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GIOVEDÌ 14 APRILE 2016 www.italoamericano.org 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | EDITORIALE BREVI RUBRICHE NEWS Continua da pagina 1 Quel 'piccolo è bello' che rende l'Italia potenza senza pari là delle mete turistiche gettonate e promozionate da ogni guida di viaggio o tour operator. - C'è l'edizione numero 50 di Vinitaly nata come una rassegna nazionale per intenditori e come fiera settoriale che oggi raccoglie oltre 4mila espositori da tutto il mondo e buyers da 140 Paesi. E' diventata un colosso di riferimen- to internazionale che non solo ha nobilitato la produzione vitivini- cola nazionale ma che è assurta a tappa imprescindibile per qualsia- si produttore o consumatore di vini e distillati del pianeta. C'è un elenco lungo oltre 280 prodotti tipici che si fregiano di un marchio di qualità geografica che rendono di indiscutibile pre- gio la cucina tricolore. C'è una tradizione che non cede alla glo- balizzazione dei mercati e dei prodotti, che difende strenuamen- te il suo made in Italy perchè die- tro alle certificazioni Dop, Doc e Igt non c'è solo una bandiera di salubrità e sapienza ma controlli a garanzia del consumatore, sem- pre più preda di fake products e truffe chiamate Italian sounding. Dietro allo zafferano della Sardegna o al riso del Delta del Po, alla mela della Val di Non o alle clementine del Golfo di Taranto c'è una biodiversità, valorizzata da una tradizione pro- duttiva e una cura nella sicurezza alimentare, che nessun altro potrà mai eguagliare. C'è un'artigianalità nella lavo- razione a mano della ceramica, della coltelleria o della lana del Molise che non ha pari altrove. E ogni regione italiana può, con i suoi manufatti tipici, fregiarsi di sapienze che sono eccellenze invidiate nel mondo pur essendo in mano ad anonimi scalpellini, orafi o conciatori. C'è la storia di Casalmaggiore, una squadra di pallavolo femmi- nile che è appena diventata la nuova regina d'Europa. La società ha vinto la Champions League, la competizione più importante del volley femminile continentale, alla sua prima parte- cipazione e peraltro restituendo all'Italia un titolo che mancava da sette anni. Per i non addetti ai lavori, ma anche per spiegare il motivo per cui la coppa appena messa in bacheca brilli così tanto da farla salire agli onori di tutte le cronache nazionali, bisogna dire che è la squadra di un comune di poco più di quindicimila abitanti in provincia di Cremona. Casalmaggiore ha battuto nella final four avversarie non solo più ricche ma che sono delle potenti multinazionali sportive. C'è, sempre restando nello sport, il Giro d'Italia che "affila" le ruote ed è pronto per partire e portare, al di là dei primati sporti- vi, il vasto pubblico del ciclismo a scoprire salita dopo discesa, tor- nante dopo rettilineo, la meravi- glia dei paesini che disegnano e punteggiano da Nord a Sud lo Stivale. E che nessun Tour de France potrà mai avere. Al di là della quantità infinita di esempi che si potrebbero portare, c'è un'Italia piccola che sa essere grande, che sembra un puntino sulle carte geografiche ma che conserva al suo interno patrimoni inestimabili, che crede nel princi- pio delle peculiarità e fa dell'es- sere piccolo un valore da difende- re a tutti i costi perchè è solo così, conservando e promuovendo quelle caratteristiche intrinsiche che la differenziano da tutto il resto, che può emergere. Non serve allora essere corazza- te nè servono investimenti multi- milionari. Questo certo potrebbe corroborare l'emersione, la buona riuscita dei progetti e il loro suc- cesso ma se manca la qualità di partenza che l'Italia può vantare, e soprattutto la consapevolezza e la volontà di sostenere le tante ricchezze a disposizione, difficil- mente si potrà non solo crescere, ma essere grandi. BARBARA MINAFRA