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GIOVEDÌ 14 APRILE 2016 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI Quel terremoto che cambia tutto tra storia e intimità nel romanzo dell'aquilana De Simone EMANUELA MEDORO A nnalisa De Simone è una giovane donna di origini aquilane, di s ingolare bellezza, raffinata e non appariscente. La osservai in un incontro breve, che lasciò una traccia, un ricordo. Rividi poi Annalisa, protagonista in un fil- mato per la televisione, e poi quando presentò all'Aquila il suo romanzo d'esordio, che allora ignorai. Troppi es ordi, nel mondo della carta s tampata, rimangono lettera morta. Attendevo il seguito. Ed ecco il secondo romanzo: "Non adesso, per favore", edito da Marsilio, 209 pagine, presentato per la prima volta all'Aquila dal gior- nalista e storico Paolo Mieli. Il nome della protagonista del romanzo, Annalisa, lo stesso del- l'autrice, fa pens are ad una dimensione diaristica dell'opera, ma certamente c'è una bella dose di immaginazione creativa a rielaborare ed arricchire l'espe- rienza. L'opera si può suddividere in due parti. Nella prima si narra una breve ed appassionata vicen- da d'amore tra Annalisa, scrit- trice alle prime armi e uno scrit- tore già affermato, più anziano di lei, V ittorio F erretti. Lei s i guadagna il suo vivere a Roma come editor in una minuscola casa editrice; i suoi compiti sono svariati, segue la elaborazione dei testi, rivede le bozze di stam- pa, organizza presentazioni di libri, partecipa a manifestazioni culturali. Lui ges tis ce una trasmissione radio, fa il profes- sore di italiano e storia alle sue amate "bes tio line" e s crive romanzi. La seconda parte della vicenda si svolge a L'Aquila, aprile 2009. La protagonista si trova in città nella notte del terremoto. Ne nascono pagine che offrono al lettore una minuziosa descrizione della città subito dopo il sisma e la narrazione della fuga degli abitanti verso la costa. Sono, sì, cronache di vita vissuta, ma in questo testo c'è qualcosa di più. C'è la scrittura di Annalisa, autrice, agile e ricca di dettagli che nasce da uno sguardo acuto, partecipe e attento che si posa con sgomento su cose e persone. E così, leggendo le pagine del sisma, quelli che furono presenti allora rivivono quella tragica esperienza, gli altri sono sicura- mente coinvolti ed emozionati. Come esempio di questa bril- lante prosa cito il brano a pagina 91, in cui con pennellate brevi, veloci ed efficaci l'autrice rac- conta la città dal Torrione alla villa comunale, come era alla vigilia del sisma quando "l'ener- gia cinetica si propaga dal centro della terra verso la superficie". Il terremoto è come un rombo che terminare il tuo manoscritto, avevo intenzione di scegliere un lieto fine. Ma è un po' come tradirti. Rinnegare la tua storia, quella vera…". viene da cielo e terra insieme. Nella notte, Annalisa sfolla in un paesino sulla costa abruzzese. Il finale è a sorpresa. Scrive Vittorio: "Quando ho deciso di l'essere personali, singole, intime, e che, attraverso l'esplicitazione che ne permette, che ne impone, la Poesia, diventano universali, di unione di molteplici solitudini. Sono e diventano storie che "devono" essere raccontate. La Poesia allora non è una passione ma una vocazione, un miracolo. Una responsabilità verso se stessi e il mondo. Verso gli uomini-che- siamo. E soprattutto verso gli uomini che non siamo. Quale messaggio si trasmet- te? "Le trentatré versioni di un'a- pe di mezzanotte" nasce da una collaborazione: la copertina è di Francesca Fumagalli, la prefazio- ne di Michela Pocceschi e le foto- grafie di Mirko Bassi. Il messag- gio che il libro porta con sé lo possiamo sintetizzare così: come la fragilità del poeta compone, se ben si guarda, un guerriero (forse della luce), così i frammenti della vita compongono un solo mosaico a cui apparteniamo e che fa parte di noi tutti: il mondo. O, se ben si guarda, nella molteplicità, il nostro mondo per sempre. " La poesia è l'amore, quello vero, puro, senza secondi fini e senza riserve, quello in cui una volta, tanto tempo fa, forse aveva creduto il poeta. È il vento che soffia fra gli alberi, nel loro luogo segreto, e gli muove i capelli e fa stormire dolcemente le foglie. Così familiare che, anche quando non sono insieme, se chiude gli occhi gli sembra di sentire la sua voce sussurrargli all'orecchio che è sempre qui, che può riporre le armi e sospira- re di sollievo, perché adesso c'è lei, la poesia, ed arrivata per restare. Per lui. Per noi". La pre- fazione introduce così "Le trenta- trè versioni di un'ape di mezza- notte", raccolta poetica di Davide Rocco Colacrai, giurista e crimi- nologo, già autore di "Frammenti di parole" e "SoundtrackS". Di cosa parla questo lavoro? E' una raccolta di poesie e fotografie. Come viene anticipato dal titolo, sul quale lascio al letto- re ogni curiosità interpretativa, il libro ha il compito di immergere il lettore nella molteplicità che caratterizza il nostro vivere quoti- diano, offrendogli la possibilità di conoscere e affrontare, a tu per tu, esperienze e fatti non solo eventualmente a lui sconosciuti ma anche da una prospettiva diversa. Vissuti che appaiono lontani ma che gli sono vicini e che appartengono a noi tutti, uomini-che-siamo. Si tratta di un viaggio che si realizza nel mondo di un malato di Aids (nella pluripremiata "Le variazioni imperfette di un uomo"), attraverso la sostanza umana e poetica di autori del pas- sato (Jim Carroll e Guillermo Rosales), con una vena pulsante di naturalismo agreste ("I giorni della vendemmia (1984)", "Sono nato a mezzanotte"), per giungere nel mondo animale ("Il mio babbo ed io", "Da un cane al suo padrone", "Manny e l'infinito"), e approdare all'amore ("Capitolo 9"), senza tralasciare finestre su dolori presenti e passati ("C'era una volta l'Argentina di Juan (1979)"), e concludere con una specie di redenzione, o forse ri- nascita, dell'uomo (o di quello protagonista nella prima poesia: gli uomini-che-siamo ("E spuntò un fiore indorato di carne"). Che significato ha la poesia? Il mio libro, ponendosi in rela- zione con la molteplicità del nostro vivere quotidiano, si rela- ziona con la molteplicità dell'uo- mo. Ne possiamo dedurre che protagonista del libro è senza dubbio l'uomo, o più precisa- mente gli uomini-che-siamo. In questo è possibile cogliere il significato che, per me, ha la Poesia (mi preme notare l'utiliz- zo della P maiuscola). La Poesia è una vocazione, non una passione. La Poesia è una vocazione attraverso i cui canali si manifestano, esprimono, materializzano storie. Storie che non sono necessariamente mie, del poeta. Spesso mi vengono affidate. Storie che partono dal- Come api al miele della vita nella poesia di Colacrai BARBARA MINAFRA Il poeta, giurista e criminologo Davide Rocco Colacrai Ballerina, coreografa, attrice, Annalisa De Simone è anche l'autrice di 'Non adesso, per favore' (Ph. De Simone)