L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-14-2016

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GIOVEDÌ 14 APRILE 2016 www.italoamericano.org 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Karim De Martino: sfida nell'era dell'Influencer Marketing F ollower, blogger, like sono parole che fino a qualche anno fa erano sconosciute ai più e che ora invece sono diventate il nostro pane quotidia- no tra un selfie e l'altro che posteremo con l'immancabile hashtag. Quanto ne sappiamo però di questo mondo e dei suoi protagonisti? Poco forse nulla, anche se niente anche nel mondo virtuale accade per caso e la popolarità planetaria acquisita negli ultimi anni da alcune fashion blogger e YouTuber ne è la riprova. Il successo ora si misura in like e follower e anche il marketing ha dovuto fare i conti con questa realtà dove tutto è social. La verità è che anche chi ne fa un uso personale è comun- que sempre più coinvolto e affa- scinato dalle sue regole che usate sapientemente portano visibilità con un alto ritorno di immagine a tutti i livelli sia che si promuova BENEDETTA CICCONI un brand o semplicemente se stessi. Tra gli artefici del successo di queste nuove star digitali dalla Blonde Salad di Chiara Ferragni ad Alessia Marcuzzi fino a Melissa Satta c'è Karim De Martino, dal 2015 responsabile commerciale e marketing Europa per InstaBrand. Karim, milanese, cresce professionalmente a Radio Deejay dove nel '97 inizia a lavo- rare come responsabile dell'area web. Fonda in seguito l'agenzia di comunicazione on line Boomer, che viene ceduta qual- che anno dopo al gruppo Mondadori spingendo Karim a trasferirsi a Los Angeles per rivo- luzionare anche qui il mercato on line e realizzare allo stesso tempo il tanto desiderato sogno califor- niano… Da Radio Deejay a Boomer per poi arrivare a InstaBrand....come sei cambia- to e come è cambiata la tua vita ad oggi? Quando ho iniziato a lavorare a Radio Deejay avevo 21 anni, lasciai il Corso di Laurea in Ingegneria al secondo anno per seguire un sogno e lavorare nella più grande radio d'Italia. Lì ho trovato una famiglia, ho imparato LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES un lavoro e mi sono creato una rete di conoscenze. Boomer è stata la mia avventura imprendi- toriale, in pochi anni abbiamo rivoluzionato il modo in cui le case discografiche si approccia- vano al web, creando nuove opportunità di business grazie ad una piattaforma di gestione che si chiamava Boomer CMT. In pochi mesi ci siamo ritrovati a lavorare per Sony Music, Warner ed EMI, gestendo progetti di comunicazio- ne per Laura Pausini, Tiziano Ferro, Francesco Renga e tantissi- mi big Italiani. Quando poi il set- tore della musica ha risentito della crisi, siamo stati abili nel seguire la corrente e intuire che i fashion blog sarebbero diventati un fenomeno, ora anche quel treno è passato e InstaBrand rap- presenta il futuro: l'Influencer Marketing. Il nostro lavoro è semplicemente quello di aiutare i brand ad orientarsi in una vasta offerta di nuove celebrity del web, fornendo loro, ancora una volta, una piattaforma tecnologi- ca che sta rivoluzionando il mer- cato. Cosa ti ha portato a Los Angeles? Come l'essere in California, la patria dei Social Media, influenza il tuo lavoro? Ho iniziato a sognare la California nel 2009, dopo un viaggio estivo. Da quel momento andavo a Los Angeles ogni volta che avevo vacanza, anche 3/4 volte all'anno. Quando Boomer/Kiver è stata acquisita da Mondadori ho chiamato InstaBrand, società che conosce- vo di nome e ho proposto loro un piano di espansione in Italia, Paese del Fashion. L'idea è pia- ciuta ed eccomi qui. Dopo il successo planetario della Ferragni al quale hai col- laborato anche tu in prima per- sona, le fashion bloggers sono ancora delle influencer? Essere una blogger non vuole dire essere una influencer. Per influencer intendiamo solitamen- te una persona che ha un grosso seguito, un alto valore di intera- zione con i propri follower e una credibilità in uno specifico setto- re. Chiara ha questi 3 requisiti nel mondo della moda, come altri lo hanno in altri settori (ad esempio Justin Bieber è un influencer nel mondo della Musica o David Beckham nello sport). Insomma, come non tutti i cantanti e i cal- ciatori sono star, allo stesso modo non basta aprire un blog per esse- re un influencer della moda. Chiara è stata la prima, ha stile, ha sempre avuto vicino le persone giuste che le hanno saputo consi- gliare le migliori strategie e que- sto è stato il segreto del successo. L'utilizzo di lingue diverse come nel caso della lingua ita- liana e dell'inglese influenza l'utilizzo e la percezione dei social media? Indubbiamente se si vuole avere successo a livello interna- zionale come influencer è fonda- mentale utilizzare l'inglese, altri- menti uscire dai confini del pro- prio Paese è impossibile. Oggi gli "hashtag" sono internazionali, se scriviamo #buongiorno ci leggo- no in 10, se scriviamo #goodmor- ning sono in 10.000. Oltre all'algoritmo la creati- vità italiana si distingue ancora come nel passato nel marke- ting? Decisamente sì, la tecnologia è fondamentale, ed è l'elemento che oggi distingue InstaBrand da tutti i competitor. Ma la compo- nente umana e l'esperienza resta- no fondamentali, questo è il moti- vo per cui tantissimi clienti scel- gono la nostra tecnologia, ma vogliono anche che siamo noi a gestire per loro le campagne. Se hai la macchina da corsa miglio- re, devi avere anche il pilota che vinca la gara. A che punto ti consideri del tuo percorso di crescita profes- sionale? Progetti? Ogni giorno è l'inizio di una nuova sfida. Il tool che abbiamo appena lanciato, l'Influencer Search, è qualcosa che è destinato a cambiare le regole del mercato digitale, fornendo ai brand gli strumenti per andare oltre ai numeri degli influencer: possia- mo capire come sono composte le loro fanbase, a cosa sono interes- sati i loro follower e spesso a "smascherare" falsi Influencer, evitando alle aziende di sprecare i propri soldi scegliendo il blogger sbagliato. Il mio ruolo sarà quello di aiutare a definire la strategia di espansione in Europa, mercato molto diverso da quello USA, portando la mia esperienza come valore aggiunto. Karim De Martino

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