il mercante ebreo venuto ad acquistare i mobili a cui l'at- tore regala un ruolo da vecchio e saggio folletto, svagato e disin- cantato arbitro di una lotta fami- FRANCESCA GRAZIANO Massimo Popolizio e Umberto Orsini nell'interpretazione scenica de "Il prezzo" di Arthur Miller Lo scrittore e drammaturgo newyorkese Arthur Miller, figura di primo piano nel cinema e nella letteratura americana per oltre 60 anni

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