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GIOVEDÌ 14 APRILE 2016 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT STEFANO CARNEVALI Obiettivo Serie A. Scudetto vicinissimo alla Juventus a 5 giornate dal termine per i nuovi arrivati. Poteva sem- brare uno 'scarica barile' troppo comodo, invece fu l'intervento 'a gamba tesa' che risvegliò il gigan- te addormentato. Da lì in poi, complice la sem- pre lucida gestione tattica di Allegri e l'esplosione di Dybala, la Juventus ha cominciato un'epi- ca rimonta, condita da un positivo cammino in Champions, dalla conquista della finale di Coppa Italia e dal raggiungimento del record di imbattibilità in Serie A da parte di Buffon. Ad aiutare la scalata, ovvia- mente, c'è stata la controparte ovvero il suicidio lento delle con- correnti al titolo. La Juve tornava grande, men- tre le dirette rivali, via via si per- devano. L'Inter pagava dazio alla fortuna e alla poca qualità del gioco, sprofondando tra gli equi- voci tattici di Mancini e l'incapa- cità di controllare le partite. La Fiorentina, dopo un avvio positi- vo, scopriva quanto il gioco di Sousa (soprattutto senza ricambi) fosse dispendioso. La Roma, pro- babilmente la squadra più forte e completa del torneo, si suicidava sportivamente, smettendo di gio- care e non liberandosi per tempo di Garcia. Solo il Napoli 'teneva botta', diventando Campione d'in- verno. Anche i Partenopei, però, senza alcun innesto di rilievo a gennaio, rimasti eccessivamente Higuain-dipendenti, alla lunga non hanno resistito alla pressione, per- CAMPIONATO DI SERIE B CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE B I l disastrato Palermo, l'acciac- cata Lazio, la stanca Fiorentina, il piccolo Carpi, il praticamente retrocesso Verona e la fragile Sampdoria potranno 'rubare' 6 punti alla corazzata Juventus? Diciamolo chiaramente: diffi- cile, se non impossibile. Certo, il calcio ci ha spesso abituato a sor- prese davvero fragorose, ma, aldilà della ridotta difficoltà delle ultime cinque giornate del proprio calendario, sembra che la coraz- zata bianconera sia semplicemen- te troppo solida per non vincere. La domanda sorge spontanea: ma questo non doveva essere un anno di transizione? Quando in estate la Juventus perse contemporaneamente Pirlo, Vidal e soprattutto Tevez furono in tanti a prevedere la fine del domino, in Italia, dei bianconeri. E invece, a cinque giornate dal termine, solo un 'cataclisma' potrebbe evitare ad Allegri & co., di cucirsi sul petto il quinto scu- detto consecutivo. E pensare che l'avvio di sta- gione era stato disastroso: al 28 ottobre - dopo il Ko di Reggio Emilia contro il Sassuolo - la Juventus era dodicesima in classi- fica, con addirittura 11 punti in meno dell'Inter capolista. I bian- coneri, prima di perdere con il Sassuolo, non si erano fatti man- care nulla: sconfitta in casa con l'Udinese, crollo a Roma, pareg- gio contro il Frosinone allo 'Stadium', Knock-out a Napoli. La panchina di Allegri traballava e il nervosismo del gruppo era palpabile. Sazietà, ricambi non all'altezza, ciclicità: tante le spie- gazioni logiche che si potevano addurre per motivare il rendimen- to della Juve. E poi? Poi è arrivato il serrate le fila dei senatori. Nella notte del tracollo di Reggio Emilia, il primo a dare una scossa potente all'ambiente fu Buffon, seguito a ruota da Allegri. "Lo scudetto? Sono - disse allora il capitano molto pratico: se siamo al quattor- dicesimo posto bisogna concen- trarsi sul tredicesimo". E poi via con una vera e proprio 'strigliata' Continua a pagina 43