L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE 2016 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | U n fischio insistente alle orecchie, in un mondo assordante, aiuta ad apri- re gli occhi, a riflettere, a capire noi e chi ci sta intorno, a deco- struire la complessità e a vedere le cose in bianco e nero. Sarà presentato in anteprima mondiale alla 73° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, "Orecchie", il lungome- traggio scritto e diretto dal regi- sta palermitano Alessandro Aronadio, già autore del dram- matico "Due vite per caso" del 2010, selezionato in più di 50 festival internazionali. Laureato in psicologia all'Università di Palermo con una tesi sul cinema di David Cronenberg, nel 2001 Aronadio è stato l'unico italiano ad aver vinto la prestigiosa Fulbright scholarship "Sergio Corbucci" con tanto di lettera di presenta- zione del regista siciliano premio Oscar con "Nuovo Cinema Paradiso", Giuseppe Tornatore. Un'occasione che gli ha permes- so di diplomarsi con il massimo dei voti in Film directing alla Los Angeles Film School di Hollywood. Interpretato da un ricco cast, che comprende il protagonista, Daniele Parisi, al suo esordio al cinema, e Silvia D'Amico, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Andrea Purgatori, Massimo Wertmüller, Niccolò Senni, Francesca Antonelli, Sonia Gessner e Paolo Giovannucci, "Orecchie" è un film dai toni grotteschi, girato in bianco e nero e destinato a diven- tare un cult del festival. Un uomo si sveglia una matti- na con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: "È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la mac- china". Il vero problema è che il protagonista non si ricorda pro- prio chi sia, questo Luigi. Inizia così una tragicomica giornata romana on the road, a piedi, alla scoperta della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cam- biano per sempre. Il film, prodotto da Costanza Coldagelli per Matrioska, in col- laborazione con Roma Lazio Film Commission, Frame by Frame, Rec e Timeline, è uno dei quattro progetti internazionali sostenuti e prodotti da Biennale College, alla sua quarta edizione, esperienza innovativa e comples- sa che integra tutti i Settori della Biennale di Venezia, promuo- vendo i giovani talenti, realizzato dalla Biennale di Venezia, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema e si avvale della collaborazione accademica con IFP di New York e del TorinoFilmLab. "Orecchie – sottolinea il regi- sta che ha recentemente scritto gli inediti 'Cosa vuoi che sia' di Edoardo Leo, e 'Classe Z' di Guido Chiesa – è una commedia sul senso di smarrimento, di scol- lamento dalla realtà che ci circon- da. Un mondo che spesso appare folle, incomprensibile, minaccio- so. Sul timore e il desiderio del- l'anonimato che combattono con- tinuamente dentro ognuno di noi. Su quel fischio alle orecchie che proviamo ogni giorno a ignorare, nascondendolo sotto la vita. Come polvere sotto il tappeto". Per L'Italo-Americano lo abbiamo intervistato: C'è un mondo che fa "orec- chie da mercante" rispetto ai problemi della società e alle solitudini delle persone. Crede che sia possibile un reale spazio di ascolto? E cosa dovremmo modificare nel nostro modo di comportarci e relazionarci per contribuire al cambiamento? "Orecchie" ironizza su que- st'epoca in cui, a dispetto di tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, si parla trop- po e si ascolta troppo poco. Quello che sembrava un vantag- gio del progresso (rendere tutto più semplice e veloce), ha svuo- tato spesso di significato e di effi- cacia la maggior parte dei nostri tentativi di comunicare con gli altri. Cosa dovremmo fare? L'utopia sarebbe fare un passo indietro, dimenticare per un po' telefoni, tablet e computer a casa, ma so che non succederà a breve. Le 'Orecchie' del palermitano Aronadio ci aprono gli occhi sul mondo Più realisticamente, credo che a un certo punto si arriverà a un livello così insostenibile che si dovrà fisiologicamente tornare indietro, e ridare la giusta misura alle cose. Nel mondo contemporaneo le persone sembrano non riu- scire a stare mai zitte, voraci come sono di comunicazione social h 24. Perché secondo lei c'è tanto bisogno di comunica- re e così poco di ascoltarsi e relazionarsi "face to face"? C'è un'esigenza di affermare la propria esistenza, dare testimo- nianza della propria presenza nel mondo, attraverso la propria immagine (l'ingorgo di foto e selfie che colonizzano i social networks) o attraverso il proprio pensiero, le proprie parole. Incredibilmente, però, si dà il massimo della cura e dell'atten- zione all'immagine che si comu- nica, e pochissima alle parole che vengono condivise, frutto spesso di uno sfogo momentaneo, o di impressioni, o di idee basate su dati che non si sente la necessità di verificare. La comunicazione social, rispetto a quella "dal vivo", è più facile, ha letteral- mente uno schermo che ti proteg- ge. Come dice Giancarlo, il prete interpretato da Rocco Papaleo in "Orecchie", "Tutti hanno paura della gente", in un modo o in un altro. Il linguaggio della comme- dia può aiutare a comprendere meglio il messaggio del film o è uno strumento per far percepi- re ancora di più il senso di smarrimento, di incomprensio- ne, di precarietà? "Orecchie" cerca di far ridere su temi che possono anche essere letti con angoscia o con vero e proprio terrore. La sfida era pro- prio quella di utilizzare un even- to scatenante così piccolo (sve- gliarsi con un fischio alle orec- chie) per parlare poi di argomen- ti e domande molto (troppo) più grandi di noi. Ridere per riflette- re, ma anche per esorcizzare. BARBARA MINAFRA RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL Il regista Alessandro Aronadio ha studiato Film directing alla Los Angeles Film School con Roger Corman, Janusz Kaminski, Faye Dunaway, Donn Cambern Al suo esordio cinematografico con 'Orecchie', Daniele Parisi è il protagonista del film di Alessandro Aronadio

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