L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-13-2016

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GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT T utti i medagliati, tutti gli atleti che si sono classifi- cati al quarto posto, i tec- nici nazionali, i presidenti di Coni e Cip, i presidenti federali, i capi missione olimpica e para- limpica. Tutti intorno al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al premier Matteo Renzi e al sotto- segretario Luca Lotti, per la riconsegna delle due Bandiere italiane, al rientro da Olimpiadi e Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Federica Pellegrini, il tricolo- re degli olimpici, Beatrice Vio quello dei paralimpici. Emozione palpabile quella di Luca Pancalli, presidente del Comitato paralim- pico: "Oggi provo un triplice orgoglio: da italiano, da ex atleta e dirigente sportivo, da uomo:10 ori, 14 argenti e 15 bronzi, il maggior numero di medaglie da Atlanta in poi, come potrei non essere orgoglioso di questi cam- pioni? Che avrebbero potuto arrendersi, in un letto di ospeda- le, senza vedere la luce in fondo al tunnel. Invece ci raccontano una storia di speranze, di politica attiva, in grado di includere. Come non essere orgoglioso di loro e di quanti non sono saliti sul podio, recitando sul palcosce- nico più bello e ambito per uno sportivo. Orgoglio anche per la nostra crescita come movimento, in 16 anni di storia. Orgoglio di uomo, perché la n os tra 40° medaglia sono le centinaia di La lezione sociale e l'orgoglio delle medaglie di Rio email di congratulazioni arrivate al nostro indirizzo. Sono il segno di un Paese che cresce non solo per le medaglie vinte, ma per la cultura che cresce, dove l'aggetti- vazione corporea della disabilità scompare. Orgoglio da italiano, per aver organizzato Casa Italia in una Parrocchia di Rio, picco- lissima cosa, ma abbiamo voluto lasciare un segno di speranza, un sorriso sulle bocche dei bambini disagiati cui abbiamo offerto da mangiare. Abbiamo voluto esse- re portatori sani della solidarietà, portando alto il nome del nostro Paese". Se l'Alfiere della squadra olimpica Federica Pellegrini e la portabandiera dell'Italia nella cerimonia di chiusura dei XV G iochi P aralimpici di Rio, Beatrice Vio, hanno riconsegna- to al Capo dello S tato le Bandiere con le firme degli atle- ti vincitori, Mattarella ha repli- cato così: "Rio de Janeiro è stata il centro del mondo, seguita, guardata con amicizia da tutte le Nazioni. Voi, i nostri atleti, siete stati veri protagonisti, avete fatto onore al movimento sporti- vo italiano, con impegno e sacri- fici personali. Siete esempio per tanti giovani del nostro Paese. La nostra Bandiera siete voi, le vostre medaglie rappresentano un valore per tutti noi, ci hanno collocato nella prima pagina del medagliere. Avete dato un gran- de contributo alla società, un grande aiuto a tutti i disabili, questo è un successo di cui esser fieri, che dà fiducia a tanti gio- vani, che fa crescere la società. Lo sport è tesoro di valori umani. Vorrei fare mie le parole di Alex Zanardi: 'Raggiungere l'obiettivo non comporta neces- sariamente la felicità. E' il con- trario, bisogna provarla dentro, questa felicità, per raggiungere l'obiettivo: a quel punto, la fati- ca, l'impegno regalano sempre qualcosa di prezioso'". do al 3-5-2, ha costruito un cen- trocampo sbilanciatissimo, privo di recuperatori di palloni e con giocatori troppo offensivi nel ruolo di mezz'ala (Bonaventura e Bernardeschi), con alle spalle Verratti. NERVI A FIOR DI… PELLÈ P roprio uno dei reduci dell'Europeo, Graziano Pellé, è divenuto suo malgrado emblema del momento complicato della Nazionale: sostituito dopo 59' minuti incolori contro la Spagna, ha evitato di stringere la mano all'allenatore, ricoprendolo poi di improperi una volta sedutosi in panchina. Risultato? Il centra- vanti - nonostante le scuse pre- sentate nel dopo gara - è stato rispedito in Cina dal Ct. Difficile che per lui ci sia ancora spazio in azzurro. A TTEN U A N TI - Ci s ono comunque delle attenuanti che possono rendere il giudizio su questa Italia meno severo. Tanto per cominciare, il tempo a dispo- sizione di Ventura per costruire una squadra è stato molto poco: un numero limitato di allenamen- ti, una sola amichevole (contro la Francia, avversario complicato e rodato) e tre partite ufficiali di cui due in trasferta e una contro la Spagna. Da annoverare nella compo- nente sfortuna vanno anche citati i numerosi errori arbitrali visti contro la Spagna e anche contro la Macedonia. SGUARDO AL FUTURO - N onos tante tutto, ques ta Nazionale ha un futuro: può diventare squadra. Pur avendo corso troppi rischi e senza mai brillare, l'Italia ha comunque fatto sin qui un percorso adegua- to in termini di risultati: contro Israele e Macedonia ha vinto, mentre il pareggio interno, con- tro una Spagna che attualmente ci è superiore, ci può sicuramen- te stare. Quello che però fa ben spera- re è la qualità dei giovani inter- preti a disposizione di Ventura. Bonaventura, Romagnoli, Verratti, Immobile e Belotti sono i principali esponenti del nuovo corso del calcio italiano e, con un po' di coraggio e con tanto lavoro, potranno comporre l'os- satura di una squadra che saprà regalare soddisfazioni. Il Ct ne è consapevole: pur non nascondendo le difficoltà di questo suo avvio sulla panchina azzurra, non smette di sottolinea- re le cose buone prodotte dai suoi uomini, soprattutto dai più giovani. Certo, la strada da per- correre è lunga, ma V entura sostiene che questo gruppo saprà raggiungere traguardi importanti. Si tratta di pazientare e di prova- re, cercando di raggiungere al più presto la quadratura del cer- chio, tanto dal punto di vista del modulo, quanto da quello della lo': gli stimoli generati da avver- sari blasonati potrebbero risulta- re utili alla causa. Insomma: sin qui, il percorso di V entura alla guida della Nazionale, è stato un po' troppo accidentato ma ci sono ampi ed evidenti margini di miglioramen- to che fanno ben sperare. Spetta al Ct sfruttarli fino in fondo. scelta degli uomini. Belotti e Immobile, tanto per cominciare, devono essere la coppia titolare in avanti, così come Ventura dovrà far coesistere De Rossi con Verratti, per dare alla media- na il giusto mix di grinta, qua- lità, esperienza e fantasia. Forse, proprio nell'ottica di gestire il post-Conte e quello che s empre più appare come un ricambio generazionale, sarebbe potuto essere utile programmare qualche amichevole più morbida rispetto a quelle previste per questa stagione (dopo la Francia, toccherà a Germania e Olanda). È anche vero, però, che da tradi- zione gli A zzurri danno il meglio solo in partite 'di cartel- Continua da pagina 42 Mattarella con Beatrice Vio e Federica Pellegrini, portabandiera dell'Italia olimpica e paralimpica (Ph Quirinale) Merito di Ciro Immobile la vittoria dell'Italia sulla Macedonia: sua la doppietta che vale il primato con la Spagna

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