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GIOVEDÌ 14 APRILE 2016 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE Exploit del Parmigiano Reggiano: 130mila forme in più nel mondo per sconfigge l'Italian sounding A nno d'oro, il 2015, per le esportazioni di Parmigiano Reggiano. In dodici mesi i flussi sono aumen- tati del 13,2%, facendo segnare il più rilevante incremento del- l'ultimo decennio. La quota di prodotto destinato ai mercati internazionali è così salita al 35% sul totale, collocan- dosi a 46.700 tonnellate, corri- spondenti a 1.150.000 forme. "In un solo anno - spiega il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti - abbiamo regi- strato un incremento pari a 130.000 forme, con il prodotto grattugiato che ha fatto segnare un + 15,4%". Un autentico exploit che si è registrato nonostante il problema delle imitazioni e dei falsi conti- nui a permanere in diversi Paesi extraeuropei e gli inganni che continuano a perpetuarsi soprat- tutto negli Usa, dove il ricorso ad elementi di "Italian sounding" su confezioni di prodotto deno- minato "Parmesan" induce il 67% dei consumatori a ritenere di trovarsi di fronte ad autentico prodotto italiano. Una recente ricerca non lascia dubbi: oltre i due terzi dei consumatori ameri- cani sono indotti in inganno. "L'orientamento dei consuma- tori verso prodotti di elevata qualità e assolutamente naturali, unitamente ai nuovi accordi con diverse primarie catene distribu- tive e alle azioni di educazione al consumo messe in atto dal Consorzio - spiega Deserti - hanno generato questa crescita senza precedenti e superiore a quella di molti altri prodotti del made in Italy di qualità". Nonostante i dati particolar- mente positivi, sul futuro il Consorzio mantiene prudenza. "Abbiamo ampi spazi di cre- scita - sottolinea il direttore Deserti - ma non dobbiamo sot- tovalutare alcuni elementi con- giunturali favorevoli che nel 2015 hanno pesato su questo rilevante aumento dell'export, soprattutto in relazione all'anda- mento del dollaro, che ha reso decisamente conveniente l'acqui- sto di Parmigiano Reggiano". Non a caso, dunque, proprio verso gli Usa si è registrato un aumento dell'export del 34% (le forme finite negli States sono state 225.000), tanto che oggi gli Stati Uniti si sono collocati al secondo posto della classifica dei Paesi importatori di Parmigiano Reggiano, scavalcando la Germania e collocandosi già a ridosso della Francia, che resta in vetta alla graduatoria. Dopo la fase più acuta della crisi economica, che aveva deter- minato un sensibile calo dei flus- si, anche la Grecia è tornata a crescere a doppia cifra (+15%), andando a collocarsi - per per- centuale di incremento - alle spalle di Olanda (+20%) e Spagna (+18%). "Sono dati molto soddisfacen- ti - dice il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - che non debbono però far sottovalu- tare anche l'incidenza del fattore prezzo sull'andamento dei flussi: sebbene da anni l'export sia in costante aumento, le basse quo- tazioni all'origine - che solo negli ultimi mesi hanno imboc- cato la via della ripresa - hanno impresso una maggiore spinta agli acquisti da parte degli opera- tori esteri, ed ora occorre con- centrare ogni sforzo affinchè nel 2016 si consolidi una fidelizza- zione di catene e consumatori stranieri anche in condizioni più favorevoli ai nostri allevatori. L'altro aspetto sul quale vigi- lare - osserva Deserti - resta l'an- damento dei flussi produttivi, che sono apparsi in sensibile ripresa tra fine 2015 e in questi primi mesi del 2016, proprio in coincidenza con il recupero avvenuto e ancora in corso sulle quotazioni all'origine. Le azioni del Consorzio hanno assicurato L'Assemblea del Parmigiano Reggiano in aprile ha approvato il bilancio 2015 (21,247 milioni di ricavi e 42.000 euro di utile), che ha registrato un significativo incremento degli investimenti in comunicazione sul mercato inter- no (+1,2 milioni anche in coinci- una costante crescita della domanda dall'estero in questi ultimi dieci anni, ma è evidente che il principio della salvaguar- dia dell'equilibrio dell'offerta è fondamentale per assicurare una crescita reale dei redditi dei pro- duttori". denza con Expo, per una cifra complessiva di 6,3 milioni) e azioni sull'estero per un importo vicino ai 4 milioni, con le più forti azioni sugli Usa (che hanno chiuso il 2015 con un +34%), Giappone, Francia (primo merca- to) e Germania (al terzo posto). Boom di export soprattutto nel mercato Usa dove è stato registrato un +34% delle vendite in un solo anno (Ph. Parmigianoreggiano.it) Nel 2015 vendute sul mercato Usa, secondo Paese importatore, 225.000 forme (Ph. Parmigianoreggiano.it)