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GIOVEDÌ 12 MAGGIO 2016 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO A Tarquinia il rodeo con cani e cavalli dei Butteri maremmani A pochi chilometri da Tarquinia, antichissima cittadina che si affaccia sul mare a nord di Roma, nel pianoro del bellissimo bosco della Roccaccia, la Festa della Merca si è svolta anche quest'an- no rinnovando, tra i partecipanti e i tantissimi spettatori, il senti- mento comune di grande amore e attaccamento alle tradizioni, alle razze equine, bovine e canine autoctone, e all'identità natural- is tica e s elvaggia della Maremma. La Maremma è una vastissi- ma area geografica che si estende lungo le coste dell'alto Lazio e della Toscana, affacciandosi sul mar Tirreno fino al Mar Ligure. Tutta ques ta lunga e ampia striscia di terra, oggi per lo più destinata a coltivazioni, alleva- menti e pascoli, era in passato una grande area paludosa, malar- ica e poco produttiva. Fu bonifi- cata durante il periodo fascista e definitivamente sanata negli anni '50. I terreni furono assegnati ai contadini e tolti ai latifondi con l'istituzione dell'Ente Maremma nel dopoguerra. Poco alla volta, con il duro lavoro e la conoscen- za ancestrale del territorio da parte delle popolazioni autoc- tone, la Maremma è risorta. Oggi questa è una delle più belle, ricche, uniche zone dell'Italia, dove straordinari siti archeologici, boschi di macchia mediterranea incontaminata, parchi naturali, spiagge ampie e assolate si distribuiscono lungo tutta la sua superficie. Conservando a tratti i suoi lati aspri e misteriosi, che la rendono cos ì attraente e bella, la Maremma non a caso fu la patria degli Etruschi, antichissimo e nobile popolo, raffinato e colto. P rotagonis ti indis cus s i di questa terra sono il buttero, il suo cavallo e il suo cane maremmani e ovviamente il bovino, anche questo maremmano. Il buttero, l'equivalente locale del cow boy americano, non aveva una vita facile: iniziava a radunare le mandrie negli acquitrini già prima dell'alba in sella al suo inseparabile cavallo e aiutato dal suo cane dal pelo bianco e folto; si concedeva un pasto semplice e frugale e poi, di nuovo in sella fino a sera, quan- do al mas s imo un bicchiere all'osteria tra butteri, lo vedeva a parlare ancora delle sue bestie: i bovini maremmani. Una razza pregiatissima, dalle lunghe corna affilate che pascola allo stato brado conferendo così un sapore assolutamente unico e intenso alle carni. Il "socio" inseparabile del buttero, il fantastico cavallo maremmano, è autoctono della Maremma. Dal carattere fiero, energico e generoso, estrema- mente resistente e forte dal punto di vista fisico, è assolutamente insuperabile in fatto di lavoro SABINA BRODOLINI dall'Università di Tarquinia con la collaborazione di numerosi sponsor privati e associazioni nazionale e non presenti sul terri- torio. Il programma proposto dal presidente Alberto Blasi e dal suo staff, è stato intenso, vario e appassionante. Non solo lo spet- tacolo dello sbrancamento e della M erca, ma anche caros elli equestri, la mostra nazionale del Bovino Maremmano, gare di cavalieri a cavallo, la prima gara di mascalcia, antica arte dei man- iscalchi per ferrare i cavalli, e ancora gare di cross country, intrattenimenti per i più piccoli nel loro spazio ludico, un raduno cinofilo competitivo del magnifi- co cane pas tore maremmano abruzzese e del cane segugio maremmano. Il tutto innaffiato dal buon vino locale e soprattutto dalla carne alla brace dei bovini maremmani, il cui profumo si è sparso nell'aria fin dalla prima mattinata, rendendo l'atmosfera succulenta, assolutamente accat- tivante, rilassante e serena. Un villaggio espositivo e la possibilità di passeggiare nel bel- lissimo bosco della Roccaccia hanno completato quest'evento cos ì genuino, generos o e accogliente, dove la biodiversità delle razze maremmane è decisa- mente valorizzato e protetto, e dove, come ha detto il presidente Blasi, almeno una volta l'anno "la lingua ufficiale torna ad es s ere, decis amente, quella maremmana". con le mandrie bovine, per il raduno e durante l'attività di marchiatura, da cui prende il nome la Festa della Merca. La Merca, antichissimo pro- cedimento usato dagli allevatori per riconoscere i propri animali attraverso un marchio che veniva impresso a fuoco sulla coscia del bovino, oggi è sorpassato al fine di non infliggere più sofferenza all'animale, che viene marchiato con un procedimento soft e prati- camente indolore. Ma durante la Festa, le fasi di sbrancamento, ossia la separazione del vitello dal gruppo da parte dei butteri a cavallo, la successiva immobiliz- zazione dell'animale al centro del tondino, un recinto piccolo e circolare e poi la marcatura a fuoco, vengono spettacolarmente rievocate, proteggendo però l'animale dal marchio di ferro arroventato grazie ad una pelle di cuoio molto spessa. E' così che anche quest'anno alla Roccaccia, più di 6000 per- sone hanno partecipato alla 48° edizione della Festa della Merca in abbinamento con la X X ° Mostra Nazionale del Bovino M aremmano, organizzata Oggi la vecchia marchiatura a fuoco è stata sostituita da una procedura indolore (Ph. in pagina Massimo Mariani) Ogni anno a Tarquinia si tiene la Festa della Merca che ripropone l'antica tecnica maremmana della marchiatura del bestiame usata dai Butteri
