L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-13-2016

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GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | MUSICA ITALIA CANTANTI DISCOGRAFIA CONCERTI Con 'una somma di piccole cose', il cantautore romano Niccolò Fabi si è aggiudicato il premio Tenco per il miglior album dell'anno (Ph Niccolò Caranti) tizzati in una frase del brano: "Hanno vinto i ristoranti giappo- nesi che poi sono cinesi, anche se il cibo è giapponese". Il video ufficiale della canzo- ne è stato realizzato da Roberto Biadi, creativo torinese, che ha raccontato una qualunque gior- nata di una città qualsiasi, con scene a velocità accelerata. Il fil- mato mette in risalto il ritmo for- sennato della metropoli contrap- posto ad alcuni oggetti che sem- brano fermare il tempo e creare un proprio mondo: una bicicletta, un ombrello e una penna. Bello il finale sublimato dall'incedere del coro, che accompagna un writer intento a disegnare un panorama con tanto verde, cielo azzurro e qualche nuvoletta. "Filosofia agricola" auspica il ritorno alla terra a quella che appare come la più sostenibile dimensione dell'uomo. Le parole scorrono leggere sul desiderio di libertà e utopie ma non manca la consapevolezza di quanto sia dif- ficile cambiare il modello di vita che ci siamo costruiti: "Se avessi meno nostalgia saprei conoscere, godermi e crescere, invece assi- sto immobile al mio nascondermi e scivolare via da qui". La volontà del cantautore romano di raccontare tematiche ambientaliste si era già manife- stata con la realizzazione, insie- me al geologo Mario Tozzi, dello spettacolo "Musica sostenibile". Niccolò Fabi: dal legame con Los Angeles al miglior album dell'anno Il progetto nacque nel 2015 in occasione del ricordo della tra- gedia di Val di Stava del 1985, quando i bacini di decantazione della miniera di Prestavel ruppe- ro gli argini scaricando 180.000 metricubi di fango sull'abitato di S tava, piccola frazione del comune trentino di Tesero. "Una mano sugli occhi" e "Le chiavi di casa" parlano d'amore, di ragazzi con la mano nella mano, del loro osservarsi quasi di nascosto, come in un gioco. "Le chiavi di casa" si sviluppa per immagini, una tecnica di scrittura cinematografica utiliz- zata anche in altre canzoni del disco, una serie di fotogrammi che sintetizzano stati d'animo e pens ieri: "tu prenditi i tuoi rischi, tanto amandosi raddop- piano per forza, le ragioni, per cui possono ferirti, stai attento alle correnti e non scordarti le chiavi di casa". In "Facciamo finta", un padre racconta il mondo dei suoi sogni con le parole di un bambino, in una sorta di favola: "Facciamo finta che io sono un Re, che que- sta è una spada e tu sei un solda- to. Facciamo finta che io mi addormento e quando mi sveglio è tutto passato. Facciamo finta che io mi nascondo e tu mi vieni a cercare e anche se non mi trovi tu non ti arrendi perché magari è soltanto che mi hai cercato nel posto sbagliato". "Una somma di piccole cose" ha vin to la più ambita delle Targhe Tenco con merito; c'era- no anche altri lavori degni di questo riconoscimento ma indub- biamente si tratta di una delle produzioni più coraggiose degli ultimi tempi. Niccolò Fabi ha realizzato il disco con cura arti- gianale, prestando attenzione sia ai contenuni sia alla musicalità dei testi. N iccolò F abi con "U na somma di piccole cose" si è aggiudicato la Targa Tenco per il miglior album del- l'anno, ripetendo a distanza di tre anni la precedente vittoria otte- nuta con "Ecco". Come consue- tudine la consegna dei premi è stata organizzata dalla direzione del Premio nello storico Teatro Ariston di Sanremo. Gli autori di riferimento del nuovo lavoro di Niccolò Fabi sono gli statunitensi Bon Iver, e S ufjan S tevens , oltre a Bob Dylan e James Taylor. Il legame del cantautore romano con gli Stati Uniti, California in partico- lare, è molto forte, da quando suo fratello e sua sorella hanno scelto di trasferirsi e vivere a Los Angeles. "U na s omma d i piccole cose", l'ottavo album della sua carriera (senza considerare quel- lo con Max Gazzè e Daniele Silvestri), è un punto di arrivo da cui ripartire, un lavoro libero da rigidi vincoli commerciali in favore di una creatività più vis- suta e personale. Il disco è stato scritto, suonato e registrato in poche settimane nel casolare di campagna del cantautore, situato nella Valle di Baccano, vicino a Roma. Tra i nove brani della track list, "Le cose non si mettono bene" ha un peso particolare, si tratta della cover del brano già incis o dal gruppo laziale Hellosocrate, che ha interrotto l'attività in seguito alla prematu- ra s compars a del front-man Alessandro Dimito. Le canzoni di Fabi si ispirano all'indie-folk americano, il genere musicale influenzato dal folk degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta e dalla musica country. Gli arran- giamenti, molto vicini a un'es- senzialità quasi grezza, eviden- ziano una sottrazione musicale a vantaggio della comprensione delle parole e del loro significa- to. "Una somma di piccole cose" è anche il titolo del brano che apre il disco, suonato integral- mente da Fabi. Il pezzo è un eccellente esercizio acustico di chitarra e pianoforte, strumenti ideali per accompagnare rim- pianti e considerazioni esisten- ziali, sui momenti perduti che inevitabilmente non ritorneranno più: "Una somma di passi, che arrivano a cento, di scelte sba- gliate, che ho capito col tempo, ogni volta ho buttato ogni centi- metro in più come ogni minuto che abbiamo s precato e non ritornerà". "Ho perso la città" misura la distanza dal luogo ameno in cui è nato questo album, con le "cor- sie preferenziali", le subway e le squallide periferie delle grandi città. Una serie di immagini che fotografano la confusione, la perdita dell'identità e del sogno, concetti metaforicamente sinte- WILLIAM MOLDUCCI Le canzoni dell'8° album di Fabi si ispirano all'indie-folk americano

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