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GIOVEDÌ 26 MAGGIO 2016 www.italoamericano.org 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI A Venezia il Veliero più bello del mondo: la nave scuola Amerigo Vespucci V iaggiare in mare per mesi, fianco a fianco al proprio equipaggio in una Nave la cui Storia diventerà tutt'uno con la propria anima. E' maestosa la Nave Scuola Amerigo Vespucci, l'Unità più anziana in servizio nella Marina Militare Italiana, interamente costruita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia, Napoli. Una "signora dei mari" lunga 101 metri, larga 15,5 con pescag- gio di 7,3 metri e un dislocamen- to di circa 4000 tonnellate. A bordo un equipaggio composto da 14 ufficiali, 72 sottufficiali e 190 sottocapi e comuni per rag- giungere circa 400 unità. Ha fatto tappa a Venezia per celebrare l'85° anniversario del varo avvenuto nel lontano 22 febbraio 1931. Entrata in servi- zio nel giugno del 1931 al comando dell' ammiraglio Cavagnari, andò a formare insie- me alla collega Cris toforo Colombo la Divisione "Navi Scuola", venendo utilizzata in particolare per l'addestramento degli allievi ufficiali dell' A ccademia N avale di Livorno ma anche per gli allievi del Collegio Navale, ora Scuola N avale M ilitare " F rances co M oros ini" di V enezia, degli allievi nocchieri, nonché di gio- vani facenti parte di associazioni veliche quali la Lega Navale Italiana, la S ail Training Association Italia e l'Anmi. Dopo un paio di cambi, il motto definitivo della nave, inci- so nel 1978 al centro del ponte, divenne: "Non chi comincia ma quel che persevera" per esprime- re la vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri uffi- ciali della Marina Militare. E in effetti la perseveranza deve esse- re stata una delle indubbie qua- lità di quel navigatore e carto- grafo fiorentino dal cui nome ha avuto origine quello del Nuovo continente a ovest dell'Europa e poi quello del veliero: Amerigo Vespucci (1454-1512). Ancora oggi l'omonima Nave Scuola trasmette fierezza e forse un po' di nostalgia per un mondo che u na volta aveva ancora molto da scoprire. A bordo però, il passato fa da padrone indiscus- so: tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano, ogni ordine viene impartito dal comandante tramite il nostromo, con il fischietto. Come si usava un tempo. A oggi la Nave ha effettuato 79 Campagne di Istruzione di cui 42 nell'Europa settentrionale, 23 in Mediterraneo, 4 in Atlantico Orientale, 7 in Nord America, 1 in Sud America e 2 nell'ambito dell'unica circumnavigazione del globo avvenuta tra il maggio 2002 ed il settembre 2003. A V enezia l' A merigo Vespucci ha fatto il suo trionfale ingresso fino all'attracco in Riva San Biagio, dove è stata accolta da lunghissime file di gente che dall'approdo fino a Riva Ca' di Dio, sono rimaste in coda ore pur di salire a bordo per un tour informativo. Tra i moltissimi intervenuti anche una visita spe- ciale, o meglio un ritorno. Amedeo Zennaro, pellestri- notto classe '33, sottocapo noc- chiere nel biennio '52-53. Eccolo ritornare sul veliero più di 60 anni dopo. Insieme a lui c'è il giovane nipote Danny Carella, presidente della Municipalità del Lido-Pellestrina. "È stato un periodo fantastico della mia vita" racconta Zennaro. "G razie all'Amerigo Vespucci i miei due anni di leva si trasformarono in un'autentica avventura durante la quale anche un semplice murato- re di Pellestrina poté girare il mondo, assistendo all'incorona- zione dell'attuale monarca del Regno Unito, Elisabetta II". Intanto, tra i ricordi che affio- rano, nella laguna una flotta di vaporetti, motoscafi e motonavi continua il proprio viavai tra Lido, V enezia e G iudecca. Pendolari e turisti si sporgono a immortalare l'atipico panorama del "V eliero più bello del mondo": tre alberi, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. A vele spiegate è uno spettacolo di 2.635 metri quadrati di coper- tura composta da 24 vele quadre e di straglio in tela olona, una fibra naturale come di materiale vegetale sono le cime. A prora la polena in bronzo dorato rappre- senta Vespucci. Caratteristici i fregi di prora e l'arabesco di poppa, in legno ricoperti di foglia d'oro zecchino. F u l' incontro nel Mediterraneo con la portaerei americana Uss Independence, nel 1962, che tributò alla Nave scuo- la la meritata definizione segna- landola a lampi di luce. Quando dal veliero fu risposto: "Nave s cuola A merigo V es pucci, Marina Militare Italiana" al "chi siete?" del segnalatore america- no, la nave statunitense ribatté: "S iete la più bella nave del mondo". F inalmente arriva il mio turno. Salgo a bordo e per un attimo mi ritrovo in un altro pia- neta. I timoni. Gli alberi. La prua. Lo strepito dei gabbiani. Tutta un'altra prospettiva. Sono sulla Vespucci e forse una parte di me resterà qui per sempre. LUCA FERRARI Tappa veneziana per la nave scuola Amerigo Vespucci che quest'anno festeggia l'85° compleanno dal varo nel febbraio del 1931 (Ph. Luca Ferrari) Il Veliero è l'unità più anziana della Marina Militare Italiana. Nel riquadro l'ex nocchiere Amedeo Zennaro