L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-18-2016

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GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI Quando 'pazzia' è il gioco dei bambini e il dialetto conser va l'etimologia LUIGI CASALE L e espressioni dialettali, quelle tramandate con i giochi infantili, gli stessi nomi delle attività ludiche appa- rentemente spontanee della prima infanzia, hanno un alto riscontro di varianti, anche solo in ristrette aree geografiche. Esse variano da città a città, da rione a rione, nelle piccole comunità di parlanti la stessa lingua e lo stesso dialet- to. Forse a causa della loro tra- smissione orale all'interno di gruppi di parlanti (i bambini) dalla città natale, Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. Si chiedeva, lontano ormai dalla regione, e nello spazio e nel tempo, e soprattutto distante lin- guisticamente a causa della prati- ca di una seconda lingua, che cosa significasse l'espressione: "pazziammo a sségula balanza" che ricordava di aver usato da ragazzo quando tra bambini si voleva giocare all'altalena. Per quanto possa ricordare io, noi ragazzi di Torre Annunziata, città confinante a nord di Castellammare, quel gioco indi- cato dall'espressione "pazziam- mo a sségula balanza" lo chia- mavamo "altalena". Almeno tra quelli del mio caseggiato, consi- derato il fatto che non ci si allon- tanava molto dal cortile di casa. Mi rendo conto però che alta- lena è anche il gioco da cortile (o da prato) che si fa con un asse o un sedile mobile sospeso mediante lunghe corde ai lati, ad una trave o ad un ramo orizzonta- le di una certa altezza per farsi dondolare a spinta, a mo' di pen- dolo. Mentre l'altra altalena, chiamiamola pure la "ségula balanza", è formata da un asse abbastanza lungo, poco sollevato da terra, basculante su di un appoggio centrale che gli fa da perno, e che, sollecitata da due persone poste alle due estremità, si muove a saliscendi alternati. Oggi che la maggior parte degli abitanti delle città vivono nei condomini dove di cortili e di prati se ne vediamo pochi, l'at- trezzo per l'altalena nelle due ver- sioni è confinato ai parchi-gioco per bambini, o in qualche spazio condominiale attrezzato. Veniamo al saliscendi tipo "ségula balanza", la cui espressio- ne deve essere intesa come un invito al gioco, considerato che si aveva sempre e comunque biso- gno di un'altra persona per gioca- re. "Uagliò, pazziàmmo a sségula balanza?" L'etimologia. Pazziammo è voce del verbo pazziare, da cui pazziella, pazziariello e pazzia (da non confondere con la "paz- zia" che si incontra al manico- che, data l'età, non sempre hanno chiara percezione dei significati delle parole (scarsa trasparenza linguistica); per cui l'ascolto per assonanze, allontanandole dalla forma originaria o meglio ancora, quella etimologicamente più naturale, ne favorisce la banaliz- zazione. Quando non sono addi- rittura espressioni spontaneamen- te inventate per analogia: vere creazioni originali. Voglio analizzare un modo di dire, ricordo d'infanzia, di una persona anziana interpellata a distanza di tempo, quando già aveva sperimentato l'emigrazione mio, che è solamente un omofo- no, cioè ha lo stesso suono, ma è un'altra parola). Il nostro pazzia- re, corrisponde alla voce italiana: "giocare". Dal verbo greco (anti- co) paìzein, a sua volta dal nome pais, paidòs (ragazzo, bambino) da cui tutta una serie di parole: "pediatra" (medico dei bambini) e "pediatria", "paidea" (sistema educativo) e "pedagogia" (scien- za dell'educazione) e anche il napoletano "pazziare" (trastul- larsi come fanno i bambini). Ma pure gli aberranti: "pedofilia" e "pedofilo" che solo etimologica- mente vuo dire "amico dei bam- bini". E così, "pazziella" è gio- cattolo, "pazziariello" è gioche- rellone, e "pazzìa" è gioco. Fine Prima Parte

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