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GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Tuscania e Tarquinia, due gioielli della Tuscia viterbese olio extravergine di oliva "Biologico" e "Dop Canino Bio" in quantità limitata rispetto agli altri oli: è prodotto esclusivamen- te da olive provenienti da oliveti certificati all'agricoltura biologi- ca. L'Oleificio Cooperativo di Canino lavora esclusivamente olive colte negli oliveti del com- prensorio sociale di produzione ottenendone un olio extravergine di oliva di alta qualità; gran parte dei pregi che a questo prodotto vengono riconosciuti dagli esper- ti e dai consumatori intenditori ti troviamo l'eccellenza "Dop Canino", l'olio extravergine Classico, l'olio extravergine Centrifugo e l'Esclusivo a produ- zione limitata. La Cooperativa Olivicola di Canino è stata fondata nel 1988 e attualmente conta 130 soci che coltivano oliveti e aderiscono ai regimi comunitari che dettano norme per l'adozione di tecniche di coltivazione ecocompatibili, con limitato uso di concimi e fitofarmaci. Una parte delle aziende segue il metodo di colti- vazione biologico. I soci sono uniti dalla comune passione per l'olivo e l'olio. Il loro scopo prin- cipale è quello di rivolgersi a quei consumatori esperti con cui condividere la passione e apprez- zare l'eccellenza di un prodotto superiore. La cooperativa da anni produce un olio extravergine di oliva di alta qualità e valorizza la tipicità del suo prodotto attraver- so una filiera produttiva curata nei minimi particolari. Tra i pro- dotti, oltre al tradizionale olio "Sapori di Terra Etrusca", per i più esigenti vanno ricordati il "Dop Canino" e la produzione di FABRIZIO DEL BIMBO S iamo nel cuore della civiltà etrusca, con tesori dell'anti- chità nelle viscere della terra e gioielli medievali alla luce del sole. Ma la Tuscia viterbese è anche un territorio da assaggiare! Non è un caso che la Camera di Commercio di Viterbo si sia atti- vata per promuovere i territori di produzione degli oli extravergine di oliva Dop Tuscia e Dop Canino. Approfondiamo la conoscenza del territorio e dei suoi prodotti. L'azienda agricola Eredi di Pieri Giovanni è gestita dalle nipoti del fondatore, che continuano in parte con le tradizioni degli avi valorizzando i vecchi impianti colturali con certificazioni di qualità. Gli antichi uliveti produ- cono un eccellente Dop Tuscia, commercializzato attraverso l'Oleificio Sociale Cooperativo di Tuscania. Le intraprendenti titolari producono anche vino, due linee cosmetiche all'olio essenziale di lavanda e all'olio d'oliva, oltre a gestire un elegante agriturismo ospitato negli antichi annessi agricoli. Dal 1935 l'olio extravergine di eccellenza a Canino, a pochi km da Tuscania, è quello del frantoio Archibusacci. Quando si parla dell'olio di Canino è d'obbligo parlare della famiglia Archibusacci, una presenza inin- terrottamente attiva da 80 anni nel settore della produzione olea- ria. Oggi il Frantoio è l'unico a produrre l'olio sia con il sistema moderno che con il sistema tradi- zionale a macina su pietra con spremitura a freddo ed inoltre, è stato tra i primi a Canino, a porre in commercio una nuova linea di olio biologico. Tra iI suoi prodot- derivano dall'ambiente, dal clima, dalla prevalenza dell'olivo cultivar "Caninese", dai razionali sistemi di coltivazione degli oli- veti e, infine, dalle accurate tec- nologie adottate nelle fasi di tra- sformazione ed estrazione. La raccolta, che viene esegui- ta manualmente e con l'ausilio di mezzi meccanici, molto costosa e faticosa, ha il vantaggio di con- sentire la produzione di olio extra vergine di oliva con bassissima acidità e dal caratteristico parti- colare gusto. Nella Tuscia viterbese non si trova solo ottimo olio d'oliva, ma anche stupendi siti artistici ed archeologici che la caratterizza- no. Il percorso nella pittoresca cittadina di Tuscania inizia dal- l'alto del disabitato colle della Civita, dove regna maestosa la basilica di San Pietro con le sue due torri (VIII-XIII sec.). La chiesa, opera di assoluto valore, costituisce un esempio, tra i più suggestivi, del primo stile roma- nico, frutto di un insieme di influenze toscane, umbre e abruzzesi che la rende unica. L'elegante facciata, in cui le bian- che decorazioni marmoree risal- tano sul tufo dei possenti muri perimetrali, presenta un meravi- glioso rosone contornato da un complesso apparato iconografico, riflesso della mentalità medievale che trovava nelle immagini la forma di comunicazione privile- giata. L'interno, sobrio e solenne, ha una pianta a tre navate suddi- vise da originali arcate a ghiera dentata, con colonne abbellite da preziosi capitelli; suggestiva la cripta posta sotto il presbiterio, con ben ventotto colonnine che ne sorreggono la volta. Ai piedi del colle sorge l'altro gioiello romanico di Tuscania: la la basilica di Santa Maria Maggiore, coeva alla prima e ad essa ispirata nel progetto com- plessivo, ma dotata di una mag- giore ricchezza d'arredi e dipinti all'interno. Nel centro storico si incontra- no i colori caldi di palazzi e torri medievali, di chiese e fontane barocche. La piazza del Comune, circondata da coperchi di sarco- faghi etruschi, domina l'antichis- sima fonte delle Sette Cannelle, il palazzo Baronale e un tratto della cinta muraria. Interessante il museo archeologico tuscanese con molti reperti etruschi. Tarquinia fu sede vescovile fin dal sec. IV e il poeta Petrarca definì Corneto, suo antico nome, un "bel paese fortificato circon- dato da una doppia cinta mura- ria" rese ancor più maestose gra- zie alle sue 38 torri. Da visitare il Duomo, del 1260, la Chiesa di Santa Maria in Castello (1121- 1208) dove sono presenti stili lombardi e cosmateschi, gli affre- schi del palazzo comunale, il palazzo Vitelleschi, del 1490, in cui si trova il Museo Nazionale Tarquiniese che accoglie pregiati reperti etruschi, quali i famosissi- mi Cavalli Alati provenienti dal tempio situato sulla antica acro- poli. Palazzo Vitelleschi a Tarquinia è sede del Museo nazionale etrusco. Costruito nel 1436-39, è considerato uno dei principali palazzi rinascimentali del Lazio Statue etrusche lungo le mura di Tuscania, chiamata Toscanella da Papa Bonifacio VIII nel XIV secolo (e fino al 1911)