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GIOVEDÌ 31 MARZO 2016 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL Torna al cinema il glamour hollywoodiano che affascinava gli italiani negli anni '50 ne di Gesù Cristo. Il produttore non vuole offendere nessuno! Vediamo anche delle ampie panoramiche di Hollywood, una serie ben ordinata di capannoni, sullo sfondo delle colline verdi della California. Questo film della famosa cop- pia di registi e sceneggiatori del Minnesota che negli anni ha diretto Il Grinta, A proposito di Davis, Fargo (Oscar per la miglior sceneggiatura originale), Il Grande Lebowski e Non è un paese per vecchi (Oscar per miglior film, regia e sceneggiatu- ra non originale), è una satira del mondo del cinema americano anni '50. Satira acuta, perspicace ed intrisa di affettuosa nostalgia. Mi rendo conto che è adatto a tutti, per i dialoghi brillanti, lo spirito critico e divertente, mai volgare, ma piacerà di più al pubblico di età matura, a gente che in gioventù ha veramente creduto e amato quelle produzio- ni. In conclusione mi pare giusto ricordare che questa rappresenta- zione del mondo di Hollywood, formale ed ipocrita, fu resa nota al pubblico italiano dagli articoli e dalle interviste che la giornali- sta e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, allora giovanissima, scrisse e riunì poi nel libro "I sette peccati di Hollywood", pubblicato nel 1958. Scarlett Johansson è nel cast dell'ultimo film dei fratelli Coen sulla Hollywood degli anni Cinquanta Q uo Vadis, Ballando sotto la pioggia, Bellezze al bagno, Ombre Rosse ed il Far West, sono i film del sogno americano degli anni '50 del secolo scorso, gli anni in cui in Italia uscivano i film del neorea- lismo. Gli americani allora ci mandavano film sulla gloriosa romanità classica fatta di cartape- sta, Fred Astaire vestito di bianco con le scarpe di vernice nere e le claquettes, Esther Williams che sorrideva nell'acqua immobile di una piscina muovendosi come una sirena, cow boys a cavallo fra le mitiche rocce rosse dei deserti o in infinite praterie, e indiani coperti di perline e armati di frecce. Per questi film si faceva la fila al Massimo, al Rex, all'Imperiale o all'Olimpia. Ci piacevano tanto, veramente, e credevamo fiduciosamente a quel mondo di cartapesta che ci portava una lin- gua incomprensibile ed una cul- tura lontana, percepite come benessere, libertà ed indipenden- za, mondo verso cui allora parti- vano da Genova o da Napoli navi cariche di italiani. Devo ai fratelli Ethan e Joel Coen, e al loro "Ave, Cesare!", il ricordo ed il piacere di rivedere scene piene di colori e movimen- to ispirate da quei film, in una sorta di antologia rivissuta e col- legata dal personaggio di Eddie Mannix, Josh Brolin, un uomo di mezza età assai bigotto, che va al confessionale tutti i giorni per essere assolto dal peccato di aver fumato qualche sigaretta, così ingannando la moglie che crede- va che avesse smesso di fumare. Eddie è il manager dei Capitol Studios, e, aiutato da solerti segretarie, riesce a mandare avanti le produzioni della fabbri- ca dei sogni. "Dirigi un circo equestre", gli dice un tale che vuole destinare i profitti enormi della fabbrica dei sogni a imprese più solide. Secondo protagonista del film, l'attore con il ruolo princi- pale in "Ave, Cesare!", è George Clooney, che viene addirittura sequestrato dai comunisti, e tra- scinato in un locale dove gli sce- neggiatori del cinema ed un famoso filosofo discutono di eco- nomia e società. Ahimè, tutti assai poco retribuiti per le loro indispensabili prestazioni di idee e testi. I soldi del riscatto, che dovevano andare alla lontana Russia per mezzo di un sottoma- rino emerso nelle acque di Los Angeles, finiscono miseramente nell'oceano. Esilarante e dissacrante la scena in cui i rappresentanti delle varie religioni sono chiamati a dare un giudizio sul modo in cui sono rappresentate nel film "Ave, Cesare!" vita, morte e resurrezio- EMANUELA MEDORO George Clooney nei panni di Baird Whitlock, importante attore che viene rapito mentre deve finire di girare il film di ambientazione romana 'Ave, Cesare!'