L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-7-2016

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GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI italiani e giapponesi avvenne a P a d o v a i n m a n i e r a c a s u a l e . L'occasione fu la mostra "Ad Est di nessun Ovest" che diede il via ad un percorso ricco di scambi. Ma si può realmente affermare la casualità di un evento tale? Per il gruppo Collettivo C13 l ' a p p r o c c i o a l l a m a t e r i a n o n vuole avere un'associazione con il concetto di design, bensì con l'artigianato artistico, che sottoli- nea sia la creatività che l'impor- tanza della tecnica. Ogni oggetto esposto è il risultato di un percor- so preciso che analizza l'interio- r i t à a l a p r a t i c a r e a l i z z a t i v a . Stefano Gigli, ad esempio, utiliz- za il bucchero, ovvero un'antica arte etrusca la cui superficie nera dell'argilla era ottenuta inserendo il pezzo lavorato in un forno e riducendo la presenza dell'ossi- geno: questo permette alla mate- ria di diventare da rossa a nera. E l e n a L o m b a r d i e M a t t e o Bagolin interpretano e realizza- no opere con la maestria e la tec- nica di chi sa trasformare la cera- mica in arte, mostrando al con- tempo di avere l'abilità dell'arti- giano. I loro pezzi racchiudono l'eleganza, l'armonia e la con- temporaneità che allontana la ceramica dal prototipo del mate- riale usato più a scopi pratici che creativi. La mostra ha determinato una delle tappe di questo percorso tra le due scuole italiana e giappone- se e siamo certi che presto senti- remo parlare di loro e delle loro nuove interpretazioni. L'arte globale e interculturale unisce Milano al mondo orientale M ilano ha fra i suoi obiet- tivi quello di voler esse- re una città internazio- nale, dove le culture si incontra- no, posso confrontarsi, arricchir- si e poi diventare forse qualche cosa di diverso. Questo fa sì che possano verificarsi alcune mani- festazioni ed iniziative che sotto- lineino la tendenza meneghina all'interculturalità e alla globa- lizzazione. A conferma di ciò si è tenuta a Milano la mostra intitolata "De Rerum Mirabilia". Nata non solo c o m e e s p o s i z i o n e , h a i n t e s o essere un progetto frutto della collaborazione di tre artisti italia- n i ( E l e n a L o m b a r d i , M a t t e o Bagolin e Stefano Giglio) e nove giapponesi (Yumiko Murata, H i t o m i I w a s a k i , Y o s h i k o O s h i m a , K a z u e Y a m a m o t o , Hiroko Hatabu, Sanae Nakata, Hiroko Nakano, Rie Miyatake, Yuria Nishi), guidati dalla comu- ne volontà di creare una sorta di d i m e n s i o n e n a t u r a l e i r r e a l e , attraverso la lavorazione della ceramica e di materiali che si trovano in natura. Questo evento è stato appog- giato dall'Asian studies Group nato nell'ottobre del 2007 come gruppo di studio e di ricerca spe- cializzato sull'Asia orientale (in particolare su Cina, Giappone e Corea), e fa parte del contest internazionale Switch on your LAURA ROSSI creativity, il cui obiettivo prima- rio è la comunicazione fra le varie culture. Ancora una volta l'arte si pone come terreno neu- trale dove la creatività e l'espres- sione hanno possibilità di svilup- po e dove i confini, come ogni barriera, diventano futili limiti delle società, che rimane esterna a questo ambito. Il titolo latino della mostra a l l u d e a l l ' o p e r a D e R e r u m Natura di Lucrezio, poeta e filo- sofo romano del I secolo a.C. anche se la serie di opere esposte ha celebrato un universo vegeta- le irreale attraverso quella sensi- bilità giapponese che incorona la Natura come protagonista indi- scussa dell'estetica e che vede racchiusa in essa una sacralità. La mostra, ospitata alla fon- dazione Matalon, a due passi dal Duomo di Milano, ha voluto essere una celebrazione di un universo da scoprire. La prota- gonista narrata è la Natura, che attraverso l'estetica, sottolinea la sua sacralità. Questo tema è stato ben rappresentato dal lavo- ro del maestro Shogoro Nomura e dai suoi allievi. L'opera "Le dee dimenticate" ne è stata un esempio lampante. I vasi in ceramica, esposti in bacheche di vetro, contenevano le dee dell'arte che sono state sotterrate e dimenticate dall'uo- mo. Un esempio è Calliope, dea della poesia epica. In questo caso l'estetica acquista un signi- ficato metaforico: la terra in cui sono state sotterrate queste divi- nità, altro non è che la nostra memoria più recondita, che le rievocherà facendole riaffiorare alla luce. Al fianco degli artisti giappo- nesi, che hanno confermato la loro bravura tecnica e una parti- colare sensibilità nella lavora- zione dei materiali, la mostra ha ospitato il gruppo Collettivo C13, un insieme di artisti italiani amanti della lavorazione della ceramica. Questi artisti si sono uniti nel 2013 per sperimentare l a l a v o r a z i o n e d e l l ' a r g i l l a , mescolando nuove e antiche tec- niche. Ancora una volta la mate- ria è stata reinterpretata acqui- sendo un nuovo significato. Il primo incontro tra artisti Il Collettivo C13 (Elena Lombardi, Matteo Bagolin e Stefano Giglio) con l'artista giapponese Shogoro Nomura posano davanti all'opera "Le dee dimenticate" Alcune delle opere di De Rerum Mirabilia che hanno reinterpretato la natura e i materiali naturali

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