L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-17-2016

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GIOVEDÌ 17 MARZO 2016 www.italoamericano.org 49 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL Alla ricerca del set perfetto: i maestri del cinema sulle Dolomiti sospeso in più di qualche sequen- za ad alta quota, in particolare durante le numerose scene effet- tuate sul Sass Pordoi in occasio- ne delle emozionanti operazioni in elicottero. THE ITALIAN JOB - Gary Grey (2003). Il Passo Sella e il Passo Fedaia fanno da sfondo all'avvincente film d'azione con Mark Walberg, Charlize Theron e Edward Norton. Armin Detone, proprietario dell'Hotel Croce Bianca, che ha ospitato l'intera troupe nel dicembre 2002, ricorda: "Durante la notte antecedente le prime riprese effettuate al Passo Sella aveva abbondantemente nevicato. Al mattino il sole splendeva e lo spettacolo che offrivano i nostri monti era incre- dibile. Al ritorno dal set la troupe si chiuse in una saletta apposita- mente adibita alla regia per con- trollare le scene. Quando regista e tecnici uscirono erano euforici. Gary Grey era entusiasta, si avvi- cinò e con enfasi mi disse: 'Queste sono le più belle monta- gne del mondo'". LACRIME DELLE DOLOMI- TI DI SESTO - Hubert Schönegger (2014). Girato in gran parte sulle Tre Cime di Lavaredo e l'Alta Val Pusteria, il film venne realizzato per il cen- tesimo anniversario dello scop- Girato nelle Dolomiti, 'L'Orso' di Jean-Jacques Annaud ottenne la candidatura all'Oscar per il miglior montaggio P aesaggi mozzafiato con montagne bianche, verdi pascoli, tramonti rosa e laghi più blu dell'oceano. Una tavolozza di colori che ha così ispirato tanti maestri del grande schermo, del passato e di oggi, da convincerli ad ambientarci più di un film. Azione, spionaggio, thriller, amore e comicità hanno trovato un ideale set naturale sulle Dolomiti. Jean-Jacques Annaud, Blake Edwards, Larry Pierce e Gary Grey sono solo alcuni degli importanti esponenti del cinema mondiale che hanno portato inte- re troupe sui sentieri d'alta quota, lungo piste da sci o letteralmente in cima alle vette, per ottenere la migliore inquadratura, il giusto taglio o la luce perfetta. E grazie anche alle meravigliose ambien- tazioni, molti di questi film sono diventati opere da ricordare. THE PINK PANTHER - Blake Edwards (1963). Troviamo Peter Sellers (che all'ultimo momento sostituì Peter Ustinov mandato via pochi giorni prima dell'inizio delle riprese in seguito a litigi col regista) nei panni dell'ispettore Clouseau, nella bellissima Cortina D'Ampezzo, insieme a Capucine, David Niven e Claudia Cardinale. Il film è stato inserito nella lista dei 1000 migliori film di sempre del New York Times. IL COLONNELLO VON RAYAN - Mark Robson (1965). Frank Sinatra veste i panni di un colonnello dell'aviazione statuni- tense che viene fatto prigioniero dopo che il suo aereo viene abbattuto, nell'agosto 1943, durante una missione in volo sull'Italia. Le scene ferroviarie sono state girate sulla linea Belluno-Calalzo nel tratto fra Castellavazzo e Sottocastello- Tai. La battaglia fra gli uomini di Ryan e i tedeschi si svolge nella galleria Cidolo accanto al grande ponte sul torrente Boite. L'ORSO - Jean Jacques Annaud (1988). Il film è ambien- tato nella Columbia Britannica del 19° secolo, ma è stato girato nelle aree delle Dolomiti. Annaud sceglie Misurina, Giau, Cinque Torri per questa storia a sfondo ecologista: un'anticipa- zione di ciò che sarebbe accaduto nel 1995 quando gli orsi-attori hanno lasciato il posto al vero ritorno del plantigrado tra le Dolomiti dopo 150 anni. CLIFFHANGER - Renny Harlin (1993). Inseguimenti su sci, bob e pattini per Sylvester Stallone. Le scene vennero girate in luoghi a dir poco meravigliosi, tra cui le Torri del Vajolet nel Gruppo del Catinaccio, il Gruppo del Cristallo, il Monte Faloria, le tre Tofane e la Croda da Lago. Questo film lascia con il fiato GINEVRA COCCIARDI pio della prima guerra mondiale. "I paesaggi da favola, i panora- ma affascinanti su creste esposte hanno fatto quasi dimenticare anche a me, che quasi cento anni fa, proprio qui si sono tenute delle battaglie senza speranza, dove la natura ha causato più vit- time dei combattimenti stessi" ha dichiarato il regista. "Le tracce di queste battaglie nei valli sono visibili ovunque: barattoli arrugginiti, filo spinato, appostamenti, latrine, cartucce. Quando si sta in quelle monta- gne, si può sentire il freddo, il vento ghiacciato e soprattutto la solitudine. E allora si inizia a immaginare quali tremende tra- gedie avranno avuto luogo durante quel periodo". Ampie panoramiche tra passi e monti dolomitici in 'Cliffhanger' con Sylvester Stallone. Il film di Harlin ha ottenuto tre nomination all'Oscar

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