Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/641517
GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 www.italoamericano.org 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | La Juve dei record di nuovo battistrada GIORGIO BICOCCHI Q uindici vittorie consecu- tive, quarantacinque punti messi assieme, dallo scorso autunno a oggi. Una rincorsa straordinaria entrata di diritto nella storia del calcio ita- liano. Pareva un anno di transi- zione quello della Juventus, quattro scudetti di fila cuciti sul petto e un naturale appagamento mostrato fino allo scorso novembre. Quando, d'improvvi- so, ritrovando motivazioni che parevano sopite, abbracciando la crescita tecnica e temperamenta- le di alcuni suoi interpreti (l'ar- gentino Dybala su tutti), la squa- dra ha ripreso a marciare come mai aveva fatto, nemmeno nelle entusiasmanti stagioni orientate dalla carica di Antonio Conte. Quindici, lunghissime partite in serie. Tutte vinte, senza più soffrire. Una pioggia di punti che hanno consentito alla Juventus di risalire gradualmen- te posizioni in classifica, risuc- chiando come un tornado tutte le squadre che la precedevano. Vittoria nel derby col Toro. Con squadre di piccolo e medio cabotaggio. Trionfo con la Roma. Fino all'apoteosi dello scorso sabato: gol quasi al foto- finish contro il Napoli-battistra- da e testa della classifica riag- guantata. Insomma, d'ora in poi, tutto dovranno fare i conti con questa Juve famelica, che sem- bra aver riacquistata la voglia di sbalordire. Sarebbero cinque scudetti di fila, roba da riavvol- gere l'album della storia del cal- cio italiano, tornando alle pagine in bianco a nero degli Anni Trenta, quelli del football antico e zeppo di eroi. Un punto di vantaggio ora sul Napoli, le altre ridotte a compri- marie. È prevalsa la tradizione di questo club: che sa scegliere i giocatori, imprimendo da subito concetti chiari. Alla Juve si gioca sempre per vincere, mai per partecipare. Le posizioni di ripiego, in classifica, non sono tollerate. Alla stregua dei com- portamenti poco consoni fuori dal campo. Tutto fila come un orologio svizzero. Lo staff medi- co rimette in sesto i giocatori incidentati, azzeccando prognosi e tempi di recupero. L'allenatore (ora Allegri, nelle prime tre sta- gioni Conte) non sbaglia una mossa, indovinando schemi, rotazione dei giocatori, cambi e quant'altro. Dopo la vittoria del quarto scudetto di fila e - soprattutto - aver acciuffato la finalissima della Champions League, sem- EDITORIALE BREVI RUBRICHE NEWS brava davvero che il ciclo-Juve fosse al capolinea. Questione di motivazioni, di voglia di rimetter- si in gioco: succede spesso nello sport e questo senso di sentirsi arrivati sembrava davvero voler ghermire tutto il mondo-Juve, Casa bianconera, però, pensa diversamente: non si partecipa a una competizione, ma si cerca sempre di colorarla di bianconero. Dybala, il funambolo arrivato a suon di milioni di euro dal Palermo, ha iniziato a deliziare, segnando oppure offrendo assist al bacio. Buffon ha ricalato la saracinesca, la difesa è diventata un bunker. Il centrocampo ha ini- ziato a non far passare più uno spillo. E l'attacco ha martellato come mai aveva fatto prima. Così il mito delle quindici vittorie di fila (ma proseguiranno? Chissà...) si è d'incanto alimentato, trasci- nando la Juve in vetta alle classi- fiche europee di rendimento. Nessun club, dalla Premier alla Liga spagnola, può vantare un simile rendimento da applausi. E adesso, riacquistato il regno del campionato? Con la Juve avanti è sempre stato duro, per chiunque, scalare nuovamente la classifica. Questo splendido Napoli non mollerà, ma la Juve- cannibale non vuole abdicare. BARBARA MINAFRA Continua da pagina 1 Il vanto tutto italiano dei 'Caschi blu della cultura' Il suo nome sarà "Unite for Heritage" e i suoi componenti lavoreranno per difendere la straordinaria ricchezza che i secoli ci hanno lasciato in eredità. I cosiddetti "Monuments Men" si formeranno a Torino che già ospita lo Staff College dell'Onu. Il primo nucleo di specialisti, perfettamente addestrati, è com- posto da trenta Carabinieri e altrettanti storici dell'arte, stu- diosi, esperti dell'Istituto cen- trale del restauro e dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. "Unite for Heritage" non entrerà in azione sui fronti di guerra, non sarà impiegato, anche se lì servirebbe, per difendere siti archeologici come Palmira dalle distruzioni a scopo propagandisti- co. Interverrà invece, su specifica richiesta dell'Onu, in situazioni di gravi crisi civili come poteva essere il terremoto dell'Aquila per affrontare emergenze legate al patrimonio oppure per verifica- re i danni legati a un conflitto, ma solo dopo la sua conclusione o il ritiro delle truppe. Un aspetto forse troppo spesso sottovalutato, ma per il quale la task force intende essere un'arma di difesa, è proprio il contrasto al traffico illecito dei beni culturali come fonte di finanziamento tanto delle organizzazioni terrori- stiche e criminali come degli spe- culatori di turno. Fenomeno questo, di cui l'Italia da troppo tempo è vittima illu- stre. Ce lo testimonia anche la recente restituzione della Testa di Ade a Morgantina, il "Barbablù" del Getty Museum, che con una cerimonia di riconsegna il Console Generale d'Italia a Los Angeles, Antonio Verde, ha uffi- cialmente riportato a casa. La presenza americana del reperto era il risultato di un furto. Il punto è culturale: i beni arti- stici, archeologici, monumentali, non rappresentano solo il patri- monio del Paese di appartenenza, ma dell'umanità intera. Difenderli "insieme" deve diventare un obbligo operativo, non solo morale, per la comunità internazionale considerato che molti Paesi non solo hanno ini- ziato a sentire come emergenza il contrasto ai "tombaroli", al "mer- cato nero dell'arte" o ai distrutto- ri dei tesori storici (che peraltro sono anche fonti turistiche parti- colarmente redditizie), ma hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la collaborazione inter- nazionale. L'Italia, abbiamo detto, è stata la promotrice di questi "Caschi blu della cultura". L'Onu ha riconosciuto il prota- gonismo dell'Italia in un campo dove brilla da anni l'azione di contrasto portata avanti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, vera eccel- lenza nazionale (è merito loro se Barbablù è tornato in Sicilia). A Vienna, la prossima primave- ra, in occasione della pubblica- zione delle Linee guida contro il traffico di beni culturali redatte dall'Italia e approvate dall'Assemblea dell'Onu, sarà presentato il "modello italiano" per il contrasto al traffico illecito dei beni culturali e l'azione svolta dal nostro Paese per la protezione del patrimonio culturale. C'è motivo di grande soddisfa- zione ma ci deve anche essere un impegno concreto. L'Italia ha un patrimonio ingentissimo di ric- chezze artistiche che, senza patire guerre o cataclismi, è spesso abbandonato al suo destino fatto talvolta di "sparizioni" su com- missione ma fin troppo frequen- temente di deterioramento, degra- do, speculazioni, incuria. Pompei è solo la punta dell'iceberg di un atteggiamento pessimo. "A Nation stays alive when its Culture stays alive, una nazione è viva quando è viva la sua cul- tura". Lo slogan dei Caschi Blu della Cultura dovrebbe essere fatto proprio da ciascuno di noi: solo così potrà davvero iniziare a tradursi in pratica ovunque.