L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-17-2016

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GIOVEDÌ 17 MARZO 2016 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI 'How do you spell?' Molti emigrati hanno anglicizzato il nome per semplificare l'integrazione traliani di pas s eggeri che s i sentono offesi nel sentire parlare altre lingue vicino a loro. Ogni emigrato italiano ha storie del genere e ognuno di noi ha reagito in modo diverso. C'è chi ha anglicizzato il nome per evitare i problemi, c'è chi ha avuto problemi a scuola e nella vita in generale perché la sua risposta era violenta e ogni vari- azione tra queste due scelte. Poi, come in tutte le questioni della vita, man mano che cresciamo e impariamo le lezioni che la vita ci dà ogni giorno, ci rendiamo conto che questi comportamenti hanno un legame in comune. Sono tutte esperienze legate alla paura più comune di tutte, la paura dello sconosciuto. In tutti i casi, noi emigrati e figli d'emigrati, eravamo e siamo tutt'ora lo sconosciuto per chi ha vissuto in un Paese con poca esperienza delle diversità delle altre culture. Eravamo la prova che fuori della realtà australiana esistevano idee e comportamenti diversi. Già per loro le differen- ze tra inglesi, gallesi, irlandesi e scozzesi erano difficili da capire, figuriamoci con l'arrivo di ital- iani, greci e tutti gli altri immi- grati da un'Europa ancora devas- tata dalla S econda G uerra Mondiale. Ma queste ondate di lingue e tradizioni nuove per il Paese non sono mai sparite del tutto e ogni conflitto importante ha portato nuovi immigrati, dal V ietn am dopo la caduta di Saigon, dal Sud America, dai Paesi sotto le dittature militari e dagli altri conflitti fino alle guerre e le s tragi del M edio Oriente di questi anni. Ogni immigrato e profugo che arriva alimenta quella paura dell'ignoto che non è mai sparita del tutto. Ora questa paura del- l'ignoto che viene con i volti e le tradizioni nuove ha colpito l'Europa, soprattutto in quei P aes i che non avevano mai avuto l'esperienza di far inte- grare grandi numeri di nuovi res- identi con la loro varietà di reli- gioni, sette, tradizioni e abitudini culinarie. Ogni giorno mentre giro in piazza, guardo i notiziari, leggo i giornali e seguo dibattiti televi- sivi sento frasi e commenti che sentii per la prima volta a scuola e che mi hanno accompagnato per tutta la vita. Sono la prova della verità più profonda che pochi vogliono riconoscere: in fondo siamo tutti uguali e abbi- amo gli stessi bisogni e le stesse paure. L'australiano del 1960 che disprezzava il figlio di un solda- to italiano che aveva combattuto quindici anni prima e che ora abitava nel s uo P aes e non è diverso dall'italiano di oggi che vede arrivare gente da Paesi dove soldati italiani hanno com- battuto in nome della civiltà occidentale. Paesi europei che una v olta erano campi di battaglia tra cattolici e protestanti con milioni di morti ora s i trovano con fedeli di una nuova religione. L'Europa è attraversata da un'emergenza migratoria accompagnata dalle stesse paure e problemi vissuti in passato da altri Paesi (Ph European Union) continua da pagina 34 Sono paure e reazioni da capire e da superare, come è già accaduto volta dopo volta in altri paesi. Sono la prova che vivi- amo sempre nella Storia e che stiamo scrivendo i libri di Storia che i pronipoti studieranno a scuola tra qualche decennio. Abbiamo superato difficoltà peggiori. D imos triamo che anche ques ta volta s iamo in grado di superare questo periodo nel migliore dei modi. "Frasi e commenti che sentii per la prima volta a scuola, da figlio di emigrati, mi hanno accompagnato per tutta la vita" (Ph European Union)

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